Jaquira Díaz
Autore di Ordinary Girls: A Memoir
Sull'Autore
Fonte dell'immagine: Author Jaquira Díaz at the 2019 Texas Book Festival in Austin, Texas, United States. By Larry D. Moore, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=84606775
Opere di Jaquira Díaz
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Etichette
Informazioni generali
- Nome canonico
- Díaz, Jaquira
- Sesso
- female
- Nazionalità
- USA
- Nazione (per mappa)
- USA
- Luogo di residenza
- USA
- Attività lavorative
- visiting assistant professor (Creative Writing)
editor
essayist
journalist
memoirist
short-story writer - Organizzazioni
- The Kenyon Review
University of Wisconsin-Madison - Agente
- Michelle Brower Aevitas Creative Management
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Statistiche
- Opere
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- Utenti
- 244
- Popolarità
- #93,239
- Voto
- 3.6
- Recensioni
- 31
- ISBN
- 11
- Lingue
- 1
Il primo riguarda il modo in cui Díaz racconta la sua storia: questo genere di memoir spesso ha un andamento ascendente – dalle stalle alle stelle – prendendo avvio da un contesto di povertà e disagio per arrivare al successo coronato magari dalla pubblicazione del libro stesso. Ordinary Girls, invece, ha un andamento ondulatorio: non c’è il successo definitivo che salva per sempre Díaz, ma è un continuo oscillare tra lo stare bene e lo stare male, tra eventi positivi ed eventi terribili. Il che la rende una storia con la quale è facile empatizzare (quale vita può vantare il successo definitivo che ne sistema ogni aspetto?), per quanto possa essere lontana dalla nostra specifica esperienza di vita.
E abbiamo davvero bisogno di empatizzare con le vite delle persone come Díaz, il che ci porta al secondo motivo per cui abbiamo bisogno di queste storie. Se la vita di Díaz avesse smesso di oscillare e fosse deragliata verso lo stare male in maniera irreparabile, oggi non starei scrivendo questa recensione. Non solo perché Ordinary Girls non esisterebbe, ma perché le vite delle persone povere, che vivono in contesti di estremo degrado, che magari finiscono loro malgrado nella criminalità organizzata, che vengono distrutte dalle dipendenze e da malattie mentali mai diagnosticate o mal curate – tutte queste persone ci causano al massimo una scrollata di spalle.
Quella gente lì è ovvio che finisca male. Quante volte l’abbiamo detto, pensato, sentito? Come se ci fosse chi non vede l’ora di vivere una vita di merda. Quanto sappiamo essere arrogantз: ben vengano le storie che ci fanno vergognare della nostra insensibilità.… (altro)