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Titus Groan (Gormenghast Trilogy) di Mervyn…
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Titus Groan (Gormenghast Trilogy) (originale 1946; edizione 1992)

di Mervyn Peake (Autore)

Serie: Gormenghast (1)

UtentiRecensioniPopolaritàMedia votiConversazioni / Citazioni
4,0881002,935 (4.07)1 / 290
Apriamo questo libro e ci troviamo in un mondo parallelo al nostro. È Gormenghast, un immane castello, che nessuno dei suoi abitatori ha percorso in tutti i suoi anfratti. Un tempo, doveva essere pieno di tinte squillanti: ora è un intreccio di crepe, e le tinte sfumano fra grigio, verde lichene, rosa antico e argento. Vi incontriamo esseri disparati: un nobile melanconico e saturnino, settantaseiesimo conte di Gormenghast, che è il reggitore del luogo; sua moglie, avvolta in una nube di gatti bianchi; la figlia, selvatica e sognante fra giocattoli vecchi, libri e pezze di stoffa; dignitari di cartapecora, dalle gambe di ragno, custodi di un ordine ormai inaridito; orripilanti figuri che sovraintendono alle cucine; giovani acrimoniosi, che covano la rivolta. Ma c'è qualcosa che unisce questi personaggi: il loro corpo e la loro psiche sono una concrezione del castello - così come il castello è una concrezione del loro essere. Nessuna vita è per loro concepibile al di fuori di quei corridoi di pietra, di quei saloni, di quelle torri, di quei solai. La natura non esiste, se non come riflesso del castello, dove la polvere è polline: perché Gormenghast è tutto. La nascita di un erede maschio, Tito di Gormenghast, porterà una minaccia di cambiamento, per il solo fatto di essere qualcosa di nuovo. E qui ha inizio la saga narrata da Peake, un'impresa grandiosa della letteratura fantastica - e insieme un vasto disegno allegorico che traspare dietro l'esuberanza delle immagini.… (altro)
Utente:invisiblecityzen
Titolo:Titus Groan (Gormenghast Trilogy)
Autori:Mervyn Peake (Autore)
Info:Overlook Press (1992), Edition: Reissue, 396 pages
Collezioni:La tua biblioteca, In lettura, Lista dei desideri, Da leggere, Letti ma non posseduti, Preferiti
Voto:****
Etichette:Nessuno

Informazioni sull'opera

Tito di Gormenghast di Mervyn Peake (1946)

Aggiunto di recente daWittyLiteraryRef, thereadingrabbit, Selmo, dwagon17, jerfjerf, sarahb86, cura22, smp1219, Bahuvrihi
Biblioteche di personaggi celebriAnthony Burgess
  1. 91
    Jonathan Strange & Mr Norrell di Susanna Clarke (saltmanz)
    saltmanz: Both extrememly atmospheric books, with vivid visuals and memorable characters.
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Non è sicuramente il mio genere. ( )
  permario | May 1, 2024 |
Un romanzo originalissimo, che ci immerge in un mondo a metà tra il fantastico e il surreale.
Si tratta di Gormenghast, il vero protagonista dell'opera con le sue enormi mura diroccate e la miriade di sale, corridoi e saloni che spesso sembrano vivere di vita propria. Gli abitanti del castello invece si limitano a vegetare un giorno dopo l'altro, imprigionati nei riti e nell'immutabilità millenaria di un luogo che rappresenta il loro intero universo ("Non esiste un'altrove fuori di Gormenghast"). Sono personaggi grotteschi ed eccessivi sia nell'aspetto che nel modo di fare, sempre in bilico tra tragedia e commedia. Eppure (o forse proprio per questo) ogni tanto riescono ad offrirci momenti di grande intensità emotiva, che gettano una luce nuova sul loro animo e sull'intera vicenda. [SPOILER]-Come dimenticare le pagine potentissime dell'incendio, o il duello nelle tenebre fra Sugna e Lisca?-[FINE SPOILER]
Le note dolenti per quanto mi riguarda arrivano sullo stile, barocco ed involuto. Ci si perde in un mare di descrizioni dettagliattisime, brulicanti di similitudini ed artifici retorici. Se da un lato questo aiuta a costruire un'atmosfera suggestiva ed indimenticabile, dall'altro appesantisce il ritmo rendendo il romanzo statico e prolisso.
Resta comunque un libro notevole di cui non vedo l'ora di leggere il seguito, peccato solo che la scrittura non abbia incontrato i miei gusti. ( )
  Lilirose_ | Jun 8, 2020 |
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Peake, Mervynautore primariotutte le edizioniconfermato
Burgess, AnthonyIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Charpentier, AnnetteTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Degas, RupertNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Harding, PeterImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Lee, AlanImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Pepper, RobertImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Ravano, AnnaTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Reichlin, SaulNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Robertson, MarkImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Whitfield, RobertNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
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Titolo canonico
Titolo originale
Titoli alternativi
Data della prima edizione
Personaggi
Luoghi significativi
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Eventi significativi
Film correlati
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Epigrafe
Dost thou love picking-meat? Or would'st thou see
A man in the clouds, and have him speak to thee?

JOHN BUNVAN
Dedica
Incipit
Gormenghast, ovvero l'agglomerato centrale della costruzione originaria, avrebbe esibito, preso in sé, una certa qual massiccia corposità architettonica, se fosse stato possibile ignorare il nugolo di abitazioni miserande che pullulavano lungo il circuito esterno delle mura inerpicandosi su per il pendio, semiaddossate le une alle altre, fino alle bicocche più interne che, trattenute dal terrapieno del castello, si puntellavano alle grandi mura aderendovi come patelle a uno scoglio.
Citazioni
Ultime parole
(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
Dati dalle informazioni generali inglesi. Modifica per tradurlo nella tua lingua.
Lingua originale
DDC/MDS Canonico
LCC canonico

Risorse esterne che parlano di questo libro

Wikipedia in inglese

Nessuno

Apriamo questo libro e ci troviamo in un mondo parallelo al nostro. È Gormenghast, un immane castello, che nessuno dei suoi abitatori ha percorso in tutti i suoi anfratti. Un tempo, doveva essere pieno di tinte squillanti: ora è un intreccio di crepe, e le tinte sfumano fra grigio, verde lichene, rosa antico e argento. Vi incontriamo esseri disparati: un nobile melanconico e saturnino, settantaseiesimo conte di Gormenghast, che è il reggitore del luogo; sua moglie, avvolta in una nube di gatti bianchi; la figlia, selvatica e sognante fra giocattoli vecchi, libri e pezze di stoffa; dignitari di cartapecora, dalle gambe di ragno, custodi di un ordine ormai inaridito; orripilanti figuri che sovraintendono alle cucine; giovani acrimoniosi, che covano la rivolta. Ma c'è qualcosa che unisce questi personaggi: il loro corpo e la loro psiche sono una concrezione del castello - così come il castello è una concrezione del loro essere. Nessuna vita è per loro concepibile al di fuori di quei corridoi di pietra, di quei saloni, di quelle torri, di quei solai. La natura non esiste, se non come riflesso del castello, dove la polvere è polline: perché Gormenghast è tutto. La nascita di un erede maschio, Tito di Gormenghast, porterà una minaccia di cambiamento, per il solo fatto di essere qualcosa di nuovo. E qui ha inizio la saga narrata da Peake, un'impresa grandiosa della letteratura fantastica - e insieme un vasto disegno allegorico che traspare dietro l'esuberanza delle immagini.

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