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Sto caricando le informazioni... Der Meister und Margarita (originale 1966; edizione 1967)di Mikhail Bulgakov
Informazioni sull'operaIl maestro e Margherita di Mikhail Bulgakov (1966)
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Il Diavolo e la sua coorte arrivano a Mosca e cominciano a divertirsi, creando caos e confusione in ogni dove. Ironico, poetico, surreale, comicamente crudele... dopo poche pagine il lettore è già dalla parte di Woland e della sua diabolica congrega.... bellissimo. N.B. Segnalo, per tutti quelli che lo volessero leggere, che il testo cambia parecchio da una traduzione all'altra. Quella che io ho trovato più scorrevole è di Salvatore Arcella per la Newton Compton Editori. orse non sei esattamente consapevole di ciò che ti perdi, ma se non hai ancora letto Il Maestro e Margherita è ora di farlo: preparati a vivere una delle esperienze più assurde, intense e sorprendenti di sempre. Se invece lo hai letto, questo articolo farà riaffiorare nella tua memoria qualche aspetto di questo romanzo incredibile, e soprattutto ti farà venire voglia di rileggerlo: ti verrà in mente di aver passato gran parte del tempo, la prima volta che lo hai letto, a chiederti che cosa esattamente stessi leggendo. E ricorderai anche di essere stato completamente rapito dalla strana vicenda di un sedicente professore di magia nera piombato nella Mosca di Stalin, in realtà trattasi del diavolo, e del suo intrecciarsi con quella di Pilato che, duemila anni prima, si interroga se punire Gesù sia giusto o meno. Il romanzo di Bulgakov compie cinquant’anni, e per quanto mi riguarda finisce dritto dritto nella lista dei migliori libri di sempre. Ecco alcune curiosità sul libro e sul suo autore. Un classico della letteratura mondiale cui mi approccio quasi per caso; un romanzo intenso, lungo, a tratti picaresco, in cui le storie si intrecciano e si intersecano come per incanto; ma non è un caso, in quanto la magia è uno dei fili conduttori del romanzo; e poi la passione di Gesù, vista con gli occhi di Ponzio Pilato, il romanzo che sta scrivendo il maestro, di cui è follemente innamorata Margherita. Ma non si può ricondurre questo romanzo ad una storia d’amore perché bisognerebbe spiegare la strana morte di Berljoz sotto un tram, ed ancor di più la singolare predizione dello straniero che si avvicina ad una panchina di Patriarsie Prudi; dove Berljoz e Ivan Nicolaevic chiacchierano; e poi la follia dello stesso Ivan, ed il gatto nero, ed una serie di misteri che infittiscono la trama, rendendola quasi sempre surreale. Ma in realtà questo romanzo va letto pensando all’Unione Sovietica del tempo, ai legittimi timori di Bulgakov nel dire pane al pane e vino al vino; ed allora gli straordinari personaggi che popolano questo romanzo sono i russi, con le loro difficoltà di trovare un’identità in un Paese in preda a un feroce dittatore. Il maestro e Margherita è un romanzo complesso che va letto con grande attenzione; anzi va riletto.
Hostigado y perseguido, como tantos otros creadores e intelectuales rusos, por sus críticas al sistema soviético, MIJAIL BULGÁKOV (1891-1940) no pudo llegar a ver publicada "El maestro y margarita", que, escrita entre 1929 y su fallecimiento, sólo pudo ver la luz en 1966. Novela de culto, la obra trasciende la mera sátira, si bien genial, de la sociedad soviética de entonces -con su población hambrienta, sus burócratas estúpidos, sus aterrados funcionarios y sus corruptos artistas, cuya sórdida existencia viene a interrumpir la llegada a Moscú del diablo, acompañado de una extravagante corte-, para erigirse en metáfora de la complejidad de la naturaleza humana, así como del eterno combate entre el bien y el mal. Appartiene alle Collane EditorialiAlianza Tres (60) En bok för alla (2006) dtv (10168/11668) dtv phantastica (1872) — 23 altro Gallimard, Folio (6584) Grote ABC (110) Harvill (11) ET Tascabili [Einaudi] (393) A tot vent (744) Venècies (3) ΒΙΠΕΡ : Best Seller (167) Βιβλιοθήκη· Ανάγνωση (19) È contenuto inContieneHa l'adattamentoHa ispiratoHa come guida di riferimento/manualeHa come commento al testoHa come guida per lo studentePremi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
"Un miracolo che ognuno deve salutare con commozione". Cos©Ơ Eugenio Montale accoglieva nel 1967 il romanzo postumo che consacrava di colpo Bulgakov, fino ad allora sconosciuto, tra i grandi scrittori russi del Novecento, e forniva un quadro indimenticabile della Russia di Stalin. Nella Mosca degli anni '30 arriva Satana in persona e sotto le spoglie di un esperto di magia nera, accende una girandola di eventi tragicomici. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche
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Discussioni correntiMaster and Margarita in Fine Press Forum Copertine popolari
Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)891.7342Literature Literature of other languages Literature of east Indo-European and Celtic languages Russian and East Slavic languages Russian fiction USSR 1917–1991 Early 20th century 1917–1945Classificazione LCVotoMedia:
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Potrei raccontarvi che questa è la terza volta (credo) che leggo Il Maestro e Margherita. La prima volta era molto giovane e ne ho apprezzato soprattutto l’aspetto fantastico e umoristico. Come si fa a non ridere delle trovate di Behemoth e Korov’ev? O di Margherita che svolazza nei cieli di Mosca e finisce per devastare l’appartamento dell’odioso Latunskij? Allo stesso modo si apprezza il lato fantastico, con la presenza di Woland/Satana e del suo seguito, delle streghe e della presenza del Bene e del Male, che si stanno antipatici, ma sotto, sotto lavorano insieme.
La seconda volta, invece, penso di essere rimasta colpita soprattutto dalla critica feroce di Bulgakov all’Unione Sovietica: in particolare, il mondo della cultura, appiattito sulle posizioni più compiacenti al regime. Il romanzo si apre proprio con una discussione su come vada modificato un poema antireligioso per essere soddisfacente. Per farvi un’idea di quanto pungesse la critica di Bulgakov vi basterà sapere che nel 1941 venne pubblicato (postumo) in maniera pesantemente censurata e rimaneggiata in Urss e che bisognerà aspettare il 1973 per averne la versione integrale.
Questa volta – la terza – ho riflettuto sull’idea che la viltà sia il peggiore dei peccati. È vero, la nostra vigliaccheria potrebbe distruggere la vita di qualcun’altrə; è vero anche che a volte si è vili non per mancanza di coraggio, ma per pigrizia, noncuranza, o perché quella mattina ci siamo svegliatə male. E allora vedere conseguenze drammatiche al nostro non-agire non ci piace e vorremmo tornare indietro, quando ancora si poteva fare qualcosa di buono. Vorremmo essere sempre eroicə, ma a volte siamo carnefici: inutile incazzarsi con chi ce lo fa notare. Per quanto faccia male, potrebbe avere ragione.
E allora?
Bulgakov ci offre le sue risposte, declinandole in più di una situazione. Lascio volentieri a lui l’onore di presentarvele. ( )