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bookwoman247: Both men traveled extensively in Medeival times. It's interesting to compare the two; one from a Western perspective, and one from a Middle
Eastern /North African perspective.
15 SETTEMBRE 1254 nasce Marco Polo Viaggiatore, ambasciatore e mercante (1254 - 1324). Una realtà favolosa e una fervida inventiva. Non si sa molto dell’infanzia di Marco Polo: quasi sicuramente vive a Venezia, perde prestissimo la madre e viene allevato dagli zii, dopo il nuovo matrimonio del padre.
Riceve una buona educazione, apprende le strategie del commercio, impara a navigare e a far di conto, anche con valuta straniera. All’età presumibile di 17 anni parte con il padre e lo zio, siamo nel 1271, per la Cina e arriva, tre anni e mezzo dopo, al cospetto del più grande sovrano orientale dell’epoca, Kublai Kahn, fondatore del primo Impero cinese della dinastia Yuan.
Si legge nel Milione: «Quando gli due fratelli e Marco giunsero alla gran città ov’era il Gran Cane, andarono al mastro palagio, ov’egli era con molti baroni, e inginocchiaronsi dinanzi da lui [...] e molto si umigliarono a lui. Egli li fece levare suso, e molto mostrò grande allegrezza, e domandò loro chi era quello giovane ch’era con loro. Disse messer Nicolò: “Egli è vostro uomo e mio figliuolo”.
Disse il Gran Cane: “Egli sia il ben venuto, e molto mi piace”.» Da quel momento, Marco diviene consigliere e ambasciatore, inizia a viaggiare e si spinge in India, nel Yunnan, nel Tibet, in Birmania: 15.000 km, attraversando deserti, steppe, montagne. Tornato in patria, dopo più di vent’anni, quando ormai lo si crede morto, detta il resoconto del suo straordinario viaggio a Rustichello da Pisa, l’amico conosciuto nelle prigioni genovesi.
Nasce così Il libro delle meraviglie, scritto in lingua francese, cui seguono i rifacimenti in lingua volgare dal titolo Il Milione. I racconti di Marco Polo hanno dato adito a leggende, dubbi e molta incredulità. Se da una parte l’autore si attribuisce meriti che non ha, millantando di aver avuto un ruolo decisivo nella conquista di Xiangyang, che in realtà era stata conquistata due anni prima dal Kublai Kahn, dall’altra, senza i suoi racconti delle meraviglie, come le lingue di fuoco che scaturiscono dal suolo in Persia, nulla si saprebbe sull’Impero cinese del XIII secolo.
La Cina medievale, che è davvero il centro del mondo, superiore all’Occidente in molti campi, viene raccontata in quello che diventa un vero e proprio bestseller, un misto di bugie e verità, racconti fedeli e ricordi imprecisi, errori e abbaglianti splendori. Testimonianza unica, che restituisce di Marco Polo l’immagine di un cronista fantasioso, ma anche di un viaggiatore attento e curioso. (Almamatto) ( )
Dati dalle informazioni generali inglesi.Modifica per tradurlo nella tua lingua.
The Venetian Marco Polo is not only the most renowned traveler in world history, but he and his book have generated more speculation then almost any other person or volume in world literature.
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Riceve una buona educazione, apprende le strategie del commercio, impara a navigare e a far di conto, anche con valuta straniera. All’età presumibile di 17 anni parte con il padre e lo zio, siamo nel 1271, per la Cina e arriva, tre anni e mezzo dopo, al cospetto del più grande sovrano orientale dell’epoca, Kublai Kahn, fondatore del primo Impero cinese della dinastia Yuan.
Si legge nel Milione: «Quando gli due fratelli e Marco giunsero alla gran città ov’era il Gran Cane, andarono al mastro palagio, ov’egli era con molti baroni, e inginocchiaronsi dinanzi da lui [...] e molto si umigliarono a lui. Egli li fece levare suso, e molto mostrò grande allegrezza, e domandò loro chi era quello giovane ch’era con loro. Disse messer Nicolò: “Egli è vostro uomo e mio figliuolo”.
Disse il Gran Cane: “Egli sia il ben venuto, e molto mi piace”.» Da quel momento, Marco diviene consigliere e ambasciatore, inizia a viaggiare e si spinge in India, nel Yunnan, nel Tibet, in Birmania: 15.000 km, attraversando deserti, steppe, montagne. Tornato in patria, dopo più di vent’anni, quando ormai lo si crede morto, detta il resoconto del suo straordinario viaggio a Rustichello da Pisa, l’amico conosciuto nelle prigioni genovesi.
Nasce così Il libro delle meraviglie, scritto in lingua francese, cui seguono i rifacimenti in lingua volgare dal titolo Il Milione. I racconti di Marco Polo hanno dato adito a leggende, dubbi e molta incredulità. Se da una parte l’autore si attribuisce meriti che non ha, millantando di aver avuto un ruolo decisivo nella conquista di Xiangyang, che in realtà era stata conquistata due anni prima dal Kublai Kahn, dall’altra, senza i suoi racconti delle meraviglie, come le lingue di fuoco che scaturiscono dal suolo in Persia, nulla si saprebbe sull’Impero cinese del XIII secolo.
La Cina medievale, che è davvero il centro del mondo, superiore all’Occidente in molti campi, viene raccontata in quello che diventa un vero e proprio bestseller, un misto di bugie e verità, racconti fedeli e ricordi imprecisi, errori e abbaglianti splendori. Testimonianza unica, che restituisce di Marco Polo l’immagine di un cronista fantasioso, ma anche di un viaggiatore attento e curioso. (Almamatto) (