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Sull'Autore

Comprende il nome: Giovanni Fasanella

Opere di Giovanni Fasanella

Il golpe inglese (2011) 19 copie
La guerra civile (2005) — Autore — 13 copie
Guido Rossa, mio padre (2006) — Autore — 6 copie
I silenzi degli innocenti (2006) — Autore — 5 copie
D'Alema (1995) 3 copie
Sofia 1973: Berlinguer deve morire (2005) — Autore — 3 copie
Il morbo giustizialista (2010) 3 copie

Etichette

Informazioni generali

Nome canonico
Fasanella, Giovanni
Nome legale
Fasanella, Giovanni
Sesso
male
Nazionalità
Italy
Luogo di residenza
Rome, Italy
Attività lavorative
journalist

Utenti

Recensioni

Le bombe di piazza Fontana e di via Fatebenefratelli, a Milano. La strage di piazza della Loggia, a Brescia. I morti del treno Italicus. I lunghi «anni' di piombo». Il sequestro e l'assassinio di Aldo Moro. Perché tante stragi in Italia? Perché i loro responsabili sono stati troppo spesso protetti? Perché, dopo la sconfitta del terrorismo nero, si è permesso a quello rosso di crescere fino a minacciare il cuore stesso dello Stato? Oggi, finalmente, questi «perché» possono trovare una risposta, custodita nella cassaforte della Commissione parlamentare che indaga sulle stragi e sul terrorismo, fra le carte accumulatesi nel corso di un decennio. L'uomo che ha la chiave della cassaforte è il presidente della Commissione, il senatore Giovanni Pellegrino che, in questo libro-intervista, propone una traccia della relazione finale, ricostruendo per la prima volta gli avvenimenti che per decenni hanno insanguinato l'Italia e aprendo uno spiraglio sui misteri della Prima Repubblica. Collocando quanto accaduto in un inedito contesto geopolitico che spiega la realtà italiana non solo in chiave di contrapposizione fra Paesi dell'Est comunista e Paesi capitalisti ma anche considerando le tensioni che agitano l'area del Mediterraneo, Segreto di Stato riesce a rendere ragione delle infinite trame che hanno avviluppato l'Italia dall'immediato dopoguerra all'assassinio di Moro.… (altro)
 
Segnalato
BiblioLorenzoLodi | Jan 16, 2017 |
Mi è dispiaciuto iniziare questo libro con delle grosse lacune personali sulla storia d'Italia negli anni immediatamente precedenti e successivi all'Unità. I pochi ricordi che ho risalgono addirittura alle elementari! Un libro come questo fa venir voglia di colmare quei vuoti, e allo stesso tempo aiuta alla comprensione del presente in cui ci muoviamo, rifiutando facili nostalgie per una presunta "età d'oro".

Nonostante la coesione tra un capitolo e l'altro a volte venga a mancare, l'attenzione è ben portata su fatti che spiegano molto della realtà italiana di oggi, e che in quest'ottica andrebbero maggiormente approfonditi sui banchi di scuola. In particolare le parti relative alla questione del Mezzogiorno e agli affari della Consorteria fanno cadere le braccia per la loro devastante attualità.

Buon apparato di note e di bibliografia. Sarebbe stata gradita una pagina di linea cronologica per una più facile comprensione.
… (altro)
½
 
Segnalato
Amarillide | Nov 25, 2013 |
Nato alla fine degli anni cinquanta e giovane adulto negli anni settanta del secolo scorso, democratico, ho sempre pensato che il vero nemiKo fosse il nemico amerikano... (poi sono cresciuto). Da questo libro, ampiamente documentato, ho appreso come il vero nemico non fosse lo zio Sam ma John Bull, il grigio suddito di Sua Maestà Britannica con completo di ombrello e di bombetta (commento ironico ma non troppo). Il libro comunque compie troppe semplificazioni, tipo quella di adombrare un'implicazione dei Caetani nel delitto Moro per il solo fatto di aver frequentato (forse) diplomatici inglesi e per il fatto che il cadavere dell'uomo politico fu trovato vicino al palazzo di famiglia.… (altro)
 
Segnalato
fortunae | Mar 7, 2012 |
Con tono e stile giornalistico divulgativo, scelto in modo dichiarato dai due Autori che non sono "storici" di professione, sono offerti -in modo sintetico- alcuni episodi, poco noti, della storia del Risorgimento italiano, che rendono molto più chiaro il meccanismo che portò, in pochissimi anni, il minuscolo stato sabaudo a conquistare tutto il territorio del nostro Paese.

Si tratta di episodi più o meno articolati e non ricostruzioni storiche di taglio accademico, ma comunque sono un ottimo contributo a superare l'approccio agiografico e menzognero, fortemente utilizzato nella divulgazione di quei fatti, a partire dai programmi scolastici, che ci ha impedito finora di fare i conti con il nostro passato e di affrontare in modo costruttivo parecchi problemi (il Mezzogiorno, le mafie, la struttura dello Stato, la corruzione e la concussione, ...) che hanno lì le loro radici ma che arrivano fino ad oggi.

Tutte le storie sono fatte di luci e ombre, per usare un eufemismo. Anche quella italiana. La scelta di amplificare le "luci" (e negare le ombre) è stata una scelta politica, prima ancora che storiografica, assai discutibile (e peraltro spesso discussa anche allora) che, a 150 anni di distanza, varrebbe la pena superare.
Altrimenti si rimane nell'ambiguo spazio del detto/non detto che non fa che alimentare approcci antistorici e ferocemente di parte, lasciando spazio ai neoborbonici o ai nostalgici di Pio IX o ai sedicenti padani. O anche a chi, magari in buona fede, non avvezzo alle giuste metodologie di analisi, sia portato a conclusioni infondate ed erronee, spesso foriere di incomprensioni profonde. Da leggere assieme a: Vero e falso: l'uso politico della storia (http://www.librarything.com/work/8153957/book/43490081)
… (altro)
½
 
Segnalato
ddejaco | Nov 16, 2010 |

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