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Alla ricerca di vestigia greche in Afghanistan e, secondo Maurizio Tosi, così come scrive nel suo ricordo di Peter Levi, mai trovate.

"La domanda cui più mi premeva rispondere, ridotta al nocciolo, era quali forme avesse assunto l'occupazione macedone dell'Afghanistan e che cosa fosse accaduto di quei remoti regni ellenistici."

(pagina 14)

A proposito del Tosi, si poteva evitare di inserire il suo ricordo: nulla aggiunge al pregio del libro. L'ideale sarebbe stato l'aver approfondito le motivazioni del viaggio da un punto di vista esterno all'autore, ma non è l'intento del ricordo.

Un libro da leggere anche solo per avere un'idea di un paese prima degli invasori (i sovietici) e prima degli invasati (i Talebani).

A proposito di Bruce Chatwin: incastrato nel titolo solo come specchietto?:
la cosa parrebbe affermativa, dato che nel libro non ha opinioni personali o, almeno, non riportate da Levi.

Babur il Conquistatore era un imperatore indiano che preferiva le regioni dell'Afghanistan, ed infatti ivi è seppellito e ivi troviamo l'iscrizione da cui il titolo del libro:

"...questo giardino luminoso del re angelo prediletto da dio, le cui spoglie riposano nel giardino del paradiso, ,,,Babur il Conquistatore..."

(pagina 45)

"Imparammo ad amare Faizabad, e capimmo perché sia il tenente Wood sia Marco Polo vi avessero soggiornato volentieri. Ci piacevano le botteghe e i buffoni di paese, le greggi immense e i pastorelli smilzi, ci piaceva la sensazione di essere al termine di una lunga strada, come nell'ultimo villaggio alla fine di una ferrovia. Senza dubbio gli elementi principali di tanta piacevolezza erano il fiume gelido e le montagne, il silenzio e l'assenza totale di notizie che imponeva una percezione del tempo diversa, nonché la semplicità e la leggerezza dell'architettura."

(pagina 175)

"I monaci nella caverna illuminata
Amano solo ciò che non può amare, e si salveranno."

(pagina 275)
 
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NewLibrary78 | 3 altre recensioni | Jan 1, 2024 |
 
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BiblioLorenzoLodi | Oct 1, 2012 |
La spedizione sulle orme di Alessandro Magno in Oriente compiuta da Peter Levi e Bruce Chatwin nel 1969.
Un libro avvincente, ricchissimo di informazioni storiche, di testimonianze antropologiche, di descrizioni paesaggistiche rese ancora più struggenti dal pensiero delle ferite inferte a questo paese da lunghe guerre e distruzioni.
1 vota
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cometahalley | 3 altre recensioni | May 3, 2011 |
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