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Sto caricando le informazioni... Squartamento (1979)di E. M. Cioran
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In this collection of aphorisms and short essays, E.M. Cioran sets about the task of peeling off the layers of false realities with which society masks the truth. For him, real hope lies in this task, and thus, while he perceives the world darkly, he refuses to give in to despair. He hits upon this ultimate truth by developing his notion of human history and events as "a procession of delusions," striking out at the so-called "Fallacies of Hope." By examining the relationship between truth and action and between absolutes, unknowables, and frauds, Cioran comes out, for once, in favor of being. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)084.1Information Anthologies and Quotations French Anthologies French-LanguageClassificazione LCVotoMedia:
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L’uomo e’ inaccettabile. (175)
Sembra tuttavia difficile trovare, nei libri di Cioran, il bene, sia nella forma di Summum Bonum che in tutte quelle forme dell’illusione cosmica che il giudizio umano invoca e apprezza come bene. La muraglia appare senza finestre, addirittura senza crepe. Anche la grande finestra nirvanica di Schopenhauer, il presentimento leopardiano di un’arcana felicita’ delusa ma non impossibilissima, sembrano qui del tutto mancare. (Ceronetti, nota introduttiva, p. 13)
Dopo aver dettato legge ai due emisferi. Gli occidentali sono sul punto di diventarne lo zimbello… (30-1)
Il concetto stesso di progresso e’ divenuto inseparabile da quello di epilogo. (44)
Dopo tante conquiste e tanti successi di ogni sorta, l’uomo incomincia a passare di moda. (62)
Dal momento che l’amicizia e’ incompatibile con la verita’, fecondo e’ soltanto il dialogo muto con i nostri nemici. (89)
… Better be with the dead
… Than on the torture of the mind to lie
In restless ecstasy.
Macbeth, - mio fratello, mio portavoce, mio messaggero, mio alter ego. (130)
Non c’e’ un altro mondo. Non c’e’ neppure questo mondo. Che cosa c’e’ allora? Il sorriso interiore che suscita in noi l’inesistenza evidente dell’uno e dell’altro. (139)
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