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Patrick McGrath (1)Recensioni

Autore di Follia

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Recensioni

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Follia, che è stato la lettura di maggio per LiberTiAmo, è uno strano romanzo: mentre lo leggi, sembra di avere tra le mani una robetta senza nerbo, una specie di romanzo rosa (ma in versione manicomio) che di certo non ti aspetteresti mai veder pubblicato da Adelphi. Tuttavia non puoi fare a meno di interrogarti sulle motivazioni che spingono tutti i personaggi a comportarsi in un certo modo.

L’idea che mi sono fatta alla fine è che McGrath abbia scritto un romanzo che sembra semplice, ma in realtà avrebbe bisogno di unə psichiatra per essere decodificato. Ovviamente nel mio piccolo mi sono fatta una mia idea di quali siano le dinamiche che portano avanti questa storia così disturbante e ve le linko dalla discussione del gruppo perché ci sono spoiler a pioggia.

Qui vi dirò che Follia, se non fosse per il contesto di malattia mentale entro il quale si sviluppa, potrebbe essere una di quelle grandi storie d’amore romantico che fanno sognare a occhi aperti un sacco di gente: abbiamo un matrimonio (e delle vite) privo di slanci, una suocera preoccupata per la carriera del figlio, una passione proibita, un artista maledetto e una bella donna, un figlio sacrificato sull’altare del Grande Amore…

Quanta parte dell’amore romantico è follia malsana? Siamo ormai così abituatə a un certo tipo di retorica che è difficile vederne il marcio… Penso che Follia sia così perturbante proprio perché è follemente normale e il personaggio che più smaschera la follia della normalità è Stella, che si è rotta le scatole di fare la recita e fa saltare il banco, facendo emergere l’insanità di tutti gli altri e anche la loro piccolezza.

Se leggerete questo romanzo, mettete in conto di dover leggere tra le righe per cercare di arrivare alla versione corretta e sappiate che, oltre a richiedere qualche rudimento di psichiatria, potrebbe essere necessaria anche una buona capacità di discernere le balle dalla verità, visto che non tuttə qui stanno dicendo il vero...
 
Segnalato
lasiepedimore | 35 altre recensioni | Jan 11, 2024 |
VOTO GENERALE 4,5/5
Ottimo libro, che tiene il lettore incollato fino all'ultima pagina, trascinato nel vortice di scelte sempre più sbagliate, nella depressione sempre più forte in cui cade la protagonista e che lascia ben poco spazio alla speranza.
Ho amato tantissimo la caratterizzazione dei personaggi, tutti detestabili ma umani, con pensieri che si possono, non condividere ma capire. E soprattutto porta a una riflessione: c'è davvero differenza tra chi è rinchiuso in manicomio e chi dovrebbe curare i pazienti? Ho trovato della follia in tutti i protagonisti della vicenda:
- ovviamente in Edgar Stark, i cui crimini vengono svelati poco alla volta, passando da semplice omicidio passionale a un efferato uxoricidio, frutto di un'ossessione maniacale e di un'insicurezza profonda;
- l'ho trovata in Stella, che abbandona una vita sicura ma insoddisfacente per inseguire una semplice attrazione sessuale, e che nel farlo, ignora ogni singolo campanello d'allarme, andando sempre più vicina alla morte senza quasi rendersene conto, o meglio con un menefreghismo spaventoso. Ovviamente arriva poi la depressione, quando la vita con Edgar sembra essere finita per sempre. La descrizione di questa patologia è così precisa e accurata che leggendo viene un senso di angoscia e di soffocamento quasi reale, fino al momento peggiore, la morte di Charlie, così dolorosa e così prevedibile visto lo stato mentale della donna. L'epilogo, per lei, non può essere che il suicidio, che non arriva per il senso di colpa per la distruzione della sua famiglia, ma per la consapevolezza che la sua storia d'amore con Edgar è finita per sempre.
- Ho trovato spaventoso, forse anche più dell'ossessione violenta di Edgar, la noncuranza di Max, il marito di Stella. Il suo distacco emotivo, e il suo abbandono nei confronti di una moglie che ha si sbagliato, ma che sta chiaramente sempre più precipitando nella depressione. Ha deciso di riprenderla in casa, nonostante il tradimento, per mantenere le apparenze, ma se ne disinteressa completamente. Delle due dovrebbe essere una: o non perdoni il tradimento e quindi divorzi, o se decidi di vivere ancora insieme ti prendi cura della persona che hai davanti. Il suo allontanamento, il suo odio nei confronti della moglie è così forte da non rendersi nemmeno conto del suo stato psicologico e da fregarsi della sofferenza sia sua che del povero figlio. Personaggio terribile dal mio punto di vista
- e infine, Peter Cleave. Il narratore, lo psichiatra prima di Edgar e poi di Stella. L'ho trovato molto inquietante, con la sua ossessione per i suoi pazienti, il desiderio di essere il loro unico punto di riferimento. Questo morboso attaccamento ha fatto poi in modo che non notasse la verità dietro la recita finale di Stella, il suo volerla solo per lui l'ha reso cieco davanti alla sua ultima richiesta di aiuto. Ha finto di credere che stesse meglio, perché la voleva sposare, ma non ha capito che ormai, lei, si era dedicata anima e corpo ad Edgar, e non avrebbe mai potuto accettare di sposare un altro. Tutto questo, ha portato al tragico epilogo.
È stato un libro intenso, triste e angosciante, ma scritto superbamente e davvero realisticamente. Super consigliato.

TRAMA 4/5
Il libro parla della storia d'amore malata tra un paziente psichiatrico, in ospedale dopo l'efferato omicidio della moglie, Edgar Stark, e la moglie del vicedirettore del manicomio, Stella Raphael. I due si conoscono per caso e subito scatta l'attrazione fisica, così forte da essere incontenibile. Nessuno dei due sa che questa piccola scintilla li porterà sempre più in bilico sul bordo del baratro, in un vortice di situazioni sempre più difficile da gestire, fino al triste epilogo, che vedrà la vita di diverse persone irrimediabilmente distrutte.

PERSONAGGI 5/5
I personaggi sono meravigliosi. Non di carattere, credo di aver trovato sgradevole ognuno di loro. Ma sono tutti caratterizzati in modo eccezionale, la loro psiche, i loro pensieri strutturati in modo perfetto, realistico e credibile. Tanto che, nonostante l'antipatia che ho provato per quasi tutti loro, sono riuscita a capirli. Sono riuscita a immedesimarmi e comprendere la motivazione dietro le loro scelte, anche quelle più distruttive, pur non condividendole, e questo mi ha impedito di giudicarli con estrema durezza. Sicuramente il punto più forte del romanzo.

RITMO 4/5
Non do il punteggio pieno giusto per i primi capitoli, leggermente lenti, e questo porta ad entrare con un po' di difficoltà nel vivo della storia. Una volta entrati, però, non ci si può più staccare. Il ritmo è coinvolgente, incalzante, e spinge ad andare avanti, a voler sapere sempre più come andrà a finire questa storia.

AMBIENTAZIONE 5/5
Ottima l'ambientazione, le descrizioni fanno capire perfettamente sia la grigia pesantezza del manicomio dei sobborghi di Londra che lo squallore del rifugio al centro della città dove si nasconde Edgar, e della casa nel Galles della seconda metà del romanzo.

SCRITTURA 4/5
A tratti forse un po' descrittiva, è comunque scorrevole e non troppo pesante.

FINALE 5/5
Non ci si poteva certo aspettare un finale allegro e spensierato. Fin dal momento in cui Stella decide di mollare tutto per andare a stare con Edgar - o forse addirittura prima - risulta chiaro che non può esistere un "per sempre felici e contenti". È stato il giusto finale, per una storia così difficile e travagliata di amore, violenza e ossessione.

RACCOMANDERESTI QUESTO LIBRO?
Sì. Raccomandato a chi ama un genere dark e psicologico, non sicuramente a chi cerca una lettura leggera.

SENTIMENTI SUSCITATI
1- Angoscia: la descrizione del vortice di depressione in cui cade la protagonista lascia con un senso di angoscia che fatica ad abbandonare il lettore, che si rende sempre più conto di quanto basti una sola scelta sbagliata per distruggere una vita fino ad allora sana e tranquilla.
2- Tristezza: al pensiero delle vite rovinate, dalla scelta sbagliata di una sola persona. E all'idea che l'unica vera vittima è il personaggio più innocente di tutti, forse l'unico innocente di tutto il romanzo: Charlie, il figlio della protagonista.

CITAZIONE PREFERITA
"La gente è fatta così, seleziona con fiuto infallibile le proprie vittime fra chi avrebbe più bisogno di calore"

AUTORE 4/5
Mi è piaciuto molto lo stile di questo autore. Sicuramente non leggero, ma molto dettagliato e preciso nel racconto della psiche umana. Sicuramente leggerò altro di suo.½
 
Segnalato
Clippi94 | 35 altre recensioni | Mar 31, 2023 |
Questo è un libro in cui la tensione sale lentamente e inesorabilmente. Peccato che sul finale tutti si sgonfi come un vecchio palloncino. Ho trovato il finale così ostentato da sembrare persino banale. Ne va del mio giudizio finale sul libro. Spiace.
 
Segnalato
Claudy73 | 35 altre recensioni | Dec 9, 2021 |
ack Rathborne è un pittore. A soli diciassette anni si innamora perdutamente di Vera Savage, anche lei artista. Alla ricerca dell'ispirazione e della concentrazione necessarie alla loro opera, si trasferiscono ai Tropici, a Port Mungo. Dopo un periodo idilliaco, Vera cade nella spirale dell'alcol e del tradimento e sarà Jack a occuparsi della figlia Peg. Fino a quando la ragazza, sfuggita al controllo del padre e sedotta dalla vita dissoluta della madre, muore misteriosamente durante una gita in barca con la donna. Questa, almeno, la versione di Jack: molti anni dopo, a New York, la seconda figlia svelerà il lato oscuro della vicenda.
 
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kikka62 | 5 altre recensioni | Jan 24, 2020 |
Quando si finisce questo libro, si rimane in preda a un forte disagio, una sensazione un po’ amara quasi non si volesse finirlo. L’autore ci accompagna lungo una storia a tinte forti, scritta con uno stile molto personale, difficile da rintracciare in altri. E alla fine permane una domanda: chi dei personaggi è esente dalla Follia?
 
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scaredda | 35 altre recensioni | Aug 4, 2018 |
sì, una storia che si fa leggere, che scorre abbastanza...ma che non mi ha lasciato molto
 
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Claudy73 | 13 altre recensioni | Jul 13, 2015 |
Sul retro della copertina è scritto: "Un amore feroce e claustrofobico, consumato fra stanze in penombra, strade immerse nella nebbia, teatri d'anatomia popolati dai fantasmi di un'ossessione" Ho letto questo libro dopo follia; probabilmente sono partita con troppe aspettative; cercavo una storia ossessiva e catastrofica come la precedente ma in questo libro ne ho trovati solo degli scorci (non ho trovato quasi nulla di quell'amore descritto sul retro copertina, non so se è sfuggito a me o proprio non c'era; sicuramente cercavo una storia diversa)...si riconosce comunque la scrittura dell'autore e la lettura scorre bene, tuttavia cercavo qualcos'altro, qualcosa in più...½
 
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sara90 | 5 altre recensioni | Mar 21, 2014 |
Un libro dove la Follia alberga in ogni pagina, ogni parola, prendendo alla sprovvista il lettore. Non si può fare a meno di identificarsi in ogni personaggio, e trovarsi a capire Perchè abbiano fatto quella tale azione, e improvvisamente rendersi conto che quella è Follia, e noi siamo immedesimati in un Pazzo.
Pazzo è l'Amore tra Stella ed Edgar, pazzo il rapporto tra tutti i personaggi, Folle è persino lo psichiatra che studia il tutto sin dall'inizio. Follia in questo libro è ogni cosa, e in una girandola di avvenimenti e sensazioni crea un vortice che risucchia l'attenzione; dapprima lentamente, poi in modo sempre più veloce e famelico. L'ultimo capitolo fa nascere brividi a fior di pelle, fa comprendere quale oscuro abisso siano l'animo e la psiche umana.Ipnotico, struggente, forte, e ovviamente Folle. In poche parole definirei così questo romanzo.
 
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Dasly | 35 altre recensioni | Feb 18, 2014 |
Un libro ben scritto, che cattura la curiosità e ti spinge a non interrompere la lettura; l'ho finito in 2 giorni proprio perché desideravo ogni volta sapere come continuava; ma io sono una curiosa di natura, quindi faccio la mia parte...La storia di un amore distruttivo, un' ossessione sessuale ed ottime analisi psicologiche/psichiatriche. Finale enigmatico, sembra quasi che tutto potrebbe essere rimesso in discussione.

Ho intenzione di leggere almeno un altro libro dell'autore, probabilmente "Il morbo di Haggard".
 
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sara90 | 35 altre recensioni | Oct 6, 2013 |
Non sempre un artista è un Beato Angelico, spesso è egoista e cattivo marito e padre, impegnato com'è nella ricerca del suo stile e della fama. Di questo è convinta Gin, la sorella di Jack Rathbone che si è rifugiato con la famiglia a Port Mungo nell'Honduras dove dipinge le sue migliori opere, ma dove la moglie inizia a tradirlo e la figlia maggiore scompare. Gin va a trovarlo e prende atto dello sfacelo della famiglia del fratello che compatisce, ma che comunque comincia a sospettare di comportamenti distruttivi.
Pian piano, raccogliendo notizie da amici e parenti e dalla moglie infedele, scopre infine con sorpresa e disgusto che razza di bastardo sia il suo geniale e famoso fratello.
Un libro tragico, crudo e inquietante che fruga nell'egoismo, nella perversione, nella disperazione e nella follia umana con tale maestria da lasciare profondamente scossi.
 
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saintwo2005 | 5 altre recensioni | Dec 5, 2012 |
Libro crudo, denso, affascinante.
 
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rosie.cotton | 35 altre recensioni | Apr 23, 2012 |
Mi è stato consigliato. Consiglio azzeccato. Un affilato romanzo quasi saggistico, per l'acutezza e la raffinatezza dell'analisi psichiatrica. Ma piacevole ed avvincente come dovrebbe sempre essere un romanzo.½
 
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testafralemani | 35 altre recensioni | Jan 19, 2012 |
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