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In Persepolis l'autrice racconta la sua infanzia e giovinezza in Iran durante gli anni difficili della rivoluzione, del conflitto contro l'Iraq e dell' ascesa al potere del regime teocratico che ancora oggi governa il paese. Lo fa senza moralismi e senza sconti, nemmeno a se stessa: ne emerge l'immagine di una ragazza confusa, fragile e spesso in balia degli eventi, specchio perfetto di un paese devastato da decenni di lotte interne ed esterne.
Nonostante la divisione in due tomi per ragioni editoriali questa storia potrebbe essere divisa in tre parti; la prima è la più prettamente politicizzata, in quanto viene mostrato con gli occhi della Marjane bambina il periodo turbolento che va della caduta dello scià, quando si pensava di poter costruire un mondo nuovo, alla nascita del totalitarismo islamico ed il conseguente crollo delle illusioni; la seconda parte si svolge durante gli anni in cui i genitori la spedirono in Austria per allontanarla dalla guerra ed ha una dimensione molto più introspettiva, illustra le difficoltà di una ragazzina sola e traumatizzata che prova ad integrarsi in un paese estraneo che non la capisce e che lei non capisce a sua volta; nell'ultima parte il punto di vista è rovesciato ma il risultato è quasi lo stesso: Marjane non è più un'adolescente iraniana sperduta in un mondo che non le appartiene ma una giovane donna ormai occidentalizzata che tornata in patria fatica a ricostruirsi una vita e a trovare la sua strada all'ombra di un regime oppressivo. L'unica soluzione è un nuovo esilio, questa volta molto più consapevole ma anche definitivo.
La prima parte è la più riuscita perché descrive un momento storico complesso (e per noi occidentali poco conosciuto) con grande lucidità ed un umorismo sottile ma graffiante, il resto dell'opera si mantiene su questi toni tra il tragico e l'ironico ma nel passaggio dall'universale al particolare la narrazione perde potenza.
I disegni sono incisivi nel loro minimalismo, anzi l'essenzialità ed il continuo gioco di bianchi e neri aiutano a focalizzare l'attenzione del lettore.
Una graphic novel scritta vent'anni fa che ancora non ha perso niente della sua freschezza e che purtroppo è più che mai attuale.
 
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Lilirose_ | 252 altre recensioni | May 4, 2024 |
Il 16 settembre 2022 Masha Amini morì a seguito delle percosse della polizia morale iraniana. La ragazza era colpevole di aver indossato in maniera scorretta il velo. Il regime iraniano non è riuscito, questa volta, a contenere la protesta che ha assunto con il tempo un profilo sempre più internazionale, coinvolgendo attivisti ed intellettuali in tutto il mondo e facendo nascere il movimento “Donna, vita, libertà”. Il progetto di questo bellissimo volume, curato da Marjane Satrapi, l’autrice dello splendido Persepolis, è rendere nota non solo la tragica vicenda di Masha e delle donne e uomini assassinati in nome della religione da uno dei regimi più autoritari del pianeta ma anche la resistenza che, a diversi livelli, sta coinvolgendo sempre più persone. E questo volume è innanzitutto un inno alla speranza in un cambiamento, dalle storie, dalle tragedie, dalle paure sta nascendo un movimento in grado di far conoscere la fragilità di un regime che ha come presupposto il terrore della popolazione. Questo volume è un’opera collettiva in cui sono confluiti i contributi di autori, intellettuali e politici occidentali ed iraniani e il risultato è un importante opera di diffusione della conoscenza. La situazione in Iran ci viene rappresentata spesso come un pericolo per l’Occidente, un nemico da osservare con diffidenza e da colpire. Ma la realtà è diversa. Il regime iraniano è in primis il nemico del popolo iraniano, lo ha condannato alla povertà, alla sottomissione, al terrore. La mortificazione delle donne, del loro ruolo nella società è la punta dell’iceberg di una cultura basata sulla violenza. Libro importante.
 
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grandeghi | Apr 30, 2024 |
Storia di un ritorno riprende a raccontare della vita di Marjane Satrapi proprio dove Storia di un'infanzia si era interrotto. Vediamo quindi Marjane alle prese con la sua (complicata) vita fuori dell'Iran.

Se Storia di un'infanzia è stata una storia di resistenza e silente ribellione al regime integralista, Storia di un ritorno è la storia di molte perdite, che Marjane non si aspettava di dover affrontare nella laica e liberale Europa. A volte le aspettative son proprio delle grandi stronze...

Così, insieme alla superficialità e alla saccenteria, all'integralismo religioso fuori dall'Iran e alla vita da esule, passerà anche attraverso esperienze comuni a molte adolescenti: sesso, droga, amore, amicizie più o meno strampalate e cambiamenti fisici che sembrano non volgere al meglio (le strisce che ne parlano m'hanno fatto morire dal ridere!).

Mi è piaciuto tantissimo lo stile della Satrapi, sempre divertente e pungente nei confronti di ciò che non reputa giusto (la reazione alle offese della suora... impagabile!). Sono molto contenta che Emma Watson abbia scelto Persepolis per la lettura collettiva di giugno di Our Shared Shelf, facendomi finalmente decidere a leggerlo. Quest'anno si sta rivelando pieno di scoperte interessanti sul fronte graphic novel e saggi: bene, bene, bene!
 
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lasiepedimore | 111 altre recensioni | Sep 21, 2023 |
Quando ho iniziato a leggere Persepolis, mi aspettavo di leggere una graphic novel incentrata su una critica scientifica al regime iraniano. Non che la Satrapi risparmi le critiche, ma Persepolis è più una raccolta degli effetti della stupidità morbosa degli integralisti sulla vita di una famiglia laica e progressista – e di tutte le persone che gravitano loro intorno.

Infatti, nella loro ansia di eradicare ogni comportamento o pensiero contrario alla morale, gli integralisti, pur torturando, assassinando, condannando a morte, finiscono per rendersi ridicoli. Come quando viene introdotto il foulard obbligatorio a scuola e le bambine hanno finito per farci di tutto perché non capivano la necessità di coprirsi la testa.

Questo è stato forse l'aspetto che ho apprezzato di più di Persepolis: la sistematica ridicolizzazione dell'estremismo e la ferrea volontà di resistere e ribellarsi come si può. Così Marjane se ne va alle feste proibite e ascolta musica occidentale, per poi mentire spudoratamente alle guardiane della rivoluzione sempre a caccia di donne che – a parer loro – avevano smarrito la retta via.

Mi verrebbe da consigliarne a lettura a quell* convint* che riaffermare i Valori (notare la “v” maiuscola, prego) con ogni mezzo, più o meno lecito, più o meno violento, sia la panacea per tutti i mali che affliggono la nostra società. Siete in alto mare, ragazz*: ritrovate la costa – e le persone che la abitano – prima di perdervi in quella tavola blu sempre uguale a se stessa.
 
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lasiepedimore | 321 altre recensioni | Sep 21, 2023 |
Più che un vero e proprio racconto organico è una serie di episodi dell'infanzia di Marjane Satrapi, che vive il traumatico passaggio da un'infanzia "occidentalizzata" ad una sotto le rigide regole del regime islamico.

L'autrice non fa sconti nemmeno a sé stessa: non si dipinge come un personaggio particolarmente positivo, è testarda, sembra non capire i rischi che corre e che fa correre ai propri genitori, di mentalità moderna e loro stessi traumatizzati dagli avvenimenti (che oltretutto la assecondano anche troppo, a un occhio esterno). La vita è sicuramente difficile, ma non è un buco nero di miseria come siamo abituati a pensare: sono persone che cercano di condurre una vita "normale" nonostante l'estremismo e la guerra, alternando a bombardamenti, repressioni, incarcerazioni ed esecuzioni a momenti dove ci si può ritagliare persino una vacanza.

Il tratto è semplice, ma molto espressivo, resta un must, anche a livello scolastico.
 
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JaqJaq | 321 altre recensioni | Jan 7, 2022 |
Dal 1870 all'età moderna, "Radioactive" è un viaggio attraverso le eterne eredità di Marie Curie (Rosamind Pike): le sue relazioni appassionate, i progressi scientifici e le conseguenze che questi ebbero in lei e nel resto del mondo. L'incontro con il collega scienziato Pierre Curie (Sam Riley) che sposò, cambiò per sempre la storia della scienza grazie alla scoperta della radioattività. La loro genialità sconvolse il mondo e l'assegnazione del Premio Nobel portò la coppia alla ribalta internazionale. (fonte: retro del dvd)
 
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MemorialeSardoShoah | 1 altra recensione | Oct 24, 2020 |
“È così la vita! Alle volte cavalchi un cavallo e alle volte è il cavallo che cavalca te!”

SSSST… silenzio, e che diamine, che è tutto ‘sto cicaleccio?
E io che credevo che in alcuni paesi le donne si astenessero da certe riunioni in cui la
funzione primaria fosse quella di parl… cioè volevo dire di sparlare del prossimo a 360 gradi.
E invece, a quanto pare, tutto il mondo è paese, e quello che ho letto fa il paio con le comari di fanciullesca memoria che, appunto, al paese, nel tempo che passavi loro davanti t’avevano cucito addosso un vestito completo!
La Satrapi ci informa con il suo tratto caratteristico e con la sua spiccata ironia che per certe cose non ci sono molte distinzioni tra le donne delle varie etnie che popolano il pianeta (gli uomini sono anche peggio, ma qui si parla di donne), mostrandoci anche uno spaccato della società iraniana decisamente poco convenzionale e sicuramente fuori da certi stereotipi televisivi.
Comunque bisogna dire che in questi pettegolezzi, ché di questo si tratta, c’è dentro di tutto, senza mettersi a fare eventuali confronti con lo sparlare nostrano che a me sembra più o meno trattare degli stessi argomenti.
Dalle inevitabili e a volte comiche questioni sessuali, dove si arriva a definire ridicolo un certo organo maschile, che non è il naso, agli inevitabili risvolti economici di certi matrimoni combinati e andati poi a rotoli. All’amore è riservata, almeno a me è sembrato, una trattazione soltanto in funzione della solidarietà tra donne per le varie delusioni amorose e le continue beghe matrimoniali.
Uomini se ne vedono pochi, tra cui alla fine il signor Satrapi che, di fronte ad un invito pressante a togliere il disturbo, si lascia andare a una amara e veritiera considerazione su certi equilibri familiari…
 
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barocco | 78 altre recensioni | Jun 12, 2017 |
Un meritato successo mondiale la storia di una ragazza che vive la trasformazione dell’Iran a seguito della rivoluzione islamica di Khomeini. L’infanzia della protagonista diventa, quindi, il filo conduttore di un’epopea quotidiana in cui si vedono, man mano, gli effetti sulla gente comune, e sulle loro libertà, della intransigente cultura islamica. Dietro un velo ci sono divieti, frustrazioni, restrizioni personali e buio, molto buio. Marjane, figlia di una benestante famiglia borghese di Tehran, divide sostanzialmente la sua giovinezza in tre fasi: il momento dell’infanzia e della prima adolescenza quando la guerra con l’Iraq e l’avvento del regime islamico cambiano la vita della gente; il racconto della sua esperienza da studentessa a Vienna, piena di contraddizioni ed incertezze, alla ricerca di un’identità personale; il suo ritorno in Iran da ventenne con le difficoltà ad integrarsi con una cultura che, in parte, non è più la sua. Risaltano le figure dei genitori, illuminati nella loro concreta ricerca della felicità e della libertà per la figlia, e della nonna, una donna che da sola rappresenta la profondità della cultura di una civiltà antica come l’uomo. Il disegno estremamente lineare e semplice è strumentale all’esaltazione della sostanza rispetto alla forma. Persepolis è un piccolo, grande, capolavoro.½
 
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grandeghi | 321 altre recensioni | Feb 7, 2015 |
Bellissimi disegni e dolce favola con protagonista la bambina Matilde che fa smettere i terremoti
 
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supersidvicious | 1 altra recensione | Nov 22, 2014 |
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