Ultimo romanzo della trilogia, in linea qualitativa con i precedenti. Solito stile di Follett che illustra la grande storia con stile prettamente divulgativo. Ho trovato un po' stucchevole che tutti i personaggi del romanzo siano baciati dal grande successo: consulenti politici di tutti i leaders mondiali, pop stars internazionali, scrittori di best sellers, insomma troppo zucchero. Bellissima la descrizione della caduta del muro di Berlino e la cupezza dei regimi comunisti. ( )

OMNIBUS

Ultimo, ma meno avvincente degli altri due romanzi che lo hanno preceduto, della serie "The Century" ambientato nel Novrcento, dove la saga delle cinque famiglie continua tra intrighi e passioni. ( )

Con l’ultimo volume, i giorni dell’eternità, Ken Follett chiude il suo ponderoso viaggio nelle storie del secolo scorso. E lo fa con la sua incredibile capacità di farci entrare nelle vite e negli animi dei protagonisti, americani, russi, inglesi, tedeschi. Tre storie su tutte lasciano il segno, due sono frasi celeberrime, “Ich bin ein berliner”, pronunciata da John Fitzgerald Kennedy durante il suo viaggio in Germania ai tempi della guerra fredda, e “I’ve a dream” di Martin Luther King; l’ultima è la festa collettiva dei tedeschi quando fu abbattuto il muro di Berlino. L’incredibile capacità di Ken Follett di amalgamare storie diverse, trovando quei punti di contatto che solo la vita vera ci riserva nelle sue imprevedibili divagazioni, è il punto di forza di questo autore che riesce nella semplicità del racconto a fornire quelle conferme all’interno delle quali ognuno di noi si sente più sereno. Le storie di Rebecca e di Bernd, fuggiti dalla Germania dell’est, e ostaggi dell’infermità di lui ridotto alla sedia a rotelle per la caduta dal muro, del fratello Wally, anch’egli fuggito e divenuto il componente di una famosa band pop, con Dave, discendente dislettico del conte inglese Fitzherbert si confrontano con le vicende di George che combatte prima con Maria Summers e poi con Verena per l’affermazione dei diritti civili dei neri negli anni sessanta e con il coraggio di Natal’ja, Dimka e Tania che dall’interno cercano di demolire la follia comunista. Oltre 1200 pagine che si affrontano in pochi giorni, come un film. Tutto banale, dirà qualcuno, la storia già ha messo i buoni da una parte ed i cattivi dall’altra e non serve un libretto di Ken Follett per raccontare quello che già si sa, dirà qualcun altro. Forse, ma ricordare fa bene, dico io. Perché noi siamo la nostra memoria. ( )

uno dei pià brutti libri che abbia mai letto. chiaramente il prodotto di una ccoperativa. lo stesso vale per la traduzione ( )