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Sto caricando le informazioni... La recita di Bolzanodi Sándor Márai
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The comedic tone struck in the novel’s opening pages chimes with Márai’s stated intention that it is Casanova’s romantic rather than historical specter that he is interested in conjuring. Appartiene alle Collane EditorialiLe livre de poche, Biblio (3361) È contenuto inPremi e riconoscimenti
Letteratura sentimenti. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)894.511334Literature Literature of other languages Altaic, Finno-Ugric, Uralic and Dravidian languages Fenno-Ugric languages Ugric languages Hungarian Hungarian fiction 1900–2000 Late 20th century 1945–2000Classificazione LCVotoMedia:
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Universale, si dice, perché riguarda tutti, ma al tempo stesso singolare perché chiunque può aggiungere qualcosa di personale e unico a quello stesso argomento.
Marai ne scrive in una prosa perfetta, che supera addirittura se stessa quando monologano i vari personaggi, eccellenti anche questi: Casanova, una giovane bellissima e un anziano nobile, ricco e potente. Tipico triangolo, dove però l'ordine consueto delle relazioni viene sovvertito, ed è fatta vacillare ogni certezza.
Il prototipo dell'amante, che vive solo avventure e che ha un'idea romantica di sé "viaggio insieme al chiaro di luna, mi avvolgo nelle nubi, valico le frontiere sulle ali dei venti, per me che nessuno aspetta veramente in nessun luogo e dal quale nessuno si congeda veramente da nessuna parte" ha paura di fronte all'Amore vero.
La giovane irresistibile che tutti fa innamorare e che, fra i "milioni e milioni di uomini che esistono", ne ha scelto uno solo, per il quale darebbe la vita, se offesa non perdona, e fra tutti i sentimenti è dominata dalla sete di vendetta.
Il "vecchio pazzo" che, in delirio di onnipotenza, afferma "Io ti comprerò, figliolo, e tu mi dirai il prezzo" dovrà sorprendersi dell'inaspettata reazione di ognuno dei due innamorati.
Perché l'amore è imprevedibile, ci giochi ma vuole essere preso seriamente, crea dei ruoli ma questi non sono mai definiti - sei preda e sei cacciatore -, ti sembra di fare la rivoluzione ma vuoi anche conservare, ami la libertà ma sei geloso, senti di non resistere senza quella persona e poi scopri che ad attirarti erano "i veli misteriosi" e "i drappi segreti del desiderio e della nostalgia."
L'apologia che fa qui Marai dell'arte dello scrivere è strettamente collegata al tema dell'amore vissuto "perché i veri testi hanno questo di speciale, che si diffondono nel mondo e si mescolano alla vita." Lo scrittore Casanova trascorre un'esistenza a raccogliere esperienze, per scriverne solo quando avrà vissuto abbastanza. La parola scritta ha un potere enorme e lo sa bene il vecchio sposo, che inorridisce alla vista della lettera d'amore di Francesca
"perché la scrittura, per un cuore casto e puro, è il colmo della spudoratezza, tanto che mi riesce più facile immaginarmi Francesca mentre danza su una fune o fa l'amore in un bordello, con freddezza, stringendo a sé un tizio sconosciuto e smanioso, piuttosto che vedermela davanti con la penna in mano, mentre descrive i suoi sentimenti all'uomo del quale è innamorata."
Si potrebbe convenire, prosaicamente, che la cosa migliore in effetti è farlo. ( )