Thierry Savatier
Autore di L'origine du monde : Histoire d'un tableau de Gustave Courbet
Opere di Thierry Savatier
Courbet e "L'Origine del mondo" 1 copia
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In gioventù ebbi modo di conoscere un vecchio gentiluomo della borghesia meridionale di origini svizzere, trapiantato dalle nostre parti e diventato poi noto imprenditore tessile. Con lui ero solito intrattenermi a ragionare e discutere di fatti della cronaca quotidiana e degli episodi della sua lunga esperienza di vita. Era quasi centenario e di cose da raccontare ne aveva e come! I suoi ricordi si allungavano fin addentro quel grande secolo che fu l’ottocento.
Era un piacere per me sentirlo raccontare mentre fumava dei pestilenziali, lunghi sigari che si faceva comprare da me a Napoli al Rettifilo, in una antica tabaccheria nei pressi della piazza così detta dei“quattro palazzi”, all’incrocio con via Duomo. Tra un tiro ed una sbuffata di sigaro ogni tanto i suoi ricordi cadevano anche sulle donne e su quello che con esse si poteva fare o che lui aveva fatto. Non c’era nulla di osceno o di pruriginoso in ciò che raccontava. Anzi, aveva tutta l’intenzione di smitizzare il tutto, a me che, giovincello e sbarbatello, mi apprestavo a fare le prime esperienze ed affrontare i primi incontri.
Mi metteva sull’avviso, il vecchio gentiluomo, dicendomi di stare attento. Perché, in fondo, il sesso non era altro che “lo sfregamento di due muscoli”. Quanto meno, egli sosteneva, di due distinte e particolari zone muscolari: quella riferita alle parti sessuali sia dell’uomo che della donna. Sfregando, sfregando, potevi rimanere ... fregato. Questo era il suo avviso, col relativo invito a considerare l’atto sessuale non altro che una cosa del genere. Se poi, soggiungeva, c’era anche qualcosa d’altro che supportava lo “sfregamento”, tanto meglio. Potevi stare al sicuro. Ma sempre relativamente e con grande cautela. Non c'erano cinismi religiosi o sociali in quelle sue parole. Per lui era la realtà.
Ecco, questo mi è venuto in mente quando mi è capitato tra le mani questo libro sul quadro di sesso più famoso al mondo. Una strana coincidenza accaduta con la lettura della notizia della scoperta della modella che diede il volto del sesso a questo quadro. Quello di Gustave Courbet. L'ultimo proprietario del quadro fu lo psicoanalista Jacques Lacan. Ma Courbet l'aveva dipinto per un diplomatico arabo che animò la vita parigina del secondo Ottocento: lo teneva nascosto in bagno, coperto da una tenda verde e lo mostrava solo ai visitatori più intimi. Dopo la morte di Lacan il quadro è finito nelle collezioni pubbliche francesi e dal 1995 è esposto al Museo d'Orsay dove continua a far discutere i "benpensanti" che lo bollano come osceno. Attrae fiumane di visitatori dove la tela, messa a confronto con le foto pornografiche dell'epoca, rivela la sua "diversità".
Posso tirare le somme di quanto ho letto e scritto? Il sesso “tira” e tirerà sempre. Per tutti: scrittori, lettori, editori e recensori. Anche per l'autore di questo libro. Buono o cattivo, proprio o improprio, naturale o innaturale, nessuno può farne a meno, almeno fino a quando la “cosa” si può “tirare”. Checchè ne dicano i censori i moralisti. In quei "luoghi", meglio forse chiamarle "zone erogene" dove i “muscoli” si incontrano e si sfregano, c’è l’origine del mondo. In quel quadro di Courbet c'è la perfetta descrizione anatomica dell'organo genitale femminile, senza artifizi o inganni. Sfido chiunque a pensare che questa sia una gratuita immagine pornografica. Realismo ed audacia caratterizzano il quadro. Niente di osceno o di perverso. Tutto dipende da come si guardano le cose. Anzi la “cosa”. Se proprio ci tenete andate al museo e godetevi il quadro di Courbet ...… (altro)