Julianna Baggott
Autore di I sopravvissuti
Sull'Autore
Julianna Baggott received her M.F.A. from the University of North Carolina at Greensboro in 1994, where she held a Greensboro Scholar Fellowship. In 1998 and 1999, she placed nearly forty poems and short stories in such magazines as Poetry, The Southern Review, Crab Orchard Review, and Indiana mostra altro Review. She is the recipient of fellowships from the Delaware Division of Arts and the Virginia Center for the Creative Arts and Ragdale Foundation. Winner of the Eyster Prize for Fiction in 1998, her manuscript of poems was a 1999 finalist in Breadloaf's first-book prize. She lives in Newark, Delaware with her husband, poet David G. W. Scott, and their three children. Girl Talk is her first novel. (Bowker Author Biography) mostra meno
Serie
Opere di Julianna Baggott
Opere correlate
What My Mother and I Don't Talk About: Fifteen Writers Break the Silence (2019) — Collaboratore — 254 copie
Altared: Bridezillas, Bewilderment, Big Love, Breakups, and What Women Really Think About Contemporary Weddings (2007) — Collaboratore — 72 copie
Pretty Bitches: On Being Called Crazy, Angry, Bossy, Frumpy, Feisty, and All the Other Words That Are Used to Undermine… (2020) — Collaboratore — 69 copie
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Etichette
Informazioni generali
- Altri nomi
- Bode, N. E.
Asher, Bridget - Data di nascita
- 1969-09-30
- Sesso
- female
- Nazionalità
- USA
- Istruzione
- University of North Carolina, Greensboro (MFA)
- Attività lavorative
- professor
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Statistiche
- Opere
- 39
- Opere correlate
- 21
- Utenti
- 5,122
- Popolarità
- #4,869
- Voto
- 3.6
- Recensioni
- 287
- ISBN
- 264
- Lingue
- 11
- Preferito da
- 5
Le premesse erano buone: un mondo distopico post-apocalittico estremamente duro che mette in dubbio l'essenza stessa dell'essere umano; una trama interessante; dei personaggi abbastanza validi. Però il collante viene meno e il romanzo non decolla.
Cosa non funziona? Principalmente lo stile dell'autrice, che secondo me è rimasta vittima della sua stessa creazione. La descrizione del mondo devastato dalle radiazioni, e delle deformazioni che ne sono seguite, è eccessiva, e non intendo nel senso di troppo grafica o che urta la sensibilità. Eccessiva nel senso che è talmente reiterata, dettagliata e in crescendo, che ottiene l'effetto opposto: annoia e diventa quasi ridicola nella sua ricerca dell'effetto "più". Le descrizioni troppo lunghe annacquano anche l'azione, che si perde e diventa confusa.
Altro grossissimo difetto: ho trovato impossibile rapportarmi ai personaggi perché le loro emozioni e i loro sentimenti sono irrealisticamente fiacchi. In questo mondo di disperazione e intrigo, nella maggior parte dei casi tutti sfoggiano un aplomb incredibile.
Ultimo punto: anche per il primo libro di una serie, a mio parere c'è un limite a quanto può essere aperto un finale. Sta proprio nella bravura dell'autore/autrice concludere un libro in un modo che sia soddisfacente (N.B. non intendo il lieto fine) pur lasciando la porta aperta.
Ho tentato, ho davvero tentato di farmelo piacere di più, ma senza riuscirci... peccato.… (altro)