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Sto caricando le informazioni... Pure (edizione 2012)di Julianna Baggott
Informazioni sull'operaI sopravvissuti di Julianna Baggott
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Baggott mixes brutality, occasional wry humor, and strong dialogue into an exemplar of the subgenre Appartiene alle SeriePure [Baggott] (1) Premi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
In a post-apocalyptic world, Pressia, a sixteen-year-old survivor with a doll's head fused onto her left hand meets Partridge, a "Pure" dome-dweller who is searching for his mother, sure that she has survived the cataclysm. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813Literature English (North America) American fictionClassificazione LCVotoMedia:
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Le premesse erano buone: un mondo distopico post-apocalittico estremamente duro che mette in dubbio l'essenza stessa dell'essere umano; una trama interessante; dei personaggi abbastanza validi. Però il collante viene meno e il romanzo non decolla.
Cosa non funziona? Principalmente lo stile dell'autrice, che secondo me è rimasta vittima della sua stessa creazione. La descrizione del mondo devastato dalle radiazioni, e delle deformazioni che ne sono seguite, è eccessiva, e non intendo nel senso di troppo grafica o che urta la sensibilità. Eccessiva nel senso che è talmente reiterata, dettagliata e in crescendo, che ottiene l'effetto opposto: annoia e diventa quasi ridicola nella sua ricerca dell'effetto "più". Le descrizioni troppo lunghe annacquano anche l'azione, che si perde e diventa confusa.
Altro grossissimo difetto: ho trovato impossibile rapportarmi ai personaggi perché le loro emozioni e i loro sentimenti sono irrealisticamente fiacchi. In questo mondo di disperazione e intrigo, nella maggior parte dei casi tutti sfoggiano un aplomb incredibile.
Ultimo punto: anche per il primo libro di una serie, a mio parere c'è un limite a quanto può essere aperto un finale. Sta proprio nella bravura dell'autore/autrice concludere un libro in un modo che sia soddisfacente (N.B. non intendo il lieto fine) pur lasciando la porta aperta.
Ho tentato, ho davvero tentato di farmelo piacere di più, ma senza riuscirci... peccato. ( )