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Vincenzo Cardarelli (1887–1959)

Autore di Poesie

15 opere 77 membri 2 recensioni

Sull'Autore

Comprende il nome: Vincenzo Cardarelli

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Informazioni generali

Nome canonico
Cardarelli, Vincenzo
Nome legale
Cardarelli, Nazareno
Data di nascita
1887-05-01
Data di morte
1959-06-18
Sesso
male
Nazionalità
Italy
Luogo di nascita
Tarquinia, Italy
Luogo di morte
Rome, Italy
Luogo di residenza
Florence, Italy
Attività lavorative
essayist
poet
journalist
literary critic
Relazioni
Aleramo, Sibilla (lover)

Utenti

Recensioni

Un poeta solitario. L’infanzia di Vincenzo (nato l’1 maggio 1887 a Tarquinia, Nazareno all’anagrafe) è segnata dai rapporti molto difficili tra i genitori e da una malformazione al braccio sinistro che, assieme alle sue umili origini, gli costerà nomignoli e prese in giro.

È figlio illegittimo e non verrà mai riconosciuto dal padre; nonostante questo, vive con lui, perché la madre viene cacciata di casa quando è ancora piccolo. Compie studi irregolari, fermandosi alla quinta elementare perché il padre voleva che continuasse la sua attività di commerciante, quindi prosegue da autodidatta. Racconta di un’infanzia favolosa, quasi leggendaria, come a voler sfuggire alla realtà nella quale era cresciuto.

Anche il padre, nei suoi racconti, diventa una figura mitizzata, quando invece era stato un uomo duro, dispotico, sprezzante; mentre è grande il rimorso per non aver trascorso più tempo con la madre quando lei era in vita. Anche il paese che gli ha dato i natali viene rievocato in toni favolistici, sicuramente lontani dal vero. Fuggito a Roma all’età di 17 anni, dopo umili mestieri, inizia una promettente carriera di giornalista. Nel 1916 comincia a pubblicare poesie e nel 1919 è tra i fondatori della rivista letteraria La Ronda, da cui prende nome un nuovo movimento letterario, il rondismo.

Nonostante i riconoscimenti (1929 Premio Bagutta, 1948 Premio Strega), ha un’esistenza vagabonda, solitaria e inquieta, in condizioni economiche precarie. Ha una breve convivenza con la scrittrice Sibilla Aleramo, che naufraga dopo poco a causa di assoluta incompatibilità. La sua è una vita di solitudine, caratterizzata dalla difficoltà a instaurare amicizie e rapporti duraturi; solitudine che, se dapprima è presuntuosamente innalzata a indipendenza, viene poi riconosciuta in tutto il suo dolore. Le delusioni amorose lo portano a sviluppare un timore fobico del rifiuto, che lo induce a cogliere ovunque presagi di abbandono e si riflette nei toni dolenti della sua produzione poetica. Dal primo incontro iniziava la tormentosa attesa dell’abbandono. E tutte le volte era puntualmente accontentato. (Almamatto)
… (altro)
 
Segnalato
AntonioGallo | May 1, 2024 |
 
Segnalato
casafallai | Mar 21, 2019 |

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