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E. L. DoctorowRecensioni

Autore di Ragtime

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Recensioni

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Ispirata a un famoso fatto di cronaca della New York del primo Novecento, la storia dei fratelli Homer e Langley Collyer assume nella rivisitazione di Doctorow, maestro nell'amalgamare avvenimenti reali con episodi romanzati, i contorni del mito. Homer, il fratello cieco, e Langley, tornato semifolle dalla Grande Guerra, sono due rampolli di una famiglia benestante che nel corso dei decenni trasformeranno il loro palazzo in un delirante ricettacolo di ciarpame, dove vivranno come reclusi fino a rimanere sepolti sotto le tonnellate di spazzatura da loro stessi accumulata. Questi personaggi tragici ed emblematici, che hanno perfino dato il nome alla cosiddetta "sindrome di Collyer", diventano la metafora di un mondo e lo specchio di un lungo periodo della storia americana. Homer e Langley, benché rinchiusi nella loro folle utopia, saranno infatti testimoni di tutti gli avvenimenti fondamentali di quegli anni, dalle guerre ai movimenti politici, dal progresso tecnologico a una serie di personaggi indimenticabili, immigrati, gangster, musicisti jazz, hippy.
 
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alessvi | 142 altre recensioni | Mar 9, 2023 |
Gli ordini di Dutch Schultz erano semplici: non fare domande, eseguire gli incarichi con precisione, e soprattutto osservare, ascoltare sempre. E Billy Bathgate, quindicenne del Bronx che con un gioco di prestigio ben riuscito e una grande esibizione di faccia tosta si è infilato nella più redditizia azienda criminale di New York facendosi accettare dal suo feroce capo come apprendista-gangster, sa ascoltare e sa osservare.
La materia di studio, nella trascinante e vivissima America anni Trenta di questo nuovo Grande Romanzo Americano di Doctorow, è senz'altro da brivido. Accanto all'impulsivo Mr.Schultz c'è il suo luogotenente Irving, efficiente e impassibile come un maggiordomo sia nel servire un drink che nel piegare in due un cadavere da far sparire dentro un bidone della spazzatura. E c'è Otto Berman, detto Abbadabba, che fa prodigiosi numeri di alta finanza e tiene matematicamente in pugno le redini dell racket. C'è poi Miss Drew, un'incognita pericolosa e bionda, che per noia di gran dama dell'alta società può divertirsi a recitare il ruolo della pupa del capo o trasformarsi per innocenza e con incanto nella fidanzata di un ragazzo. E ci sono avvocati corrotti, traditori gettati in mare con stivali di cemento, Packard nere che scorrazzano seminando di piombo la città, inseguimenti, fughe, truculente rivalità, grandi passioni, amori e odi violenti, feste galanti nei bordelli del West End, birra imposta a barili ai baristi più pavidi, vendette che minano alla base l'ordinata costruzione del potere criminale. In questo contromondo che la lucida prosa di Doctorow fa brillare di "differenti tipi di luce" con un attentissimo dosaggio di bagliori notturni e mezzetinte crepuscolari, l'ambizioso Billy troverà molte cose da imparare: per esempio che il tradimento è un'arte raffinata che va messa da parte per usarla al momento opportuno e che, accettato il primo ribaltamento dei comuni criteri di valore e stabilito che
 
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kikka62 | 30 altre recensioni | Feb 12, 2020 |
Sul finire del 1864 una colonna militare nordista forte di sessantamila uomini attraversa la Georgia, puntando su Savannah. La guida il generale William Tecumseh Sherman, comandante abile ed astuto, intenzionato a dare la spallata decisiva alla resistenza confederata. Il suo passaggio travolge le vite di molte persone, sconvolgendo regole e consuetudini, regalando speranza ad alcuni e togliendola ad altri, senza comunque offrire sicurezze a nessuno, come è regola in una guerra civile. Per la giovane Pearl, schiava figlia di un padrone che non ne ha mai riconosciuta l'esistenza, è l'occasione di uscire da un destino segnato dal disprezzo. Per Arly e Will, soldati confederati attesi da un plotone di esecuzione, è la possibilità di sfuggire ad una condanna che però sembra rincorrerli da un cambio di schieramento all'altro. Nel caso di Emily, figlia di uno stimato giudice che si ritrova d'improvviso senza più alcun riferimento e dovere, diventa una strana avventura al seguito di un chirurgo militare dagli occhi di ghiaccio. E per gli schiavi come Wilma e Coalhouse Walker significa la libertà, quella sognata ed ora, forse, giunta davvero, ma da conquistare a rischio della propria vita. Perché la strada verso Savannah è segnata da odio e vendette, ed è solo l'inizio, visto che Sherman non è tipo da accontentarsi e presa la città, si rimette presto in movimento puntando a nord, verso il cuore della Carolina del sud, incurante di tutto tranne dei propri obiettivi. Nemmeno le proibitive condizioni del terreno riescono a rallentarne l'avanzata, che lo porta rapidamente alla conquista di Columbia, a sua volta lasciata alle spalle dopo un incendio disastroso dalle incerte responsabilità. La marcia prosegue nella Carolina del Nord, col suo carico di rancori e speranze, tra scaramucce sanguinose e paludi infide, legando sempre più strettamente i destini delle persone che vi partecipano. Per Pearl l'incontro con Stephen, giovane soldato newyorkese di origine irlandese, pone una tormentata scelta tra l'amore e la paura di tornare a non essere più padrona del proprio destino. Nel frattempo Arly, perso il compagno Will per uno sfortunato incidente, vede nell'occasione di impersonare un fotografo itinerante l'ispirazione di cui era in attesa, offrendogli l'opportunità di avvicinare Sherman ed ucciderlo. Il tentativo fallisce per poco ed il generale vittorioso può quindi accettare la resa del suo rivale Johnston, una conclusione resa però amara dalla notizia appena giunta dell'assassinio del presidente Lincoln. La strada per la riconciliazione di un paese lacerato dal conflitto si annuncia tormentata, ma per Pearl, Stephen e i loro nuovi compagni si apre finalmente la possibilità di scegliere liberamente il proprio futuro.
 
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kikka62 | 86 altre recensioni | Feb 10, 2020 |
Decisamente post-moderno per il frazionamento delle sequenze e per la fusione tra registri narrativi diversi, tra fiction e vicende reali o con personaggi reali come protagonisti (Freud, Dreiser, Houdini, J.P. Morgan, Henry Ford e molti altri). Decolla lentamente poi prende quota e ricrea magistralmente l'atmosfera del primo novecento toccando tutti gli aspetti che hanno segnato l'epoca negli Stati Uniti: la rivoluzione tecnologica, il capitalismo, l'industria, le lotte operaie e la nascita dei sindacati, l'immigrazione, la nascita del cinema e soprattutto il razzismo, che diventa il tema forte della parte finale del libro. E ancora la vita dei ricchi, dei poveri e della middle class liberal-perbenista anche con i suoi esponenti trasgressivi. C'è tutto un mondo, poi spazzato via in gran parte dalla Grande Guerra. È la Belle Epoque in (ottima) salsa americana.
 
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Marghe48 | 124 altre recensioni | Sep 28, 2017 |
Un libro originale (ispirato ad un fatto di cronaca) su due personaggi originali. Due eccentrici assoluti, figli di famiglia benestante che hanno gradatamente trasformato la loro elegante dimora sulla Fifth Avenue, adiacente a Central Park, in un incedibile ammasso di oggetti di recupero di ogni tipo e foggia fino a rimanerne letteralmente sepolti. Parallelamente a questa deriva materiale si è consumata una guerra senza quartiere da loro combattuta contro tutto ciò che connota la vita in una società civilizzata. I nemici sono diventati l’azienda del gas, l’azienda elettrica, le banche, i giornalisti e via discorrendo. In verità il leader, e anche il più folle dei due, benché dotato di una mente filosoficheggiante, è il maggiore dei fratelli, Langley, che persegue coerentemente un suo progetto, mentre il minore Homer, presto divenuto cieco e poi anche sordo, è più spettatore indifeso e succube. Proprio Homer, appassionato musicista, è la voce narrante che con tono disincantato e quasi ingenuo racconta la folle discesa agli inferi di cui è stato complice e vittima. Doctorow è molto abile nell’entrare nella mente dei due fratelli, nel delinearne le rispettive personalità, esaltato e ossessivo Langley, sognatore e fragile, anche a causa della sua disabilità Homer. Abile anche a dare profondità storica alla vicenda, che inizia al tempo della Grande Guerra e percorre tutto, o quasi il ‘900. Da segnalare, in particolare, la parte dedicata all’incontro con ‘i figli dei fiori’. Con un gruppo di ragazzi conosciuti casualmente a Central Park e poi ospitati per un certo periodo a casa loro (se casa ancora si poteva chiamare), Homer e Langley, in molti sensi due hippies ante litteram, sviluppano un grande feeling ed insieme a loro vivono, tra sregolatezza, sesso, marijuana a altro, uno dei periodi più felici della loro stravagante e delirante esistenza.
 
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Marghe48 | 142 altre recensioni | Sep 11, 2017 |
Anche i bravi scrittori, e Doctorow indubbiamente lo è stato, fanno degli scivoloni e questa è una caduta verticale senza paracadute.
Il protagonista, uno scienziato cognitivo, dialoga, o più che altro monologa, con il suo psichiatra. Il tema non è però la polarità coscienza/inconscio perché è la mente a prevalere, anzi a dominare: il suo funzionamento, i suoi limiti, il suo rapporto con la sofferenza. Il tema è affascinante, ma è trattato in maniera che non saprei definire se non ‘cervellotica’. Pubblico e privato, mondo reale e forse immaginario, si mescolano in un calderone indistinto in cui si perde non solo il filo, ma il senso del discorso. E’ così che funziona la mente? Può darsi, e allora? Il difetto di questo romanzo breve (fortunatamente) e troppo ambizioso (frettoloso?) sta, a mio avviso, in una incongruenza di fondo: pur mantenendo sostanzialmente un impianto narrativo di tipo tradizionale persegue essenzialità e astrazione, cercando, forse, vie nuove che non riesce a trovare. Peccato che Doctorow si sia congedato dalla scrittura e dalla vita con un flop. Per me resterà comunque soprattutto l’autore del delizioso ‘Ragtime’, che mi ha allietato una delle scorse estati.
 
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Marghe48 | 97 altre recensioni | Aug 30, 2017 |
Homer & Langley Collyer sono i due protagonisti di questo romanzo che consentono all’autore, E. L. Doctorow, di tracciare un affresco atipico della società americana del dopoguerra. Homer & Langley appartengono alla upper class newyorchese ma la vita dei due fratelli improvvisamente si complica. Homer perde la vista, Langley la ragione durante la guerra e i due genitori la vita; tutto in brevissimo tempo. Queste sottrazioni quasi simultanee sconvolgono il quotidiano dei due ragazzi che si trovano a gestire una vita che non sanno, e non vogliono, gestire. E così dai problemi con la servitù che determinano l’assoluta impossibilità di gestire l’appartamento, si passa alle difficoltà a far fruttare il patrimonio di famiglia, a pagare le imposte; e mentre la situazione collassa una serie incredibile di personaggi tipici dell’immaginario a stelle e strisce fa irruzione nella vita dei due giovani, dai gangster agli hippies, musicisti ed immigrati. L’io narrante è Homer, mentre Langley che rimane sullo sfondo rappresenta le contraddizioni della vita e della società americana. Le strane abitudini di Langley di collezionare tutti gli oggetti che trova rappresenta, ad esempio, un’iperbole della società del possesso. In realtà poi tutti gli spunti rimangono tali ed il libro ha il pregio di una continua leggerezza; il difetto di non riuscire mai ad andare oltre.
 
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grandeghi | 142 altre recensioni | May 9, 2016 |
che storia avvincente!
in una New York di fine Ottocento che ha luoghi e architetture a noi oggi sconosciuti, un omnibus a cavalli porta in giro per la città persone che dovrebbero essere morte e sepolte.
un reporter si lancia in questa indagine e presto scompare; il suo caporedattore raccoglie il testimone in una città che è corruzione politica, amministrativa e legislativa ad ogni livello.
la descrizione storica delle atmosfere e del modo di vivere della città è ineguagliabile: sembra di trovarsi effettivamete tra strade affollate di carrozze, fattorini, strilloni, venditori ambulanti e bambini abbandonati.
 
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ShanaPat | 24 altre recensioni | Jul 29, 2012 |
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