Jim Thompson (1)Recensioni

Inizio difficile ma poi diventa coinvolgente, particolare, ironico, spiazzante. Una sorpresa.½

A metà strada tra l'hard-boiled e il noir, colpisce per il cinismo del protagonista.
Scrittura asciutta, con tocchi di violenza, sesso e cinico umorismo.
E' il primo libro di Thompson che leggo, dopo averne sentito tessere le lodi nientemeno che da Stephen King, e pur non essendo un appassionato di questo genere devo riconoscere che è stata una lettura interessante.

Più che un thriller è un "saggio" sulla psicologia criminale. In tutto il racconto non è ciò che accade ad essere importante, ma il modo in cui pensano ed agiscono i personaggi. Finale un po' artificioso e melodrammatico, con un eccessivo desiderio di stupire.
La storia è semplice e non presenta grossi colpi di scena, almeno nella parte iniziale. Il libro si apre con un fotogramma confuso : un uomo viene colpito allo stomaco da un tizio con una mazza da baseball dopo essere stato vittima di un imbroglio. Da questo momento, comincia la storia di Roy Dillon, un truffatore scaltro ma piccolo, e del suo rapporto con una madre assente e spericolata, con Moira, l'amante, più grande di lui, e Carol, l'infermiera, un personaggio che Thompson fa scomparire nel momento in cui comincia a delinearlo. Non ci sono grossi colpi di scena, tranne nel finale, e la storia prosegue sempre sulla stessa lunghezza d'onda ma questo libro affascina per l'ambientazione atipicamente noir. Non è, quindi, il classico giallo con omicidi ed indagini ma la semplice storia di un imbroglione sempre sul punto di essere scoperto. Thompson mette in piedi un universo squallido fatto di gente mediocre, capace di tutto pur di arrivare al denaro, che non potrebbe mai trovare redenzione.

Scritto nel 1954, è un hard boiled fra i migliori che ho letto. E' uno di quei rari libri noir in cui l'abilità dell'autore riesce a creare una scrittura e un'indagine psicologica che va ben al di là del racconto di genere.