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Alain de Botton

Autore di Le consolazioni della filosofia

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Sull'Autore

Born in Zurich, Switzerland on December 20, 1969, Alain de Botton was educated at Cambridge University, England, and now divides his time between London and Washington, D.C. With the publication of his first novel, Essays in Love, de Botton quickly became one of the most talked about British mostra altro novelists of the 1990s. Although the basic plot of Essays in Love (published in the U.S. as On Love) is a rather typical love story, de Botton presents it in a unique and humorous way. De Botton's other novels include The Romantic Movement: Sex, Shopping and the Novel, which is written in a similar style to Essays on Love, and Kiss and Tell, which follows a would-be biographer as he attempts to write the life story of the first person he encounters. The Course of Love is his latest novel and is on the bestsellers list. Alain de Botton is also the author of How Proust Can Change Your Life: Not a Novel. (Bowker Author Biography) mostra meno

Opere di Alain de Botton

L'arte di viaggiare (2002) 2,998 copie
Status Anxiety (2002) 2,375 copie
Architettura e felicità (2006) 2,167 copie
Esercizi d'amore (1993) 1,908 copie
The Course of Love (2016) 828 copie
A Week at the Airport (2009) 567 copie
Il piacere di soffrire (1994) 547 copie
L'arte come terapia (2013) 482 copie
Cos'e una ragazza (1995) 413 copie

Opere correlate

The Essential Plato (1999) — Introduzione, alcune edizioni272 copie
A Velocity of Being: Letters to a Young Reader (2018) — Collaboratore — 234 copie
The Best American Travel Writing 2006 (2006) — Collaboratore — 205 copie
I sette peccati capitali (1961) — Introduzione, alcune edizioni90 copie
Viaggio intorno alla mia camera, e Spedizione notturna intorno alla mia camera (1794) — Prefazione, alcune edizioni78 copie
Travelers' Tales PROVENCE : True Stories (2003) — Collaboratore — 29 copie
Make the most of your time (2012) — Collaboratore — 1 copia

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vorrebbe essere sia un romanzo che un trattato. Riesce male in entrambi i fronti
 
Segnalato
jcumani | 36 altre recensioni | Jan 13, 2018 |
 
Segnalato
anamorfo | 60 altre recensioni | Aug 7, 2017 |
Si tratta di un sorta di zibaldone di pensieri su arte, architettura, bellezza e funzionalità, senza un vero percorso logico (per questo l'ho definito "inconcludente"); ciò è vieppiù spiazzante se si pensa che, all'interno dei capitoli, sono numerati persino i paragrafi e che quindi, all'inizio, si pensa si sia al cospetto della costruzione di una tesi, di una teoria...
Invece no: l'autore continua solo ripetutamente a dirci che dobbiamo amare l'architettura e l'arte in genere perché ci danno felicità.
Alla fine sono delusa: delle opere citate mi aspettavo un'analisi un pochino più "tecnica", che spiegasse perché tali forme, colori o disposizioni producano in alcuni o tutti, pace o disturbo, interesse o respingimento e in base a quali meccanismi ma l'autore non è un tecnico, sicché non c'è nulla di scientifico.
Inspiegabile anche la scelta di una carta pesante e patinata, che rende il libro un mattone da trasportare ma poi per le immagini vi è l'esclusiva scelta del b/n
Mah...
… (altro)
 
Segnalato
ShanaPat | 42 altre recensioni | Jun 25, 2017 |
Metà romanzo d'amore e metà saggio sull'amore.
Ma non un amore romantico, sdolcinato e perfetto ma molto più reale, con certezze e dubbi, gioie e tensioni, paure ed entusiasmi.

Il libri è ricco di spiegazioni comportamentali e psicologiche, che danno molto spunti di riflessione sia sulla coppia che su se stessi, nella vita quotidiana e nel relazionarci con partner e figli.

Qualche breve citazione vale più di molte spiegazioni:

> Agli inizi di un amore si prova, in una certa misura, il puro sollievo di poter finalmente rivelare ciò che bisognava tenere nascosto in nome delle apparenze. Possiamo ammettere di non essere tanto rispettabili né tanto sobri, non tanto equilibrati né tanto «normali», come ci crede la società. Possiamo permetterci di essere infantili, fantasiosi, disinibiti, speranzosi, cinici, fragili e multipli. La persona che amiamo lo sa capire e accettare.

> Per avere un buon rapporto di coppia non serve essere sempre ragionevoli; basta aver maturato la disponibilità a riconoscere, all’occorrenza, che in qualche ambito forse siamo un po’ pazzi.

> Con il nostro partner abbiamo certe pretese e diventiamo così irragionevoli perché abbiamo fiducia che la persona in grado di capire i lati più oscuri di noi, di lenire con la sua presenza tanti nostri dolori, debba in qualche modo anche saper risolvere tutto quello che non va nella nostra vita. Ne esageriamo i poteri in una sorta di curioso omaggio – la cui eco si sente nella vita adulta, decenni dopo – alla deferenza con cui i bambini guardano alle capacità apparentemente miracolose dei genitori.

> In un mondo più evoluto, più attento all’ideale greco dell’amore, forse riusciremmo a essere un po’ meno goffi, spaventati e aggressivi nel sottolineare qualcosa e meno permalosi e combattivi di fronte alle critiche. Il concetto di insegnamento e apprendimento all’interno della relazione perderebbe alcune delle sue connotazioni negative e angosciose. Accetteremmo che, in mani responsabili, entrambi i progetti – insegnare e apprendere, richiamare l’attenzione sui difetti dell’altro e accettare le critiche – possano essere fedeli al vero scopo dell’amore.

> Non sono solo i bambini a essere infantili. Anche gli adulti – sotto la spacconeria di facciata – a tratti sono giocosi, sciocchi, imprevedibili, vulnerabili, isterici, terrorizzati, patetici e bisognosi di consolazione e perdono. Siamo ben disposti a vedere la dolcezza e la fragilità dei bambini e a offrire loro aiuto e conforto, a seconda dei casi. Con loro riusciamo a mettere da parte le nostre pulsioni peggiori, vendicatività e ira; a ricalibrare le nostre aspettative e pretendere un po’ meno del solito; a non arrabbiarci così in fretta e a essere consapevoli del loro potenziale inespresso. Trattiamo i bambini con una gentilezza che siamo stranamente e tristemente riluttanti a dimostrare ai nostri coetanei. È meraviglioso vivere in un mondo dove tante persone sono carine con i bambini. Ma sarebbe ancora meglio vivere in un mondo in cui tutti siano un po’ più carini con il lato infantile degli altri.

> Si tende a immaginare che la paura e l’insicurezza di riuscire a essere vicini all’altro siano presenti solo all’inizio di una relazione e che l’ansia non possa continuare dopo che due persone si sono esplicitamente impegnate sposandosi, comprando una casa con un mutuo cointestato, facendo dei figli e nominandosi nel rispettivo testamento. Invece ridurre le distanze e guadagnarsi la rassicurazione che l’altro ha bisogno di noi sono esercizi che non basta fare una volta, ma vanno ripetuti dopo ogni interruzione – un giorno via da casa, un periodo impegnativo, una serata di lavoro – perché ogni intervallo ha il potere di rinfocolare il dubbio di non essere più voluti. Proprio per questo è un peccato che sia così difficile trovare un modo vincente e non stigmatizzante per ammettere l’intensità del nostro bisogno di rassicurazioni. Anche dopo anni passati insieme, la richiesta di una dimostrazione di desiderio resta circondata da una siepe di paura. Ma con un’orribile complicazione aggiuntiva: ormai diamo per scontato che quel tipo di ansia non abbia più il diritto di esistere. Di qui la tentazione di fingere che essere rassicurati sia l’ultima cosa che abbiamo in mente.
… (altro)
 
Segnalato
mbellati | 36 altre recensioni | Jan 3, 2017 |

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