Il trattato sulla tolleranza di Voltaire prende le mosse dal processo contro la famiglia Calas accusata, ingiustamente, di aver assassinato il primo figlio, Jean. La sentenza fu una di quelle che piace alla gente, severamente esemplare, il padre condannato alla ruota, i figli all’esilio, la madre all’indigenza. I Calas erano una famiglia di ugonotti e nella Tolosa dell’epoca si festeggiava ancora la notte di San Bartolomeo. La revisione del processo portò ad accertare l’innocenza della famiglia Calas, ma era troppo tardi per riparare ad un uomo dilaniato sulla ruota ed ad una famiglia distrutta. Il trattato sulla tolleranza di Voltaire è un classico che apre la strada alla riflessione nel settecento sul senso stesso della giustizia che ha profondamente impegnato il dibattito illuminista. In realtà il filosofo francese nella sua analisi dimostra una sua intolleranza rispetto ai cattolici; la ricostruzione della tolleranza delle altre religioni nei confronti dei cristiani prima e della Chiesa romana dopo è alla base di un’analisi che perde quello spirito di liberalità che, onestamente, mi aspettavo. Certo un’opera del genere va contestualizzata rispetto alla predominate cultura cattolica dell’epoca ed alla oggettiva difficoltà di creare un dialogo con un potere forte come quello della Chiesa. Le pagine finali, però, sono di un’attualità disarmante. Va segnalata, inoltre, l’eccellente introduzione di Salvator Veca con un breve saggio sul valore della tolleranza e sulla sua efficacia nel governo delle civiltà.

Recensione del 17 luglio 2021
“Noi ci siamo sterminati per dei paragrafi” questa frase è una perfetta sintesi del trattato sulla tolleranza di Voltaire. L’introduzione di Salvatore Veca, davvero molto densa, aiuta la successiva lettura di un testo fondamentale per comprendere le ragioni per cui è necessario della tolleranza fare esercizio quotidiano. Voltaire parte da un fatto di cronaca, il processo mosso a Jean Calas per l’omicidio del figlio concluso con una condanna a morte e all’infamia per tutta la famiglia. Calas era un commerciante ugonotto e la tesi dell’accusa era che avesse ucciso il figlio per impedirgli di convertirsi alla dottrina cattolica. Una successiva revisione del processo, fortemente richiesta da Voltaire, sancì l’innocenza dell’uomo e la riabilitazione della famiglia. Ma al tema delle garanzie processuali Voltaire affianca quella degli eccessi delle maggioranze che in nome di testi mal letti predicano l’intolleranza come virtù, con la sistematica devastazione delle ragioni degli altri come metodo. Voltaire, come detto, parte dal fatto di cronaca ma procede ad una ricostruzione della storia delle religioni, sottolineando la forte discrasia tra i testi scritti e le interpretazioni successivamente date dai sacerdoti, di tutte le religioni. Un oppio dei popoli che prima dell’economia ha devastato la vita degli uomini. Un testo fondamentale da rileggere periodicamente. ( )