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Andrea Vitali

Autore di Olive comprese

86 opere 1,505 membri 50 recensioni

Sull'Autore

Fonte dell'immagine: http://www.andreavitali.net/

Opere di Andrea Vitali

Olive comprese (2006) 123 copie
La figlia del podestà (2005) 106 copie
Pianoforte vendesi (2011) 68 copie
Una finestra vistalago (2003) 67 copie
Il segreto di Ortelia (2007) 67 copie
Almeno il cappello (2009) 67 copie
Un amore di zitella (2004) 48 copie
La mamma del sole (2010) — Autore — 45 copie
Galeotto fu il collier (2012) 40 copie
Il meccanico Landru (1992) 38 copie
Il procuratore (1990) 34 copie
Regalo di nozze (2012) 28 copie
Parola di Cadavere (2011) 27 copie
Un bel sogno d'amore (2013) 21 copie
Le ‰tre minestre (2013) 20 copie
Le belle Cece (2015) 19 copie
A cantare fu il cane (2017) 18 copie
Biglietto, signorina (2014) 18 copie
Di Ilde ce n'è una sola (1705) 16 copie
Le mele di Kafka (2016) 15 copie
Quattro sberle benedette (2014) 15 copie
Viva più che mai (2016) 13 copie
Documenti, prego (2019) 11 copie
CERTE FORTUNE (2019) 10 copie
La gita in barchetta (2021) 8 copie
L'ombra di Marinetti (1995) 6 copie
A partire dai nomi (1994) 5 copie
Furto di luna (2011) 4 copie
La Zia Ciabatta (2020) 3 copie
Tutti santi (2011) — Autore — 3 copie
Cosa è mai una firmetta (2022) 2 copie
Genitori cercasi (2023) 2 copie
Stralunario (2011) — Autore — 2 copie
Canto di Natale (2012) — Autore — 2 copie
Silhouette (2010) — Autore — 2 copie
Vivida mon amour (2021) — Autore — 2 copie
Addio bocce 2 copie
Dono di Luoghi — Autore — 1 copia
Merk e i gatti — Autore — 1 copia
Zodiac (2014) 1 copia
Pro-memoria — Autore — 1 copia
Donne donne — Autore — 1 copia
La carne — Autore — 1 copia
Dire acqua (2003) 1 copia
Il custode — Autore — 1 copia

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Recensioni

Vitali ci sa fare, ragazzi. Eccome se ci sa fare. Di lui ho già letto Olive comprese: stessa provincia, stessi provinciali. Eppure ti ritrovi a divorarlo fino alle fine.

Saranno i capitoli brevissimi (a volte neanche una pagina), saranno le descrizioni ridotte all'osso e i dialoghi imperanti o sarà l'ironia che pervade l'intero romanzo, ma Vitali si fa leggere volentieri. E tutto d'un fiato. Anche perché, se indugiate troppo, rischiate di confondervi con tutti i nomi che il signor Vitali spara uno dietro l'altro senza troppe cerimonie.

Galeotto fu il collier è una storia di sogni giovanili e ingenuità fanciullesca. Quella che ti fa pensare di essere il più furbo e di essere in grado di farla in barba a chi sa come gira il mondo (il quale a sua volta dovrebbe sapere che la ruota gira per tutti... anche per lui...).

Il tutto in pieno fascismo, ridimensionato a una serie di obblighi che limitano fastidiosamente il “vivi e lascia vivere” italiano. Quelli fissati con gli ideali fascisti sono un branco di menagrami e godono di scarsa stima e rassegnate manifestazioni di attenzione (quando non li si può proprio evitare).
… (altro)
 
Segnalato
lasiepedimore | 1 altra recensione | Aug 30, 2023 |
Non è strettamente legato al lago se non per il postale che va a viene da Bellano dove, dopo 20 anni e dopo che la famiglia l'ha persino fatto passare per morto nella guerra d'Africa, un uomo torna quasi in incognito.
Gioco di sponde tra bar, notaio, parroco e maresciallo mentre ci viene narrata la vita del "procuratore"
 
Segnalato
ShanaPat | Aug 5, 2020 |
Il primo (e forse unico) giallo nella vastissima produzione di Vitali, in cui mette momentaneamente da parte l'umorismo eccentrico per immergerci in atmosfere noir: è una Bellano irriconoscibile, cupa nebbiosa ed ostile.
Il protagonista è un medico anziano e cardiopatico, che si approccia al mistero quasi controvoglia; ne viene fuori una trama che si dipana lentamente ma inesorabilmente, dallo svolgimento pacato ma che proprio per questo riesce a tenere desto l'interesse del lettore, pian piano sempre più coinvolto in una cappa di sospetti e verità taciute. Interessante anche l'idea della malattia come fil rouge, compagna costante del dottore sia nel corpo che nella mente.
Purtroppo questo meccanismo perfetto si inceppa nel finale, confuso e raffazzonato: assistiamo ad una sequenza conclusiva forzata e non in linea col resto dell'opera, che rimette tutto in discussione senza arrivare ad una spiegazione soddisfacente.
In un poliziesco le ultime pagine sono la parte più importante, si sa, è il momento in cui i nodi vengono al pettine; qui invece l'unica cosa ad emergere è l'incapacità dell'autore a gestire una trama gialla. Peccato perchè le premesse erano buone, ma resta un libro riuscito a metà (la metà sbagliata aggiungerei).
… (altro)
 
Segnalato
Lilirose_ | 3 altre recensioni | Nov 16, 2019 |
Un uomo è in un’area di servizio di notte, dopo il lavoro con tre colleghi. Sono stanchi, stanno tornando a casa, gli affari sono andati bene. Ma poi un controllo dei documenti, ordinaria amministrazione; ma se il documento è scaduto un poliziotto coscienzioso può richiedere approfondimenti. E così inizia questa storia che aveva gli elementi per diventare un buon romanzo. E, invece, un libro che non ha senso, un racconto sconclusionato senza capo né coda. Noioso, petulante, brutto, lo stile anonimo, la cosa migliore è la brevità. Il vero interrogativo sono le ragioni per cui Einaudi decide di pubblicare una cosa del genere.… (altro)
½
 
Segnalato
grandeghi | Nov 16, 2019 |

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