Renata Viganò (1900–1976)
Autore di L'Agnese va a morire
Sull'Autore
Fonte dell'immagine: http://it.wikipedia.org/wiki/Renata_Vigan%C3%B2
Opere di Renata Viganò
Ho conosciuto Ciro 1 copia
Neža gre v smrt 1 copia
L`Agnese va a morire 1 copia
Agnes geht in den Tod Roman 1 copia
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Informazioni generali
- Nome canonico
- Viganò, Renata
- Data di nascita
- 1900-06-17
- Data di morte
- 1976-04-23
- Sesso
- female
- Nazionalità
- Italia
- Luogo di nascita
- Bologna, Italia
- Luogo di morte
- Bologna, Italia
- Luogo di residenza
- Bologna, Italia
- Attività lavorative
- Scrittrice
Infermiera - Organizzazioni
- Partigiana
- Premi e riconoscimenti
- Bolognese del mese (1976)
- Breve biografia
- Renata Viganò published her first collection of poetry, Ginestra in Fiore (Broom in Bloom), at age 13. She dreamed of becoming a physician, but family financial problems led her to quit high school and go to work. She continued to create poems and short stories, and also wrote for newspapers and periodicals. She married and became a hospital nurse. Near the end of World War II, she and her husband Antonio Meluschi participated in the Italian partisan movement in Bologna. In 1949, she achieved fame with her novel L'Agnese Va a Morire, inspired by the Resistance, which won the Viareggio Prize and was adapted as a film. She wrote several more books, including two more about the war.
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Statistiche
- Opere
- 9
- Utenti
- 178
- Popolarità
- #120,889
- Voto
- 3.7
- Recensioni
- 6
- ISBN
- 18
- Lingue
- 5
Racconta la lotta partigiana senza retorica, ma anche senza nessuna pretesa di obiettività o di distacco: si nota che l'autrice ha partecipato alla resistenza in prima persona e ne ha abbracciato completamente gli ideali. E' un mondo duro, di guerra, quello descritto nel romanzo e non c'è spazio per le zone di grigio: da una parte ci sono i partigiani, dall'altra tutto il resto: non solo i tedeschi e i fascisti ma anche i collaborazionisti, i "paurosi" e perfino gli alleati, rei di non aver mai davvero aiutato e supportato la resistenza.
La protagonista è il simbolo più evidente di quello che secondo la Viganò significava essere un partigiano: grassa e malandata, di mezza età e non particolarmente brillante, dopo la deportazione del marito Agnese si butta a capofitto nella lotta perchè sente che non può fare altrimenti, che non c'è altra scelta possibile se si vuole rimanere umani e non perdere il rispetto per se stessi.
Il messaggio del libro è tutto lì, in quell'urgenza di partecipazione e di comunione.
Lo stile è scarno e quasi brusco, come si addice ad un mondo contadino; solo nelle descrizioni naturali troviamo ogni tanto dei momenti più intimi e poetici.
Non è un capolavoro e forse manca di complessità, ma è uno di quei libri che andrebbero studiati a scuola; non solo per ricordare, ma anche per capire meglio una pagina fondamentale della nostra storia recente.… (altro)