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Ferenc Molnár (1878–1952)

Autore di I ragazzi di via Pal

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Sull'Autore

Fonte dell'immagine: Courtesy of the NYPL Digital Gallery (image use requires permission from the New York Public Library)

Opere di Ferenc Molnár

I ragazzi di via Pal (1953) 768 copie
Liliom (1909) 67 copie
The Play's the Thing (1925) 23 copie
All the Plays of Molnar (1929) 21 copie
Poste de Vapor, O (1981) 9 copie
Danubio blu (1985) 9 copie
The Guardsman (1910) 8 copie
The Devil (1907) 7 copie
The Swan (1920) 6 copie
Az éhes város (1993) 5 copie
The Wolf (1975) 4 copie
A kékszemű (1991) 4 copie
Olympia (1928) 3 copie
Színház 3 copie
Delicate story (1941) 2 copie
FAREWELL MY HEART (1945) 2 copie
Andor (2008) 1 copia
Liliom 1 copia
A csókok éjszakája (2007) 1 copia
A farkas 1 copia
Toll 1 copia
Színművek (1989) 1 copia
Pal Sokağı Çocukları (2023) 1 copia
Die Dampfsäule (1981) 1 copia
A Pál utcai fiúk (2023) 1 copia
Mima 1 copia
Classici del Danubio (1994) 1 copia
The Witch 1 copia
Still Life 1 copia
Riviera 1 copia
The Violet 1 copia
Marshal 1 copia
Carnival 1 copia
The Lawyer 1 copia
Liliom, 1 DVD 1 copia
Dalila 1 copia
Qualcuno 1 copia
Prisoners 1 copia

Opere correlate

A World of Great Stories (1947) 263 copie
100 Crooked Little Crime Stories (1994) — Collaboratore — 165 copie
Carousel [1956 film] (1956) — Original play — 104 copie
The Theatre Guild Anthology (1936) — Collaboratore — 62 copie
Twenty best European plays on the American stage (1957) — Collaboratore — 28 copie
Great Short Stories of the World (1965) — Collaboratore — 26 copie
The Lock and Key Library (Volume 1: North Europe) (1909) — Collaboratore — 25 copie
The Girls from Esquire (1952) — Collaboratore — 18 copie
Treasury of the Theatre: From Ibsen to Sartre (1951) — Collaboratore — 17 copie
The Good Fairy [1935 film] (1935) — Original play — 7 copie
Writing Books for Boys and Girls (1952) — Collaboratore, alcune edizioni5 copie
The Swan [1956 film] (2011) — Original play — 5 copie
De bedste kriminalhistorier fra hele verden (1966) — Collaboratore — 1 copia
Antología de humoristas húngaros — Collaboratore — 1 copia
Verdens beste kriminalhistorier (1960) — Collaboratore — 1 copia

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Recensioni

Ho ricordi, nemmeno troppo sbiaditi, della grande emozione che mi suscitò la lettura di questo libro; ero ragazzino, quattordici, quindici anni, forse meno; credo di averlo letto tutto, o quasi, in piedi nel garage di Roccaraso. Di anni ne sono passati, parecchi direi, e rileggerlo è stato un grande piacere. I dolori sono diventati vissuto, e non più timori di vivere, e la vita, intanto, ha iniziato a presentare i suoi inesorabili conti. Forse è questa l’unica vera differenza tra la lettura da ragazzi e quella da uomini, il Peter Pan che è in ognuno di noi colpito al cuore dagli anni. La storia è semplice, ma estremamente avvincente: due gruppi di ragazzi, avversari terribili, si dividono due spazi all’interno della città; da una parte i giardini di Via Pal e dall’altro l’orto botanico. Molnar ci schiera tutti dalla parte di quella della Via Pal e del grande eroe del piccolo esercito, il soldato semplice Erno Nemecsek. Sono storie da ragazzi, clan innocenti per giochi semplici, le armi di battaglia sono i sacchetti di sabbia, ma le strategie sono da grandi generali, i problemi tattici fondamentali e le alleanze degne di Machiavelli. E di alto profilo anche i due capitani, da un lato, Janos Bora, dall’altro Feri Ats, per le camicie rosse. Nella storia c’è di tutto, l’alto tradimento, le società segrete, le alleanze, l’onore e le amicizie. Ma oltre ogni cosa c’è lui, Nemecsek, grandissimo eroe che paga con la vita la fedeltà al suo gruppo. Sia ben chiaro, muore per una bronchite, nessun coltello, nessuna banda di giovani criminali, solo due gruppi di ragazzini. Insomma, gli ingredienti sono quelli giusti. Molnar non gigioneggia sulla storia, anzi si denota pure l’assenza di mestiere. Ma il risultato è ottimo. E questo libro diventerà ancora più apprezzabile quando i ragazzini per strada in Europa apparterranno al retaggio del passato, con un presente chiuso tra internet e le playstation.… (altro)
½
1 vota
Segnalato
grandeghi | 16 altre recensioni | Oct 18, 2020 |
Un bel racconto, interessante per la descrizione della vita di una certa borghesia all'inizio del '900.
 
Segnalato
zinf | Oct 8, 2012 |
Storia della lotta di due gruppi di ragazzi di Budapest, per la conquista di uno spazio libero per i giochi, tra l'Orto Botanico e la segheria. Due eserciti composti soltanto da tenenti e capitani, tranne l'unico soldato, Ernest, che morira di polmonite per i ripetuti bagni che viene costretto a fare.
Accanto al mitico Ottavo Distretto di Budapest, tra le viuzze strette che lambiscono il vecchio quartiere ebraico, c'e ancora la piccola via Pal: che fu teatro, nella fantasia di Molnar, della piu memorabile battaglia tra ragazzini che la letteratura abbia mai raccontato. I ragazzi di via Pa1 (1907) e infatti la lotta tra due gruppi di ragazzi per il predominio su un terreno libero per i giochi, attorno a una segheria. Due "eserciti" composti soltanto da generali e ufficiali. Un solo soldato semplice: Erno Nemeczek, biondo e mingherlino, di povera famiglia, che morira di polmonite per i bagni nel laghetto dell'Orto Botanico, a cui e stato costretto. Una storia malinconica e poetica, avvincente, che come tutti i grandi libri rimane un classico per i lettori di ogni eta. Una nuova traduzione integrale dall'ungherese e una divertente, e allarmante!, introduzione di uno dei piu corrosivi scrittori satirici italiani.… (altro)
 
Segnalato
Cerberoz | 16 altre recensioni | Mar 22, 2012 |
A volte, sotto l'etichetta "letteratura per ragazzi", si relegano libri che in realtà hanno molto da dire anche e soprattutto agli adulti. "I ragazzi della via Pàl" ne è un esempio, perché questo romanzo, edito per la prima volta nel 1907 (ma ambientato nel 1889), intendeva denunciare la mancanza di spazi urbani per la gioventù, costretta a fare delle "guerre" per contendersi un piccolo campetto dove giocare: un tema, in fondo, attualissimo. I protagonisti incarnano tutte le virtù e i vizi che sono presenti tra gli adulti: l'eroismo, il coraggio, la viltà, il tradimento. Ma il libro, nel suo finale amarissimo, è soprattutto una meravigliosa denuncia dell'inutilità di ogni violenza, di ogni conflitto, di ogni guerra e il messaggio (universale) di Molnar è che diventare "uomini" significa, precisamente, comprendere questa inutilità.… (altro)
 
Segnalato
glisquarcini | 16 altre recensioni | Aug 11, 2011 |

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