Fiston Mwanza Mujila
Autore di Tram 83
Sull'Autore
Fiston Mwanza Mujila was born in 1981 in Lubumbashi, Democratic Republic of the Congo. He studied Literature and Human Services at Lubumbashi University. He writes poems, prose works, and Plays. His debut novel was Tram 83 for which he recieved a French Voices 2014 grant recipient. And it won the mostra altro Grand Prix du Premier Roman des SGDL. His writing also received the Gold Medal at the 6th Jeux de la Francophonie in Beirut as well as the Best Text for Theater (State Theater, Mainz) in 2010. (Bowker Author Biography) mostra meno
Opere di Fiston Mwanza Mujila
Zur Zeit der Königinmutter 1 copia
Der Garten der Lüste 1 copia
Etichette
Informazioni generali
- Nome legale
- Mujila, Fiston Nasser Mwanza
- Data di nascita
- 1981
- Sesso
- male
- Nazionalità
- Democratic Republic of the Congo
- Nazione (per mappa)
- Congo, Democratic Republic of the
- Luogo di nascita
- Lubumbashi, DRC
- Luogo di residenza
- Graz, Steiermark, Österreich
- Attività lavorative
- Schriftsteller
Hochschullehrer - Organizzazioni
- Universität Graz
- Premi e riconoscimenti
- Etisalat Prize for Literature (2015)
Grand Prix of Literary Associations (Belles-Lettres Category, 2016)
International Literature Award (2015)
Gold Medal, 6th Jeux de la Francophonie in Beirut
Preis für das beste Stück, State Theater, Mainz (2010)
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Premi e riconoscimenti
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Statistiche
- Opere
- 9
- Utenti
- 246
- Popolarità
- #92,613
- Voto
- 3.1
- Recensioni
- 18
- ISBN
- 29
- Lingue
- 9
Il Tram 83 è dunque un palcoscenico di umanità varia, che l’autore si diverte anche a elencare per categorie – ma, in fondo, non così varia. Tutti appaiono gaiamente ma inesorabilmente ossessionati dalla birra, dal denaro, dal «bassoventre». E infatti sono ben più che un contorno le pattuglie di ragazze, giovanissime o più mature, che petulantemente propongono/impongono i propri servigi sessuali agli avventori.
Unico personaggio dissonante è Lucien, uno scrittore idealista appena arrivato dall’Entroterra e che ritrova un suo vecchio compagno di studi, detto Requiem, che invece degli ideali si è disfatto da un pezzo per trasformarsi in un’avanguardia del cinismo. Il romanzo ha un suo intreccio, naturalmente, ma più ancora di esso rimane nella mente del lettore l’atmosfera di questo pezzo di far west (non a caso Requiem ama citare il Nuovo Messico) in cui si è tramutato un angolo d’Africa contagiato dalla nuova febbre dell’oro. O della pietra. «In principio era la pietra e la pietra provocò il possesso e il possesso la corsa al minerale» è l’incipit del romanzo d’esordio di questo poeta e autore di teatro originario di Lubumbashi, da diversi anni residente in Austria.
La scrittura è in sintonia con il clima della narrazione, soprattutto nei dialoghi, spesso interrotti, ripresi, con nuovi interlocutori non presentati e, sempre, il «Sa l’ora?» di una ragazzotta che tenta un approccio. L’altro espediente è quello dell’accumulo, come quando vengono declinati tutti i soprannomi del “Negus” Requiem. Importante è anche il ruolo della musica, che, con tutte le voci e gli altri rumori, rende Tram 83 un romanzo particolarmente sonoro. E, sottotraccia ma non troppo, emergono frammenti di riflessione sul ruolo dello scrittore nella società (ma Fiston sostiene, nelle interviste che rilascia, di essere più «pragmatico» del suo Lucien).
Un libro con una sua forza, per non dire violenza, che può respingere come attrarre. Che può essere visto come una caricatura grottesca, o un fumetto senza disegni. Oppure (e le cose non necessariamente si elidono l’un l’altra) come uno sguardo allegramente senza speranza su una società dominata dalla corsa alla pietra, dove «tutte le strade portano al Tram 83».… (altro)