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Sto caricando le informazioni... Ordinary Girls: A Memoirdi Jaquira Díaz
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"Jaquira Díaz writes an unflinching account of growing up as a queer biracial girl searching for home as her family splits apart and her mother struggles with mental illness and addiction. From her own struggles with depression and drug abuse to her experiences of violence to Puerto Rico's history of colonialism, every page vibrates with music and lyricism"-- Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
Già recensito in anteprima su LibraryThingIl libro di Jaquira Díaz Ordinary Girls è stato disponibile in LibraryThing Early Reviewers. Discussioni correntiNessunoCopertine popolari
Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)818.603Literature English (North America) Authors, American and American miscellany 21st CenturyClassificazione LCVotoMedia:
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Il primo riguarda il modo in cui Díaz racconta la sua storia: questo genere di memoir spesso ha un andamento ascendente – dalle stalle alle stelle – prendendo avvio da un contesto di povertà e disagio per arrivare al successo coronato magari dalla pubblicazione del libro stesso. Ordinary Girls, invece, ha un andamento ondulatorio: non c’è il successo definitivo che salva per sempre Díaz, ma è un continuo oscillare tra lo stare bene e lo stare male, tra eventi positivi ed eventi terribili. Il che la rende una storia con la quale è facile empatizzare (quale vita può vantare il successo definitivo che ne sistema ogni aspetto?), per quanto possa essere lontana dalla nostra specifica esperienza di vita.
E abbiamo davvero bisogno di empatizzare con le vite delle persone come Díaz, il che ci porta al secondo motivo per cui abbiamo bisogno di queste storie. Se la vita di Díaz avesse smesso di oscillare e fosse deragliata verso lo stare male in maniera irreparabile, oggi non starei scrivendo questa recensione. Non solo perché Ordinary Girls non esisterebbe, ma perché le vite delle persone povere, che vivono in contesti di estremo degrado, che magari finiscono loro malgrado nella criminalità organizzata, che vengono distrutte dalle dipendenze e da malattie mentali mai diagnosticate o mal curate – tutte queste persone ci causano al massimo una scrollata di spalle.
Quella gente lì è ovvio che finisca male. Quante volte l’abbiamo detto, pensato, sentito? Come se ci fosse chi non vede l’ora di vivere una vita di merda. Quanto sappiamo essere arrogantз: ben vengano le storie che ci fanno vergognare della nostra insensibilità. ( )