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Alberto Rollo

Autore di Un'educazione milanese

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A sangue freddo (1965) — Traduttore, alcune edizioni23,894 copie

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“Com’è che si appartiene ad una città? C’è qualcosa di tribale in questa restituzione di identità. E c’è qualcosa di antico nel riconoscere quanto può essere contaminante quell’appartenenza.”

Ho intrapreso questa lettura per vedere se, dopo “La vita agra” di Bianciardi, mi arrivasse un’immagine di Milano con una prospettiva diversa, oltre alla curiosità di leggere di una città che mi ha sempre interessato per il suo ruolo guida nella storia nazionale.
Ed è stata una gradita sorpresa, Alberto Rollo, che non conoscevo, racconta la sua storia insieme a quella della sua città in maniera più che convincente, infilando una carrellata di anni dove la sua vita si intreccia inestricabilmente con le trasformazioni di una città sempre in continua evoluzione, a tal proposito mi sono molto piaciuti i richiami a Umberto Boccioni e ai suoi quadri sulle città del futuro.
I temi sono quelli classici, la Milano del boom economico industriale, l’avvento della moda, le dismissioni, l’espansione edilizia, un po’ defilati gli anni di piombo, tutto vissuto e raccontato da uno che era impegnato a viverci in quella realtà, tra famiglia, amici e un futuro da inventare.
Anche se non sono di Milano posso provare a capire le ragioni per cui Rollo parla di un’educazione milanese e di un senso di appartenenza a una città in cui si è vissuto e lavorato per una vita e condividerle, non mi è sembrato comunque che accennasse a un sentimento diffuso quanto più che altro alla sua esperienza personale di uomo molto legato alla realtà cittàdina dove è sempre vissuto, tanto da raccontarne i molti pregi e… i pochi difetti.
Buon libro a mio avviso e buona narrazione che, dopo un avvio interlocutorio si stabilizza su un buon livello per dare poi il meglio nelle pagine finali, con una serie di interessanti e condivisibili considerazioni; non sarà la bibbia meneghina, ma pur essendo di fatto un’autobiografia, offre comunque un sostanzioso sguardo, anche se soggettivo e non dal punto di vista operaio, su eventi e trasformazioni, in un arco di tempo, che hanno interessato milioni di persone.
… (altro)
 
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barocco | 1 altra recensione | May 24, 2017 |

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