Immagine dell'autore.

Paolo Zellini

Autore di Breve storia dell'infinito

15 opere 270 membri 9 recensioni 1 preferito

Sull'Autore

Comprende il nome: Paolo Zellini

Opere di Paolo Zellini

Etichette

Informazioni generali

Nome canonico
Zellini, Paolo
Nome legale
Zellini, Paolo
Data di nascita
1946
Sesso
male
Nazionalità
Italy
Nazione (per mappa)
Italy
Luogo di nascita
Trieste, Italy
Luogo di residenza
Italy

Utenti

Recensioni

Il cerchio si chiude

Il mio primo incontro con Zellini fu a Pisa, quando io ero un giovane studente di matematica che ogni tanto andava a fare incursioni tra gli informatici, e ho seguito per curiosità personale parte del corso di teoria della complessità che lui al tempo teneva. In effetti mi ero sempre chiesto come mai nei suoi libri scrivesse di temi apparentemente lontani dal suo campo di studi: con questo libro finalmente sono riuscito a comprendere il motivo. La tesi di Zellini è piuttosto spiazzante, e la si può leggere nel titolo dell'ultimo capitolo del libro: "il continuo come approssimazione del discreto". In pratica, la matematica nacque come discreta e algoritmica, si pensi alle tavolette babilonesi per esempio, e il continuo fu introdotto in età relativamente tarda perché semplificava i conti. Ma adesso la situazione è di nuovo cambiata! Sono i computer a risolvere i problemi, lo fanno con una struttura numerica discreta - quella dei numeri di macchina - e quello che conta è riuscire a dimostrare che si resta vicini alla soluzione teorica, sintetica ma non calcolabile, e che le operazioni sono fattibili in un tempo umano - ciò che studia la teoria della complessità, insomma.
Come nelle altre opere di Zellini la lettura non è sicuramente agevole, e probabilmente stavolta è ancora peggio vista la predominanza della parte matematica vera e propria. Però sono stato contento di averlo letto, perché anche se mi sa che non ho colto tutti gli spunti quelli che ho trovato sono già interessanti di loro!
… (altro)
 
Segnalato
.mau. | Jul 7, 2023 |
Più di trent'anni fa io lessi questo libro e non ci capii nulla. Ora, forte di una conoscenza un po' migliore della storia e della filosofia della matematica, mi sono nuovamente cimentato, ma i risultati non sono stati molto migliori. Sicuramente sapevo come muovermi tra la maggior parte delle citazioni, e quasi tutti i nomi non mi erano ignoti. Però mi è restata questa sensazione di non riuscire a capire dove Zellini voleva andare a parare. Certo, ora mi è chiaro che dal suo punto di vista la "crisi dei fondamenti" non è stata affatto tale: la "libertà" completa che i matematici di fine '800 volevano avere non esiste e non può esistere, ma il fatto stesso che la matematica non possa essere completamente formalizzata lascia un tipo di libertà del tutto diverso e probabilmente più interessante. (Se si riuscisse a dimostrare tutto, che farebbero poi i matematici?) Ma è probabile che nel testo ci sia molta roba in più che però a me risulta irraggiungibile.… (altro)
 
Segnalato
.mau. | Jan 2, 2022 |
Il libro spiega il contesto, le cause, le motivazioni teoriche e pratiche alla base dell'affermazione del calcolo nell'ultimo secolo.

Gli argomenti trattati sono molto appassionanti e stimolanti; a volte qualche paragrafo è un po' lungo e complicato, ma nel complesso è un libro molto gradevole.

Si parla di:
modelli di calcolo e complessità computazionale,
Turing e Von Neuman,
Kantor e Godel,
algoritmi e macchine di Turing,
effettività ed efficienza,
computabilità e decidibilità,
insiemi ricorsivi e insiemi ricorsivamente numerabili,
finito e infinito,
infinito potenziale e infinito attuale,
continuo e discreto,
analogico e digitale,
astratto e concreto,
aritmetizzazione dell'analisi e Trasformata di Fourier.
… (altro)
 
Segnalato
mbellati | Sep 10, 2018 |
Paolo Zellini, almeno per un poveretto come me che non ha fatto le alte scuole, pone un problema di lettura. Io mi perdo sempre con tutte le sue citazioni di autori greci più o meno noti, e in questo caso mi sono anche trovato frammenti vedici che mi hanno completamente spiazzato e che confesso di non essere riuscito a comprendere. Tutto questo è un peccato, perché la tesi filosofica di base che Zellini presenta in questo testo meriterebbe di essere conosciuta. Secondo l'autore, gli antichi greci e indiani avevano infatti intuito il vero problema del passaggio dai numeri naturali a quelli irrazionali, vale a dire la crescita verso l'infinito come nel problema della duplicazione del cubo, non per nulla associata agli dèi. La cosa si può anche vedere pensando alle approssimazioni dei numeri irrazionali per mezzo di frazioni il cui numeratore e denominatore cresce sempre più. Il guaio è che a parte i frammenti vedici ho avuto spesso l'impressione che l'autore tendesse a ripetere lo stesso argomento solo con qualche minuscola variante, e quindi non capivo l'utilità delle ulteriori pagine.
Dal capitolo 16 in poi mi sono trovato molto più a mio agio, il che non è poi così strano perché siamo tornati in un terreno che mi è abbastanza noto, la complessità ed efficienza degli algoritmi (Nota personale: all'università ho seguito per mia curiosità alcune lezioni sulla complessità algoritmica, tenuta da un giovane professore di matematica, per l'appunto Zellini) Vedendo la cosa da un punto di vista filosofico, qui Zellini mostra gli stretti rapporti tra questi algoritmi - che dobbiamo tenere sott'occhio quando li implementiamo, perché rischiamo che le approssimazioni di rappresentazione del calcolatore ci impediscano di arrivare a una risposta anche solo approssimata - e i guai notati già dagli antichi. Non aspettatevi una lettura leggera, insomma.
… (altro)
 
Segnalato
.mau. | Mar 19, 2017 |

Premi e riconoscimenti

Potrebbero anche piacerti

Autori correlati

Enrico Heinemann Translator

Statistiche

Opere
15
Utenti
270
Popolarità
#85,638
Voto
½ 3.4
Recensioni
9
ISBN
29
Lingue
4
Preferito da
1

Grafici & Tabelle