Luigi Capuana (1839–1915)

Giacinta è figlia di Paolo e Teresa Marulli. Cresciuta nell'abbandono più totale da parte della famiglia, nella prima adolescenza viene violentata dal factotum di casa Beppe. In seguito s'innamora di Andrea Gerace, modesto impiegato della Banca provinciale, ma sposa un uomo che non ama, il corrotto conte Giulio Grippa di San Gelso. Quest'ultimo scopre il legame adulterino della moglie con Andrea, ma accetta lo stesso di vivere con la protagonista in un rapporto fraterno. Giacinta, durante la festa del matrimonio col conte, ha avuto una relazione con Andrea in una stanza, da questa nascerà una bambina, che non farà mai avvicinare al conte perché le vuole evitare quel ribrezzo. La madre invece, preoccupata per la figlia, nel tentativo di salvare almeno le apparenze, riesce a scacciare di casa Andrea; Giacinta spinge l'amante a lasciare l'impiego e ad accettare di vivere del denaro che lei stessa gli offre. Da questo momento Andrea si accorge di non amare più Giacinta, anche se non ha il coraggio di troncare definitivamente il rapporto con lei. La bambina poi si ammala di difterite e muore; l'indifferenza di Andrea di fronte alla sventura fa capire a Giacinta perché quel folle amore sia così presto finito e poiché adesso la sua vita non ha più senso si uccide.… (altro)

“E colui che le aveva fatto tanto male, era morto? Oppure, da qualche parte del mondo, espiava terribilmente la sua colpa? Soltanto in chiesa riusciva a porsi questa domanda senza che un'ondata d’odio le si sollevasse nel petto.”

Questo volumetto mi è servito per prendere “contatto” con Luigi Capuana, scrittore siciliano contemporaneo di Verga e aderente al primo verismo, corrente dalla quale si staccò quasi subito non accettandone fino in fondo teorie e motivazioni.
Molto utile per capire queste dinamiche la postfazione di Riccardo Reim che impreziosisce questa piccola pubblicazione spiegando la personalità di questo controverso scrittore.
Nel volumetto sono contenuti due racconti di cui uno molto corto e per la verità poco consistente e uno più lungo e molto più interessante dove l’autore in seguito a una violenza carnale, con tanto di figlio della colpa, dà il via a una suggestiva analisi delle conseguenze morali, fatte dalla vittima della violenza, tenendo presente che il colpevole, fratello del marito, si è anche dichiarato innamorato; interessante racconto che , anche se si perde in un finale un po’ scialbo, pone l’accento su problematiche etiche e morali sempre attuali le cui conseguenze sembrano eternamente andare a senso unico…… (altro)

Tre racconti in edizione illustrata degli anni settanta per ragazzi che rivela la grande vocazione di Capuana a narratore per l'infanzia. Capuana attinse sia la mondo della fiaba che alla realtà del suo tempo. La sua prosa verista è ricca di temi e figure tratte dal mondo contadino e dalla vita semplice dei borghi rurali. In questo romanzo non compaiono fate o principesse, ma adulti e bambini della sua terra per raccontare storie di bambini costretti dalla miseria ad essere precocemente adulti: un piccolo emigrante, una piccola mugnaia, una bambina che, costretta ad apprendista sartina per l'estrema povertà, tenta di salvare una piccola parte della propria infanzia cucendo abitini per bambole.… (altro)