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The Guest Cat is a subtly moving novel that conveys deeply felt ways of being. Two writers, a young couple, enjoy their quiet cottage in a leafy part of Tokyo: they work at home as freelance editors. One day a cat invites herself into their small kitchen. She is a beautiful creature. she leaves, but comes again, and then again and again. New, small joys, radiated by the fleeting loveliness of life, accompany the cat; the days take on more light and color.… (altro)
Mentre leggevo Il gatto venuto dal cielo non riuscivo a decidermi se avevo davanti un libro sul lutto o un libro sul cambiamento: alla fine sono arrivata alla conclusione che non era affatto necessario scegliere uno dei due temi, visto che lutto, soprattutto se improvviso e inaspettato, è forse il cambiamento più difficile con il quale avere a che fare. Se ci si aggiunge anche l’impossibilità di elaborare in lutto secondo i canoni della società perché il nostro legame perduto non era di quelli riconosciuti ufficialmente, tutto diventa ancora più difficile.
Lз protagonistз di questa storia sono il narratore e sua moglie: sono una coppia sull’orlo del cambiamento e nessunǝ dellз due ha particolarmente voglia di andargli incontro. È molto facile identificarsi in loro, perché sono due persone comunissime con delle vite normalissime: si barcamenano tra vita privata e lavoro, con niente di particolarmente eccitante all’orizzonte e il tempo che comunque scorre tra un’incombenza e l’altra.
D’altronde basta pensare che la loro vita viene arricchita all’improvviso dal comparire di Chibi, una gatta: le loro giornate saranno tutte un attendere l’arrivo della bestiola e un seguire le sue avventure per la casa e per il giardino. Niente che una gattara come me non possa comprendere alla perfezione, ma è facile capire che non stiamo parlando della biografia di Marie e Pierre Curie.
Alla fine però questa routine viene spezzata e il cambiamento che aleggiava ai margini delle loro vite reclama la loro attenzione, in maniera traumatica e destabilizzante. Ci piace molto crogiolarci nell’idea che il cambiamento sia un’opportunità da cogliere al volo, ma la verità è che abbiamo bisogno di tempo per processarlo e non è neanche detto che le cose vadano come ci si aspetta. Hiraide ci racconta di questa difficoltà di raggiungere un nuovo equilibrio e lo fa con molta poesia, essendo di professione soprattutto poeta.
A me è piaciuto molto, però mi rendo conto che è il tipo di romanzo che sembra non parlare di nulla per oltre cento pagine e il rischio di arrivare in fondo e dirsi embè? è piuttosto alto: ve lo consiglio se siete in un momento contemplativo. E se amate i gatti (anche quando provano a transitare sulla tastiera del pc per dire la loro). ( )
Dati dalle informazioni generali inglesi.Modifica per tradurlo nella tua lingua.
Op het eerste gezicht waren het zwevende wolkenflarden
At first it looked like low-lying ribbons of clouds just floating there, but then the clouds would be blown a little bit to the right and next to the left.
Citazioni
Ultime parole
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Ook die woorden van de buurvrouw springen uit mijn aantekeningen naar voren.
The words of the neighbor woman, speaking of the house with the Japanese plume grass, now stick in my mind and I have them written down now in my book.
The Guest Cat is a subtly moving novel that conveys deeply felt ways of being. Two writers, a young couple, enjoy their quiet cottage in a leafy part of Tokyo: they work at home as freelance editors. One day a cat invites herself into their small kitchen. She is a beautiful creature. she leaves, but comes again, and then again and again. New, small joys, radiated by the fleeting loveliness of life, accompany the cat; the days take on more light and color.
Lз protagonistз di questa storia sono il narratore e sua moglie: sono una coppia sull’orlo del cambiamento e nessunǝ dellз due ha particolarmente voglia di andargli incontro. È molto facile identificarsi in loro, perché sono due persone comunissime con delle vite normalissime: si barcamenano tra vita privata e lavoro, con niente di particolarmente eccitante all’orizzonte e il tempo che comunque scorre tra un’incombenza e l’altra.
D’altronde basta pensare che la loro vita viene arricchita all’improvviso dal comparire di Chibi, una gatta: le loro giornate saranno tutte un attendere l’arrivo della bestiola e un seguire le sue avventure per la casa e per il giardino. Niente che una gattara come me non possa comprendere alla perfezione, ma è facile capire che non stiamo parlando della biografia di Marie e Pierre Curie.
Alla fine però questa routine viene spezzata e il cambiamento che aleggiava ai margini delle loro vite reclama la loro attenzione, in maniera traumatica e destabilizzante. Ci piace molto crogiolarci nell’idea che il cambiamento sia un’opportunità da cogliere al volo, ma la verità è che abbiamo bisogno di tempo per processarlo e non è neanche detto che le cose vadano come ci si aspetta. Hiraide ci racconta di questa difficoltà di raggiungere un nuovo equilibrio e lo fa con molta poesia, essendo di professione soprattutto poeta.
A me è piaciuto molto, però mi rendo conto che è il tipo di romanzo che sembra non parlare di nulla per oltre cento pagine e il rischio di arrivare in fondo e dirsi embè? è piuttosto alto: ve lo consiglio se siete in un momento contemplativo. E se amate i gatti (anche quando provano a transitare sulla tastiera del pc per dire la loro). ( )