Bob Smith (3) (1941–)

In questo racconto intimo e stimolante, Smith dice che le parole e le idee possiedono la capacità di guarire e trasformare una vita, non importa quanto terribili e dolorose siano le circostanze, usando come prova la sua infanzia difficile e la sua età adulta produttiva. Qui, il balsamo letterario è l'opera di Shakespeare. Il libro si apre con la morte di uno dei membri di un gruppo di anziani che si riunivano regolarmente a Manhattan per leggere le commedie del Bardo con Smith come capo. Smith mostra immediatamente la sua abilità letteraria mentre cattura l'umanità dei suoi studenti. Quella sensibilità gli serve bene quando scrive della sua famiglia disfunzionale (una madre traumatizzata, un padre distratto e una sorella disabile), rivelando i propri difetti con chiarezza mentre cerca di capire il suo posto nella loro vita e nel mondo. Smith assume abilmente il ruolo di osservatore e cronista durante i suoi ironici ricordi della sua giovinezza sottosopra, mentre esamina anche come le famiglie possano danneggiare emotivamente i bambini con mezze verità e abbandono ben intenzionati, poiché i parenti lo fanno sentire in qualche modo responsabile per la sorella. handicap. Alcuni dei passaggi più dolorosi arrivano durante il disfacimento della salute di sua madre mentre suo padre è in guerra, gravando ulteriormente il giovane Smith nella cura della sorella sempre più problematica. Sia che Smith stia descrivendo sua zia alcolizzata, sua nonna dispettosa o i suoi studenti anziani, la sua capacità di destreggiarsi tra umorismo e dolore non viene mai meno. In tutto questo libro trionfante, l'ombra di Shakespeare incombe e Smith trova un significato nelle commedie per riscattare la sua esistenza quotidiana, diventando infine il comò di Amleto allo Stratford Shakespeare Festival, dove si diletta nel funzionamento del teatro e incontra Katharine Hepburn, Jessica Tandy e altri. I lettori di memorie veterani troveranno questo libro avvincente, rinfrescante e toccante.… (altro)