Joshua Cohen (1) (1980–)
Autore di I Netanyahu. Dove si narra un episodio minore e in fin dei conti trascurabile della storia di una famiglia illustre
Per altri autori con il nome Joshua Cohen, vedi la pagina di disambiguazione.
Sull'Autore
Joshua Cohen is the author of Book of Numbers which has been shortlisted for the 2015 Bad S-x in Fiction Award. (Bowker Author Biography)
Opere di Joshua Cohen
Opere correlate
Etichette
Informazioni generali
- Data di nascita
- 1980-09-06
- Sesso
- male
- Nazionalità
- USA
- Luogo di nascita
- New Jersey, USA
- Luogo di residenza
- Prague, Czech Republic
Brooklyn, New York, USA - Attività lavorative
- book reviewer (The Forward)
novelist - Organizzazioni
- Massachusetts Institute of Technology
Philosophy and Public Affairs (Associate Editor)
The Boston Review (Editor) - Premi e riconoscimenti
- The 50 Most Essential Works Of Jewish Fiction Of The Last 100 Years (49)
Utenti
Recensioni
Liste
Premi e riconoscimenti
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Statistiche
- Opere
- 14
- Opere correlate
- 6
- Utenti
- 1,416
- Popolarità
- #18,163
- Voto
- 3.7
- Recensioni
- 43
- ISBN
- 98
- Lingue
- 9
A giudicare dalle recensioni in rete, il fatto che con questo libro Joshua Cohen ha vinto il Pulitzer 2022 ha fatto rosicare tanta gente. Non c'è dubbio, è un testo politicamente molto pesante e decisamente schierato. Sì, come spiegato nel capitolo finale il libro è liberamente (molto liberamente, mi sa...) ispirato a un aneddoto che Harold Bloom raccontò a Cohen poco tempo prima di morire. Sì, la famiglia Netanyahu non ci fa certo una bella figura: non tanto Bibi quanto padre madre e fratello maggiore, l'eroe ucciso a Entebbe. Ma la storia reggerebbe anche se la famiglia in questione si fosse chiamata chessò Friedman. Come sempre, Cohen mette tanta, tanta roba nel suo libro, dalle scenette di una famiglia ebrea anche se non molto osservante ai discorsi politici sulla diaspora e la nascita dello stato di Israele visti dall'estrema destra, dalla vita nel 1950 in una cittadina universitaria di Upstate New York ai primi segni del consumismo che sarebbe arrivato. Rispetto alle sue opere precedenti però il testo scorre molto più omogeneo, e il lettore non fa fatica a passare dalle risate amare sul direttore di dipartimento ai tentativi della figlia Judy di convincere i genitori a farle rifare il naso. Io mi sono divertito a leggerlo, nella come al solito ottima traduzione di Claudia Durastanti, e ho imparato un po' di cose nuove, che in un'opera di narrativa non è certo scontato.… (altro)