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Ritanna Armeni

Autore di Il secondo piano

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Informazioni generali

Data di nascita
1947-07-12
Sesso
female
Nazionalità
Italy
Luogo di nascita
Brindisi, Italy

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Sono rimasta piuttosto sorpresa da questo libro: pur avendomi incuriosito abbastanza da convincermi a comprarlo, mi sembrava uno di quei casi nei quali mi lascio irretire dalle sinossi accattivanti della CE di turno per poi ritrovarmi tra le mani libri pessimi. E invece stavolta è andata bene e vi consiglio di recuperare questa storia – e questo libro – perché non merita proprio l’oblio nella quale è stata scaraventata.

Inessa Armand era una donna che è facile sentire affine alla nostra sensibilità moderna. Tanto per dirne una, si innamorò del cognato, e, invece di portare avanti una relazione clandestina, ne parlò a entrambi i fratelli e insieme raggiunsero un equilibrio che lз mantenne tuttз in buone relazioni. E stiamo parlando dei primi anni del Novecento.

Ovviamente, gran parte della sua biografia è dedicata al suo essere stata una rivoluzionaria di prim’ordine, al fianco di Lenin, che di fronte alla passione, alla dedizione e alla competenza di Armand non fa una gran figura. Oltre al fatto che del loro amore non si doveva sapere per non inquinare il mito del capo della rivoluzione bolscevica, si potrebbe aggiungere che di fronte alle idee rivoluzionarie di Armand quelle di Lenin impallidiscono.

L’unico difetto di Di questo amore non si deve sapere è il suo soffrire del rifarsi principalmente a fonti secondarie (o a fonti primarie consultate in traduzione): però Armeni ha fatto davvero un lavoro eccellente nel riportare alla luce questa storia così poco nota – e la storia di come è nato questo libro, raccontata brevemente nella postfazione lo dimostra – e mi ha fatto venire voglia di recuperare altri suoi lavori.
… (altro)
 
Segnalato
lasiepedimore | Jan 17, 2024 |
«Possibile siano donne? Così brave, abili, precise, spietate? Così incuranti del pericolo? Arrivano la notte all'improvviso, seminano il terrore e poi toccano di nuovo il cielo. Misteriose, sfuggenti, inafferrabili. Sembrano streghe. Nachthexen, streghe della notte.»

«Sono donne, quelle raccontate da Ritanna Armeni, che hanno sconfitto il nazismo, che hanno sconfitto il nazismo, che hanno vinto la Seconda guerra mondiale.»
Aldo Cazzullo

«L'avventura delle donne sovietiche alla guida degli aerei militari che sganciavano bombe alla fine della Seconda guerra mondiale. Una testimone racconta la storia appassionante delle streghe, ragazze che volevano sfidare e superare i loro colleghi uomini, con tutte le contraddizioni e le umiliazioni di ieri e di oggi. Si legge di corsa e si ama fin dalle prime righe. Sono entusiasta.»
Barbara Palombelli

Le chiamavano Streghe della notte. Nel 1941, un gruppo di ragazze sovietiche riesce a conquistare un ruolo di primo piano nella battaglia contro il Terzo Reich. Rifiutando ogni presenza maschile, su fragili ma agili biplani, mostrano l’audacia, il coraggio di una guerra che può avere anche il volto delle donne.
La loro battaglia comincia ben prima di alzarsi in volo e continua dopo la vittoria. Prende avvio nei corridoi del Cremlino, prosegue nei duri mesi di addestramento, esplode nei cieli del Caucaso, si conclude con l’ostinata riproposizione di una memoria che la Storia al maschile vorrebbe cancellare.
Il loro vero obiettivo è l’emancipazione, la parità a tutti i costi con gli uomini. Il loro nemico, prima ancora dei tedeschi, il pregiudizio, la diffidenza dei loro compagni, l’oblio in cui vorrebbero confinarle.
Contro questo oblio scrive Ritanna Armeni, che sfida tutti i «net» della nomenclatura fino a trovare l’ultima strega ancora in vita e ricostruisce insieme a lei la loro incredibile storia.
È Irina Rakobolskaja, 96 anni, la vice comandante del 588° reggimento, a raccontarci il discorso, ardito e folle, con cui l’eroina nazionale Marina Raskova convince Stalin in persona a costituire i reggimenti di sole aviatrici. È lei a descriverci il freddo e la paura, il coraggio e perfino l’amore dietro i 23.000 voli e le 1100 notti di combattimento. E a narrare la guerra come solo una donna potrebbe fare: «Ci sono i sentimenti, la sofferenza e il lutto, ma c’è anche la patria, il socialismo, la disciplina e la vittoria. C’è il patriottismo ma anche l’ironia; la rabbia insieme alla saggezza. C’è l’amicizia. E c’è – fortissima – la spinta alla conquista della parità con l’uomo, desiderata talmente tanto – e questa non è retorica – da scegliere di morire pur di ottenerla».
… (altro)
 
Segnalato
BiblioLorenzoLodi | Apr 25, 2021 |

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