Uno young adult di più di vent'anni fa, quando il genere non era stato ancora invaso da vampiri o malati terminali: è semplicemente la storia di una ragazza eccentrica vista con gli occhi di un ragazzo "normale".
La trama è tutta qui e all'apparenza anche un po' deludente, perché non succede niente di particolarmente degno di nota in questo libro: è la cronaca di un normale anno scolastico, tra partite di pallacanestro e balli di fine anno. E' Stargirl l'elemento di spicco, quella che sa trasformare anche le cose più banali in avventure eccezionali e che col suo anticonformismo metterà in crisi l'intera scolaresca, che non riuscendo ad incasellarla in qualche stereotipo deciderà di respingerla in toto.
Il coraggio che serve per essere se stessi e il valore dell'individualità: è chiaro fin da pagina due che questo è il messaggio che vuole trasmettere l'autore e l'intento didascalico a volte è talmente evidente da diventare pedestre; mai giudicante però, perché è difficile non curarsi dell'opinione altrui (soprattutto nell'adolescenza) e non colpevolizza chi non ci riesce o chi nemmeno ci prova, più che altro esalta quei rari esseri fortunati come Stargirl che riescono a vivere secondo le loro regole. La esalta anche un po' troppo forse, perché ne fa un personaggio quasi mitico a metà tra Peter Pan e la fatina dei denti, stucchevole e poco realistico. Il contorno invece realistico lo è parecchio, soprattutto il finale che resta coi piedi per terra senza lanciarsi in improbabili romanticherie.
La conclusione dopo averlo letto è che sia un romanzo scorrevole e leggero, molto dimenticabile soprattutto per un adulto e che però ha il merito di provare ad educare con garbo e senza moralismi. ( )

Bellissimo teen-book sulla perdita della individualità dei ragazzi, massificati, omologati e fotocopiati. Ma anche caproni di gregge, che non vogliono accettare e far emergere chi è "diverso", in origini, lingua, religione. Come Stargirl, che ha scelto questo nome, che vive gioiosamente e vuol dare gioia a chi la circonda. Un libro originale e riflessivo, narrato dal punto di vista del fidanzato di Stargirl, che la vede arrivare, esplodere, venire isolata, innamorarsi e per amore perdere la sua originalità, ma poi rifiorire e sparire, come una brezza primaverile, una pioggerellina estiva rinfrescante di cui subito ci si chiede come si sia potuto vivere prima. Finale un po' triste ma aperto, con la possibilità di sperare ed immaginare un futuro felice grazie a quella cravatta cogli istrici. ( )

- Le creature delle stelle sono rare -

Lei rise. E il deserto cantò.
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... mi sentivo sotto i riflettori in mezzo a un palcoscenico deserto. ( )