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Fiction.
Literature.
HTML:Seventeen years ago, Sepha Stephanos fled the Ethiopian Revolution for a new start in the United States. Now he finds himself running a failing grocery store in a poor African-American section of Washington, D.C., his only companions two fellow African immigrants who share his bitter nostalgia and longing for his home continent. Years ago and worlds away Sepha could never have imagined a life of such isolation. As his environment begins to change, hope comes in the form of a friendship with new neighbors Judith and Naomi, a white woman and her biracial daughter. But when a series of racial incidents disturbs the community, Sepha may lose everything all over again. Watch a QuickTime interview with Dinaw Mengestu about this book..… (altro)
“Un uomo sospeso tra due mondi vive e muore da solo”
È il dramma di chi dalla propria casa non se ne voleva andare, di chi si ritrova in terra straniera e non riesce ad accettare questa lontananza imposta, di chi ha lasciato familiari e altri pezzi di vita in luoghi in cui, prima o poi dovrà realizzare, non tornerà mai più, è il dramma di chi deve scappare dalla propria terra per non morire! Con una narrazione pacata e molto sobria l’autore di questo romanzo parla del grande disagio e delle difficoltà di integrazione dei rifugiati politici, persone costrette a fuggire dalle innumerevoli zone di guerra, i cui scenari non sempre sono di facile comprensione, che infestano il pianeta. Nostalgia, malinconia, amarezza per un destino difficile da accettare, ancora dopo molti anni, sono le sensazioni che prova Sepha, il protagonista etiopico del romanzo, fatto fuggire ancora giovane dalla madre dall’Etiopia, dopo avere assistito alla brutale morte del padre. Sepha è costretto a vivere tra due mondi, uno fatto di ricordi e uno materiale che però lui inconsciamente rifiuta, dovrà arrivare alla fine di un percorso di accettazione, aiutato anche dagli eventi e da altri rifugiati, per realizzare finalmente il proprio destino, che non prevede in nessun modo il suo ritorno alla casa originaria. Riuscirà, alla fine, ad accettare la realtà, ma non sarà facile, e in questo è bravo l’autore, anche lui etiope ed emigrato dal proprio paese, che riesce a comunicare molto bene, senza enfasi eccessiva e con una scrittura essenziale, lo stato d’animo di questa gente, lontana da casa e senza altra scelta che adattarsi ad un paese che, pur ospitandoli e con tutto il dovuto rispetto, non potranno mai considerare completamente il loro… ( )
Dati dalle informazioni generali inglesi.Modifica per tradurlo nella tua lingua.
To Hirut and Tesfaye Mengetsu, for everything.
Incipit
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At eight o'clock Joseph and Kenneth come into the store.
Citazioni
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”And what about you?” I asked Judith. “What do you like?” “I prefer simple and elegant.” “I like small and cheap,” I said. “That’s too bad,” Judith said. “It looks like you’ve gone and picked the wrong family.”
He lifts himself off the ground by bracing his back against the wall and climbing up with his entire body, inch by inch. His effort to stand on his own invites the mockery of the two young soldiers.
They looked nothing like the presents under Judith’s tree. They looked as if they had been wrapped by a blind, one-armed man who had torn away at the wrapping paper and tape with his teeth.
That’s why I’m here in this country. No revolution. No coup.
Ultime parole
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Through the canopy of trees that line the walkway cutting through the middle f the circle is a store, one that is neither broken nor perfect, one that, regardless of everything, I'm happy to claim as entirely my own.
Fiction.
Literature.
HTML:Seventeen years ago, Sepha Stephanos fled the Ethiopian Revolution for a new start in the United States. Now he finds himself running a failing grocery store in a poor African-American section of Washington, D.C., his only companions two fellow African immigrants who share his bitter nostalgia and longing for his home continent. Years ago and worlds away Sepha could never have imagined a life of such isolation. As his environment begins to change, hope comes in the form of a friendship with new neighbors Judith and Naomi, a white woman and her biracial daughter. But when a series of racial incidents disturbs the community, Sepha may lose everything all over again. Watch a QuickTime interview with Dinaw Mengestu about this book..
È il dramma di chi dalla propria casa non se ne voleva andare, di chi si ritrova in terra straniera e non riesce ad accettare questa lontananza imposta, di chi ha lasciato familiari e altri pezzi di vita in luoghi in cui, prima o poi dovrà realizzare, non tornerà mai più, è il dramma di chi deve scappare dalla propria terra per non morire!
Con una narrazione pacata e molto sobria l’autore di questo romanzo parla del grande disagio e delle difficoltà di integrazione dei rifugiati politici, persone costrette a fuggire dalle innumerevoli zone di guerra, i cui scenari non sempre sono di facile comprensione, che infestano il pianeta.
Nostalgia, malinconia, amarezza per un destino difficile da accettare, ancora dopo molti anni, sono le sensazioni che prova Sepha, il protagonista etiopico del romanzo, fatto fuggire ancora giovane dalla madre dall’Etiopia, dopo avere assistito alla brutale morte del padre. Sepha è costretto a vivere tra due mondi, uno fatto di ricordi e uno materiale che però lui inconsciamente rifiuta, dovrà arrivare alla fine di un percorso di accettazione, aiutato anche dagli eventi e da altri rifugiati, per realizzare finalmente il proprio destino, che non prevede in nessun modo il suo ritorno alla casa originaria.
Riuscirà, alla fine, ad accettare la realtà, ma non sarà facile, e in questo è bravo l’autore, anche lui etiope ed emigrato dal proprio paese, che riesce a comunicare molto bene, senza enfasi eccessiva e con una scrittura essenziale, lo stato d’animo di questa gente, lontana da casa e senza altra scelta che adattarsi ad un paese che, pur ospitandoli e con tutto il dovuto rispetto, non potranno mai considerare completamente il loro… ( )