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Giorgio Bassani (1916–2000)

Autore di Il giardino dei Finzi-Contini

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Sull'Autore

The main theme of Giorgio Bassani's novels and short stories, which have earned him wide acclaim outside Italy, has been the advent of anti-Semitism in the provincial Italian city of Ferrara during World War II. Earlier he had a successful career as an editor with a major publishing house, being mostra altro credited with helping to bring to public notice The Leopard by Tomasi Lampedusa. Bassani edited a literary magazine and was director of the Italian radio-television network. His first collection of short pieces was A City on the Plain, written under the pseudonym Giacomo Marchi. His volumes of poems were finally collected and published in 1963. The stories and novels that were to make him famous abroad began to appear in the 1950s. They include A Prospect of Ferrara (1960), and The Gold Rimmed Spectacles (1960). A film version of The Garden of the Finzi-Continis (1962) by Vittorio De Sica has become a public television classic. (Bowker Author Biography) mostra meno

Serie

Opere di Giorgio Bassani

Il giardino dei Finzi-Contini (1962) 2,063 copie
Gli occhiali d'oro (1958) 358 copie
Le storie ferraresi (1956) 242 copie
Il romanzo di Ferrara (1973) 218 copie
L'airone (1970) 199 copie
Dietro la porta (1964) 187 copie
Opere (1998) 15 copie
Una notte del '43 (2003) 10 copie
Novelle Del Novecento: An Anthology (Italian Texts) (1966) — Collaboratore — 10 copie
Epitaaf (2019) 8 copie
I capolavori (2010) 6 copie
Di là dal cuore (1991) 4 copie

Opere correlate

Il giardino dei Finzi-Contini (1970) — Original novel — 49 copie
Open city : seven writers in postwar Rome (1999) — Collaboratore — 48 copie
The Schocken Book of Modern Sephardic Literature (2005) — Collaboratore — 25 copie
Italien erzählt : elf Erzählungen — Autore — 5 copie

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Informazioni generali

Utenti

Discussioni

Group Read, July 2016: The Garden of the Finzi-Continis in 1001 Books to read before you die (Luglio 2016)

Recensioni

Bassani preferisce la figura di un mediatore nelle sue storie: la macchina fotografica o degli occhiali d'oro, ...probabilmente per staccarsi dalla storia che si accinge a raccontare.

IL MURO DI CINTA (***)

LIDA MANTOVANI (***)

LA PASSEGGIATA PRIMA DI CENA (***)

"Why does my pen not drop from my hand on approaching the infinite pity and tragedy of all the past?"
H. James, Notebooks
(pagina 55)

UNA LAPIDE IN VIA MAZZINI (****)

GLI ULTIMI ANNI DI CLELIA TROTTI (***)

UNA NOTTE DEL '43 (****)

GLI OCCHIALI D'ORO (*****)
"Il sole al tramonto, forando una scura coltre di nuvole, bassa sull'orizzonte, illuminava vivamente ogni cosa: il cimitero ebraico ai miei piedi, l'abside e il campanile della chiesa di San Cristoforo poco più in là, e sullo sfondo, alte sopra la bruma distesa dell'abitato, le lontane moli del Castello Estense e del duomo."
(pagina 291)

IN ESILIO (****)
… (altro)
 
Segnalato
NewLibrary78 | 7 altre recensioni | Nov 3, 2023 |
I portici di Ferrara, un muro, una farmacia. Tanti uomini uccisi per rappresaglia in una notte di dicembre del '43. Ma chi è stato il responsabile di quella strage? Finita la guerra arriva la resa dei conti. Uno solo è testimone, involontario: un farmacista paralitico che quella notte ha assistito all'eccidio dalla finestra che si affaccia sulla via. In questo racconto, tratto dalle "Cinque storie ferraresi" che gli valsero il Premio Strega nel 1956, Giorgio Bassani restituisce al lettore il clima di arbitrio e terrore degli anni cupi della nostra storia. (fonte: Libreria Universitaria)… (altro)
 
Segnalato
MemorialeSardoShoah | 1 altra recensione | May 19, 2020 |
Il racconto sarebbe ispirato alla storia vera di Silvio Magrini, presidente della comunità ebraica di Ferrara dal 1930, e della sua famiglia: la moglie Albertina, l'anziana suocera Elisa, la figlia Giuliana (non identificata, però, con la Micòl del romanzo) e il figlio Uberto[4]. Borghesi, benestanti, di spirito patriottico (Silvio partì volontario nella Grande Guerra), essi abitavano nella villa ferrarese descritta nel romanzo, al numero civico 76 di via Borgo Leoni, col famoso giardino, il campo da tennis e il cane Jor. Rimasti nella città estense dopo la promulgazione delle leggi razziali del 1938, la famiglia Magrini, in seguito all'armistizio dell'Italia con gli Alleati dell'8 settembre 1943 e l'occupazione nazista del Paese, subì il destino persecutorio di tanti altri ebrei italiani. Silvio, rimasto a Ferrara, a settembre venne ricoverato nell'ospedale Sant'Anna dove fu arrestato dai nazifascisti il 15 novembre e deportato nel campo di transito di Fossoli (in provincia di Modena); qui il 26 febbraio 1944 venne caricato su un treno per essere deportato ad Auschwitz col primo convoglio di italiani e ucciso all'arrivo. La moglie Albertina, rimasta inizialmente in campagna con la vecchia madre, scoprì all'inizio del 1944 dell'arresto del marito e, angosciata per la sua sorte, tornò a Ferrara; nel marzo del 1944 fu arrestata da un gruppo di fascisti nella sua casa di via Borgo Leoni e finì anche lei deportata e uccisa a Auschwitz (fonte: Wikipedia)… (altro)
 
Segnalato
MemorialeSardoShoah | 54 altre recensioni | May 5, 2020 |

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