Giacomo Girolamo Casanova (1725–1798)

“Una cosa buona con qualche difetto passa più facilmente di una cattiva con qualcosa di buono”

Discutere di questioni di lana caprina, modo di dire ancora molto in uso, per chi non lo sapesse, sarebbe come discutere di cose senza importanza o per meglio dire non determinanti ai fini di qualcosa, praticamente tempo perso.
A Giacomo Casanova in uno dei suoi ritorni a Bologna, in attesa di altre destinazioni al momento precluse, gli viene fatto notare da un suo amico come due letterati, tra il serio e il faceto, abbiano pubblicato due libelli dove la questione in ballo è se la donna pensi o meno con l’utero. Il Sor Giacomo, che di donne se ne intende, constatando subito il pessimo gusto di questa dissertazione priva anche di buon senso si getta nella mischia confutando e ridicolizzando entrambi con questa pubblicazione dove con una scrittura forbita intrisa di un’elegante ironia, massacra i due professori autori dei libelli asserendo che la discussione in questione se anche si dovesse fare non avrebbe sbocco alcuno per via dei motivi che va poi a elencare, come discutere appunto di lana caprina.
Questo testo caratteristico per struttura e argomento, scritto nel settecento e mai più ristampato, fino a oggi, mette in luce un Casanova diverso che si offre sotto altri aspetti che non siano le sue conosciutissime memorie…… (altro)