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A Coleman Silk, professore di lettere classiche in un college della provincia americana, un giorno sfugge una parola che viene presa per un insulto razziale. L'intero college gli si rivolta contro e lo costringe alla pensione. I suoi guai aumentano quando viene accusato di approfittarsi di Faunia, la giovane donna svantaggiata che è la sua amante, e il marito di lei li perseguita. Finirà male.
Un romanzo dall'ambientazione intensamente americana, che parla di razzismo, di correttezza politica e dei suoi guasti, di moralismo, delle beghe e dei maneggi del mondo accademico. Ma che contiene anche una tematica più esistenziale, che tratta della libertà o meno di costruirsi la vita che si vuole, delle circostanze che limitano questa libertà, dell'accettare o rifiutare gli stereotipi le aspettative e i ruoli che la società impone ai singoli e delle conseguenze che si devono sopportare.
E tratta del segreto, del fatto che certe cose si sappiano o non si sappiano: "Tutti sanno" inizia la lettera che accusa Silk, lettera anonima ma evidentemente scritta dalla giovane collega francese Delphine Roux. Ma Silk ha un segreto, una cosa che nessuno sa, nemmeno sua moglie e i suoi figli, e su cui ha costruito l'intera sua vita, una vita di successo (a differenza di quelle di Faunia e di suo marito Les, che sono vite di disgrazie). E anche Delphine è venuta in America per fuggire dalla sua prigione familiare e costruirsi una sua vita, ma finisce isolata e smarrita e frustrata. E anche Faunia e Les hanno i loro segreti. Allora forse il segreto è un mezzo per scegliere la vita che si vuol vivere, oppure per proteggersi e difendersi.
All'inizio, questo romanzo non mi è piaciuto. L'ho trovato sgradevole, metallico, verboso. Ma poi ho cambiato idea. È un ottimo romanzo, complesso, sottile, potente. È sgradevole per le situazioni e i personaggi e per lo stile, è una storia che aggredisce il lettore senza troppi riguardi con un torrente di parole, è sgradevole perché vuole essere sgradevole, vuole mettere il lettore a disagio: e ci riesce. Ma quanto bene è raccontata! Per l'efficacia con cui attacca e denuda certi aspetti della società americana, per la finezza con cui sono presentati personaggi e situazioni e ambienti, anche se molti dettagli non sono riuscito a seguirli e certi aspetti non sono riuscito ad afferrarli (o li ho dimenticati, visto che ho letto il libro un anno fa ma riesco a scriverne solo ora). Non sono riuscito a seguire tutte le sfumature psicologiche dei personaggi, e, ad esempio, non ho capito la fascinazione di Faunia per le cornacchie. Ma, sempre ad esempio, la resa di suo marito Les, reduce della guerra in Vietnam traumatizzato disadattato e violento, è straordinariamente efficace. E, sempre ad esempio, il segreto del professor Silk viene rivelato al lettore in modo così abile che quando ci sono arrivato sono rimasto sconcertato e ho pensato addirittura a un errore di traduzione (invece no, anzi la traduzione ha l'aria di essere molto ben fatta). Il finale fa veramente rabbrividire, e non solo perché si svolge su un lago gelato. ( )
Un libro complesso, storie di uomini e donne legate indissolubilmente all'ambiente in cui vivono. Roth è un vero narratore dell'animo umano, dell'America e dei suoi contrasti e ferite sociali. Ho avuto l'impressione che la narrazione si appesantisse verso la metà del libro, ma superato lo scoglio ho ringraziato me stesso per non aver abbandonato la lettura/ascolto. ( )
EDIPO: E come purificarci? E il caso... la colpa, qual è?
CREONTE: Esiliare il colpevole, o punire la morte con la morte....
Sofocle, Edipo Re
Dedica
A R.M.
Incipit
Fu nell'estate del 1998 che il mio vicino Coleman Silk — che prima di andare in pensione, due anni addietro, era stato per una ventina d'anni professore di lettere classiche al vicino Athena College, dove per altri sedici aveva fatto il preside di facoltà — mi confidò che all'età di settantun anni aveva una relazione con una donna delle pulizie trentaquattrenne che lavorava al college.
Citazioni
Prima «spettri», adesso «bianco»: chi sa quale stortura ripugnante sarà svelata dalla prossima locuzione un po' antiquata, dalla prossima frase idiomatica deliziosamente datata che gli esce volando dalla bocca? Come si viene smascherati o distrutti dalla parola ideale. Cosa svela il travestimento, la copertura e la dissimulazione? Questo, la parola giusta pronunciata spontaneamente, senza doverci nemmeno pensare.
Ultime parole
Solo raramente, alla fine del nostro secolo, la vita offre una visione così pura e pacifica come questa: un uomo solitario seduto sopra un secchio, che attraverso quaranta centimetri di ghiaccio pesca in un lago le cui acque si rinnovano continuamente in cima a un'arcadica montagna dell'America.
Il professor Coleman Silk da cinquant'anni nasconde un segreto, e lo fa così bene che nessuno se n'è mai accorto, nemmeno sua moglie o i suoi figli. Un giorno però basta una frase (anzi una sola parola detta per sbaglio, senza riflettere) e su di lui si scatenano le streghe del perbenismo, gli spiriti maligni della "political correctness". Allora tutto il suo mondo, la sua brillante vita accademica, la sua bella famiglia, di colpo crollano; e ogni cosa che Coleman fa suscita condanna, ogni suo gesto e ogni sua scelta scandalizzano i falsi moralisti. Non c'è scampo perché "noi lasciamo una macchia, lasciamo la nostra impronta. Impurità, crudeltà, abuso, errore, escremento, seme: non c'è altro mezzo per essere qui".
Un romanzo dall'ambientazione intensamente americana, che parla di razzismo, di correttezza politica e dei suoi guasti, di moralismo, delle beghe e dei maneggi del mondo accademico. Ma che contiene anche una tematica più esistenziale, che tratta della libertà o meno di costruirsi la vita che si vuole, delle circostanze che limitano questa libertà, dell'accettare o rifiutare gli stereotipi le aspettative e i ruoli che la società impone ai singoli e delle conseguenze che si devono sopportare.
E tratta del segreto, del fatto che certe cose si sappiano o non si sappiano: "Tutti sanno" inizia la lettera che accusa Silk, lettera anonima ma evidentemente scritta dalla giovane collega francese Delphine Roux. Ma Silk ha un segreto, una cosa che nessuno sa, nemmeno sua moglie e i suoi figli, e su cui ha costruito l'intera sua vita, una vita di successo (a differenza di quelle di Faunia e di suo marito Les, che sono vite di disgrazie). E anche Delphine è venuta in America per fuggire dalla sua prigione familiare e costruirsi una sua vita, ma finisce isolata e smarrita e frustrata. E anche Faunia e Les hanno i loro segreti. Allora forse il segreto è un mezzo per scegliere la vita che si vuol vivere, oppure per proteggersi e difendersi.
All'inizio, questo romanzo non mi è piaciuto. L'ho trovato sgradevole, metallico, verboso. Ma poi ho cambiato idea. È un ottimo romanzo, complesso, sottile, potente. È sgradevole per le situazioni e i personaggi e per lo stile, è una storia che aggredisce il lettore senza troppi riguardi con un torrente di parole, è sgradevole perché vuole essere sgradevole, vuole mettere il lettore a disagio: e ci riesce. Ma quanto bene è raccontata! Per l'efficacia con cui attacca e denuda certi aspetti della società americana, per la finezza con cui sono presentati personaggi e situazioni e ambienti, anche se molti dettagli non sono riuscito a seguirli e certi aspetti non sono riuscito ad afferrarli (o li ho dimenticati, visto che ho letto il libro un anno fa ma riesco a scriverne solo ora). Non sono riuscito a seguire tutte le sfumature psicologiche dei personaggi, e, ad esempio, non ho capito la fascinazione di Faunia per le cornacchie. Ma, sempre ad esempio, la resa di suo marito Les, reduce della guerra in Vietnam traumatizzato disadattato e violento, è straordinariamente efficace. E, sempre ad esempio, il segreto del professor Silk viene rivelato al lettore in modo così abile che quando ci sono arrivato sono rimasto sconcertato e ho pensato addirittura a un errore di traduzione (invece no, anzi la traduzione ha l'aria di essere molto ben fatta). Il finale fa veramente rabbrividire, e non solo perché si svolge su un lago gelato. ( )