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Het Mussolinikanaal di Antonio Pennacchi
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Het Mussolinikanaal (originale 2010; edizione 2016)

di Antonio Pennacchi

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3251580,514 (3.96)10
The Mussolini Canal is one of the great achievements of contemporary Italian fiction. It spans 100 years of Italian history as seen through the lives of the Peruzzi family, who are among the 30,000 peasants from Northern Italy sent down to farm the newly-drained Pontine Marshes outside Rome in the 1930s. Mussolini is revered by the Peruzzi family, who must reconcile their admiration for Il Duce with the failings of Fascism which slowly envelop them. Contemporary events permeate the book and the hardship and misery of earlier periods are seen against the background of modern prosperity. It won the Strega prize in 2010 in Italy and has sold over 400,000 copies in Italy… (altro)
Utente:erve
Titolo:Het Mussolinikanaal
Autori:Antonio Pennacchi
Info:Amsterdam : De Bezige Bij; 1 online resource (ePub2, 1367250 bytes); http://opc4.kb.nl/DB=1/PPN?PPN=408394307
Collezioni:La tua biblioteca
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Etichette:Nessuno

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Canale Mussolini di Antonio Pennacchi (2010)

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Delusione ( )
  permario | Apr 24, 2023 |
Per leggere in pace (anzi, in Santapace!) questo libro bisogna innanzitutto stamparsi bene in testa che è un romanzo, bisogna insomma fare un'opera di astrazione come per il film di Benigni "La vita è bella", perché su certi temi non si è abituati a scherzare e non si vuole farlo, non si è capaci e non si sarà mai capaci di indulgenza. Nei momenti in cui, leggendo, più mi hanno tremato i polsi ho guardato indietro alla mia storia familiare: sono stata allevata nei valori della laicità e dell'antifascismo e ho imparato a cantare "Bandiera rossa" a 4 anni ma, inutile nascondersi e nasconderlo, durante il ventennio chi in famiglia aveva un impiego nello stato, parastato o in industrie che campavano di commesse del regime, prese la tessera e andò anche a qualche adunata a piazza Venezia quando proprio non se ne poté fare a meno, chi lavorava in proprio (contadino o artigiano) o nel privato no. La fame e la guerra la fecero tutti in egual modo. Il nonno falegname fu indirettamente colpito dalle leggi razziali perché lavorava nella bottega di un titolare di religione ebraica: per un brevissimo periodo l'attività riuscì a rimanere in piedi perché un paio di dipendenti "ariani" fecero da prestanome ma poi dovettero comunque chiudere. E iniziò, come per tutti, l'arte di arrangiarsi. I due prozii (tesserati a causa del loro lavoro) e richiamati in guerra tornarono uno dall'Africa e uno dalla Russia rispettivamente comunista e socialista e si scannarono poi nelle discussioni politiche fino alla morte. Le donne della mia famiglia, tutte con la seconda o al massimo la quarta elementare, facevano le sarte, modiste e merlettaie e sprecarono la loro prima opportunità di voto al referendum del '46 votando per la monarchia!! "Perché a noi ce piaceva vede' il re e la regina nelle carrozze, coi bei vestiti" Praticamente scalze, ma avere un re e, soprattutto una regina, faceva loro pensare alle favole. Mah! Comunque nessun bambino battezzato come Adolfo, Benito, Umberto o con nomi sabaudi: solo una coppia di gemelli chiamati Romolo e Remo e presi in giro per tutta la vita come "i gemelli della lupa".
Fatta questa corposa opera di autocoscienza e astrazione quel che ho letto è una saga familiare (genere che amo molto) dell'italiano qualunque; mi sembrava di sentir parlare la famiglia che abitava al piano di sopra quand'ero piccola (immigrati ferraresi) e, pur con le dovute differenze tra città e campagna, ho rivissuto il racconto parallelo delle difficoltà delle terre di frontiera: i Peruzzi nelle ex Paludi Pontine, i miei familiari nelle borgate popolari costruite dal fascio per sfrattati dagli sventramenti per l'ammodernamento dell'Urbe, immigrati e indigenti ad (allora) 10 km circa dalla città e dalla società civile, senza servizi, senza trasporti, con gabinetti e lavatoi in comune.
I Peruzzi incarnano una sorta di Forrest Gump all'italiana, ossia furbetto e opportunista, inconsapevoli per scelta e per partito preso in quelli che sono i momenti cruciali della storia della nazione: Cicero pro domo sua.
Un romanzo, godibile, con qualche personaggio che rimane nel cuore, con un po' di dolce e un po' di amaro, ma come ce ne sono tanti; la parte finale è eccessivamente disorganizzata e il lettore, ormai stanco dei salti avanti e indietro nel tempo dell'epopea venetopontina, morde un po' il freno verso la - in tutti i sensi - Liberazione finale.
Perplessità sul perché abbia vinto lo Strega 2010 ... cioè: se questo era il migliore nel panorama letterario italiano dell'anno preso in considerazioni, gli altri com'erano?!
La "spiegazione" peruzziana della scelta dei partigiani, liquidati come renitenti alla leva obbligatoria della r.s.i. è francamente molto irritante; tutto il resto delle rivisitazioni peruzziane della storia nazionale stanno tra l'umoristico e il qualunquista. Ma quella era (e in parte ancora è, purtroppo) l'Italia.
  ShanaPat | Jul 20, 2012 |
Canale Mussolini è l'asse portante su cui si regge la bonifica delle Paludi Pontine. I suoi argini sono scanditi da eucalypti immensi che assorbono l'acqua e prosciugano i campi, alle sue cascatelle i ragazzini fanno il bagno e aironi bianchissimi trovano rifugio. Su questa terra nuova di zecca, bonificata dai progetti ambiziosi del Duce e punteggiata di città appena fondate, vengono fatte insediare migliaia di persone arrivate dal Nord. Tra queste migliaia di coloni ci sono i Peruzzi. A farli scendere dalle pianure padane sono il carisma e il coraggio di zio Pericle. Con lui scendono i vecchi genitori, tutti i fratelli, le nuore. E poi la nonna, dolce ma inflessibile nello stabilire le regole di casa cui i figli obbediscono senza fiatare. Il vanitoso Adelchi, più adatto a comandare che a lavorare, il cocco di mamma. Iseo e Temistocle, Treves e Turati, fratelli legati da un affetto profondo fatto di poche parole e gesti assoluti, promesse dette a voce strozzata sui campi di lavoro o nelle trincee sanguinanti della guerra. E una schiera di sorelle, a volte buone e compassionevoli, a volte perfide e velenose come serpenti. E poi c'è lei, l'Armida, la moglie di Pericle, la più bella, andata in sposa al più valoroso. La più generosa, capace di amare senza riserve e senza paura anche il più tragico degli amori. E Paride, il nipote prediletto, buono e giusto, ma destinato, come l'eroe di cui porta il nome, a essere causa della sfortuna che colpirà i Peruzzi e li travolgerà. ( )
  BiblioLorenzoLodi | Apr 2, 2012 |
Bella saga, drammatica ma anche divertente di una famiglia di veneti trapiantata nell'agro pontino. ( )
  zinf | Feb 21, 2012 |
Ottimo Romanzo. Racconta in maniera originale una saga familire italiana che si svolge nel periodo compreso tra l'inizio del secolo XX e la caduta del fascismo. Molti sono i riferimenti storici ma il romanzo, meritoriamente, non si prefigge lo scopo di fornire al lettore una intertpretazione di tali fatti dal punto di vista storico, magari con scopi revisionistici, ma di riportarli così come l'Autore immagina che i personaggi descritti li abbiano percepiti.
Dopo avere letto il romanzo mi è venuta in mente una vecchia canzone di Enzo Jannacci dal titolo Prete Liprando, "... dedicata" dal Cantautore "... a quelli, e sono tanti, che pur essendo spettatori di fatti importanti per l'evoluzione della civiltà, ...manco se ne accorgono." ( )
  fortunae | Apr 10, 2010 |
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In het autobiografische Het Mussolinikanaal, 'het boek waarvoor ik op de wereld ben gekomen', vertelt Pennacchi het krankzinnige verhaal van een enorme volksverhuizing die plaatsvond in het pas een paar decennia daarvoor verenigde Italië: begin vorige eeuw werd een groot moerasgebied ten zuiden van Rome drooggelegd: de Agro Pontino, de Pontijnse moerassen.
Dankzij de noeste arbeid van de vertaalsters is de Nederlandse tekst net zo adembenemend als het origineel. Zo kunnen we terug naar wat niet meer is.
aggiunto da sneuper | modificade Volkskrant, Edwin Krijgsman (Jul 11, 2011)
 
Un errore blu e l’onta del luogo comune fare di Canale Mussolini, l’opera ultima di Antonio Pennacchi (Mondadori, 460 pagine, 20 euro), un libro fra i tanti del revisionismo.
Nel nuovo romanzo dello scrittore di Latina, infatti, c’è solo il magnificat della vera letteratura. C’è un’epica storicamente a noi vicina eppure percepita lontana, ma per cecità obbligata, speculare al revisionismo: l’esorcismo ideologico a ogni costo. Fosse pure per pagare il prezzo dell’oblio d’ogni nostra radice: sociale, culturale e spirituale.
 
"Canale Mussolini" di Antonio Pennacchi è il fresco vincitore del Premio Strega 2010 giunto alla 64° edizione.
Il libro di Pennacchi è stato pubblicato il 2 marzo 2010 presso Mondadori ed è stato anche candidato al Premio Campiello entrando nella rosa dei finalisti. Nel romanzo si ripercorre la storia di una famiglia contadina, i Peruzzi, sradicata dalla sua terra d'origine nella bassa padana per andare nell'agro pontino. Su questa terra, bonificata dalla malaria negli anni del fascismo, arrivano molti coloni dal nord, tra cui i Peruzzi, capeggiati dal carismatico e coraggioso zio Pericle, fascista. A spiccare è sua moglie Armida, una donna particolare, sempre circondata dalle sue api. Un altro personaggio che emerge è il nipote prediletto Paride, che sarà causa della sfortuna che travolgerà i Peruzzi.
L'autore ha dichiarato che questa sua ultima fatica letteraria è figlia dei suoi precedenti lavori, senza i quali non sarebbe stato possibile scrivere "Canale Mussolini".
 
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Titolo canonico
Titolo originale
Titoli alternativi
Data della prima edizione
Personaggi
Luoghi significativi
Eventi significativi
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Epigrafe
Dedica
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Voor mijn broer Gianni,
voor al onze doden.
Incipit
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Vanwege de honger. Vanwege de honger zijn we hier gekomen.
Citazioni
Ultime parole
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Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
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Lingua originale
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DDC/MDS Canonico
LCC canonico

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The Mussolini Canal is one of the great achievements of contemporary Italian fiction. It spans 100 years of Italian history as seen through the lives of the Peruzzi family, who are among the 30,000 peasants from Northern Italy sent down to farm the newly-drained Pontine Marshes outside Rome in the 1930s. Mussolini is revered by the Peruzzi family, who must reconcile their admiration for Il Duce with the failings of Fascism which slowly envelop them. Contemporary events permeate the book and the hardship and misery of earlier periods are seen against the background of modern prosperity. It won the Strega prize in 2010 in Italy and has sold over 400,000 copies in Italy

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