Jessica AbelRecensioni
Autore di La Perdida
Recensioni
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Recensione del 27 aprile 2012
Un albo sicuramente complesso, come complesso è il rapporto tra Stati Uniti e Messico, ricchi e poveri, nord e sud. È una storia vera, autobiografica, per molti profili dura, quella dell’autrice, statunitense con origini messicane che parte per El Df, El districto federal, modo locale per definire Città del Messico, alla ricerca delle sue origini. All’inizio è ospite di un suo ex ragazzo, un ricco ragazzo americano con cui continua ad andare a letto ma con il quale non esiste alcun margine di convivenza. Lei cerca il Messico, lui cerca sé stesso. Jessica è partita con un primo grande obiettivo: andare a visitare la casa di Frida, la grande pittrice messicana, un simbolo per il Paese. E durante la sua permanenza riesce a trovare i messicani che lei ritiene giusti, si fidanza con uno spacciatore, che è costretta a mantenere. Sono poveri, come piace a lei, messicani originali e non le risparmiano un po’ di razzismo inverso. Va con i suoi amici ad una festa organizzata dal suo ex ragazzo. Vengono cacciati. Intanto lei trova conforto nelle telefonate con il fratello, più giovane di lei e lanciato, negli States, nel business su Internet. Vive male il rapporto con il compagno, straccia il poster di Frida, ma il peggio deve ancora arrivare. I suoi amici rapiscono il suo ex ragazzo e lei si trova in pieno coinvolta in un rapimento. La storia c’è tutta, molto forte la volontà di rendere il lato ispanico di questa esperienza. Il disegno non esalta il dialogo e la sceneggiatura ne risente diventando in alcuni punti pesante. Ma, ripeto, la storia c’è tutta. Sicuramente non si tratta di un fumetto di grandissimo livello ma rappresenta un più che onesto punto di partenza per l’autrice. Molto interessante il glossario di spagnolo alla fine del libro.