Javier Sebastián

Questo libro ha solo un grande, imperdonabile, difetto: non è fantascienza, non è frutto della fantasia dell'autore, non è una storia ben scritta che ti spaventa un po' ma che, alla fine, ti fa tirare un sospiro di sollievo ("menomale che è solo un libro").
No. Questa è una storia vera, verissima in tutta la sua drammaticità, in tutta la sua angoscia. Parla di quel disastro planetario della centrale di Cernobyl che i più grandi di noi ricordano bene, quella prima volta in cui abbiamo realizzato quanto davvero basti poco perché la razza umana riesca ad autodistruggersi, senza nemmeno bisogno di farsi la guerra l'un l'altro.
Una storia vera che forse non è mai finita, con i dati e le relazioni e le tabelle e i protagonisti... ma raccontata con grande tenerezza, incentrata su uomini e donne che non dimenticherò, colmi di quella pietà umana che, nonostante tutto, riesce ancora a farmi pensare che una speranza, forse, c'è ancora.… (altro)