Immagine dell'autore.

Anna Maria Ortese (1914–1998)

Autore di Il mare non bagna Napoli

43+ opere 747 membri 17 recensioni 4 preferito

Sull'Autore

Anna Maria Ortese (1914-1998) is one of the most celebrated and original Italian writers of the last century. Neapolitan Chronicles brought her widespread acclaim in her native country when it was first published in 1953 and won the prestigious Premio Viareggio.

Opere di Anna Maria Ortese

Il mare non bagna Napoli (1953) 195 copie
L'iguana (1965) 156 copie
Il cardillo addolorato (1993) 122 copie
Alonso e i visionari (1996) 28 copie
Silenzio a Milano (1958) 23 copie
Poveri e semplici (1967) 22 copie
Mistero doloroso (2010) 13 copie
Corpo celeste (1997) 12 copie
In sonno e in veglia (1987) 11 copie
L'Infanta sepolta (2000) 10 copie

Opere correlate

The Penguin Book of Italian Short Stories (2019) — Collaboratore — 141 copie
Mothers and Daughters: An Anthology (1998) — Collaboratore — 33 copie
New Italian Women: A Collection of Short Fiction (1989) — Collaboratore — 20 copie
The Quality of Light: Modern Italian Short Stories (1993) — Collaboratore — 13 copie
Italiaanse verhalen (1961) — Collaboratore — 10 copie

Etichette

Informazioni generali

Data di nascita
1914-06-13
Data di morte
1998-03-09
Sesso
female
Nazionalità
Italy
Nazione (per mappa)
Italy
Luogo di nascita
Rome, Italy
Luogo di morte
Rapallo, Italy
Luogo di residenza
Naples, Italy
Milan, Italy
Tripoli, Libya
Rapallo, Italy
Paris, France
Attività lavorative
poet
short story writer
journalist
novelist
essayist
travel writer
Premi e riconoscimenti
Campiello (Speciale della Giuria dei Letterati, 1997)
Breve biografia
Anna Maria Ortese was born in Rome, one of six children in a working class family. They moved frequently around Italy for her father's civil service job.
In 1928, they moved to Naples, her mother's hometown, which would feature prominently in Anna Maria's literary imagination. Her first poems were published in the magazine La Sierra Lettering. In 1933, she published La fiera letteraria, a set of poems, followed by the short story collection Angelici dolori (Angelic Pains, 1937). She worked as a reporter for newspapers and magazines such as Sud, Il Mondo and Panorama, while continuing to produce essays, short stories and novels. She moved restlessly around Italy and abroad before settling in Rapallo.
She was best known for her 1953 collection of short stories and reportage, Il mare non bagna Napoli (The Bay Is Not Naples), depicting the miserable conditions in Naples following World War II. Although she won numerous literary prizes, including the Premio Viareggio, her work did not receive international recognition and acclaim until the end of her life, and mostly after her death.
Today she is considered one of Italy's most important 20th century authors.

Utenti

Recensioni

Anna Maria Ortese va sicuramente contestualizzata in un periodo culturale specifico. La narrazione della Napoli del dopoguerra rientra nel momento di massima folgore della dominante cultura di sinistra per cui la capitale del Sud era un fenomeno da analizzare per ricercare le cause della miseria. Napoli è per la Ortese un malato ferito, ferito a morte come disse La Capria, ed i suoi abitanti un miscuglio di sangue, sudore e dolore. Il mare non bagna Napoli o, meglio, una certa Napoli, quella dei bassi insalubri, della cultura dell’arrangiare che si incrocia con quella della provvidenza, dell’attesa, della scaramanzia, tanto arriveranno gli americani. Cinque brevi racconti, i primi due romanzi brevi. In “Un paio di occhiali” la Ortese racconta la storia di una ragazza dei bassifondi che ha problemi di vista ed ha la necessità di acquistare un paio di occhiali, lusso da ricchi. Nella seconda storia, “Interno familiare”, la Ortese dipinge la borghesia partenopea attraverso la storia di Anastasia Finizio, una commerciante senza marito. “Oro a Forcella” e “La città involontaria” sono brevi flash in cui la Ortese racconta Napoli per come la vede, con gli occhi di un’estranea che conosce questo oggetto misterioso. Infine “Il silenzio della ragione” è un’inchiesta giornalistica in cui alla Ortese viene chiesto di tratteggiare i tratti distintivi degli scrittori emergenti nell’ambito della letteratura napoletana dell’epoca: Compagnone, Rea, La Capria, tra gli altri.… (altro)
 
Segnalato
grandeghi | 4 altre recensioni | Oct 18, 2023 |
Nel 1535 l'Europa, lacerata dallo scisma di Lutero, è incendiata da improvvise e violente insurrezioni contro la Chiesa cattolica e il Papa. A Münster, Bernd Rothmann, un giovane predicatore cresciuto sotto l'ala protettrice del vescovo della città tedesca, capeggia la rivolta contro la corrotta gerarchia cattolica.
Rothmann ha studiato a Colonia, dove si è imbevuto delle opere e del pensiero di Gioacchino da Fiore, di Erasmo e di altri autori in odore di eresia, poi si è recato a Wittemberg ad ascoltare Lutero e Melantone e a fare propria l'arte della stampa. Non esita perciò a proclamare a Münster la più assoluta libertà religiosa.
Nella città accorrono centinaia di pellegrini, religiosi e profeti d'ogni specie, come Jan Mathijs e Jan Beukels, gli anabattisti che predicano il ritorno alla purezza del cristianesimo primitivo.
La rivolta, però, viene immediatamente soffocata dall'Inquisizione e dagli eserciti cattolici. Il 25 giugno, le truppe del vescovo Franz von Waldeck penetrano nella città e, saccheggiando, tagliando lingue, squartando corpi e lasciandoli sotto il sole a seccare come pergamene di capra, pongono fine
… (altro)
 
Segnalato
kikka62 | 1 altra recensione | Jan 27, 2020 |
Adelphi raccoglie in un bel volume una serie di scritti e riflessioni che hanno ad oggetto il rapporto tra l’uomo, la natura e gli animali. Il tema, quasi bucolico della narrazione si accompagna alla prosa classica della Ortese; il risultato è che, almeno a tratti, i racconti assumo un carattere quasi arcaico, in questo continuo inno dell’autrice ad un ritorno alla sacralità della natura e ad una maggiore attenzione del rapporto con gli animali. Soprattutto con riferimento a questi ultimi il tono è spesso di durissima accusa non solo degli scempi che si commettono nei confronti delle nostre piccole persone, ma anche, e soprattutto, all’indifferenza non solo dell’opinione pubblica, ma anche da parte degli intellettuali. Anna Maria Ortese anticipa in realtà un tema che poi è diventato di grande evidenza nel dibattito culturale, arrivando, al solito, agli antitetici estremisti, dei vegani. Un bel libro, doveroso omaggio ad una scrittrice finita troppo presto in sordina.… (altro)
½
 
Segnalato
grandeghi | Jan 12, 2017 |
un pugno allo stomaco questi racconti. la povertà più misera assieme alla sua accettazione divina...
povertà appunto di persone reitte che vivono nel buio nella sporcizia nell'abbandono. di persone appunto che pru vivendo a napoli non hanno e mai vedranno il mare di napoli.
perchè sono avvinghiate nella loro miseria e resistenza, lotta quotidiana alla vita.
il capitolo sul III e IV granili mette appunto soggezione...... va letto per capirne l'intensità del libro.
bello anche quello degli occhiali comprati dalla zia alla nipote quasi cieca.....… (altro)
 
Segnalato
raix | 4 altre recensioni | Nov 28, 2011 |

Liste

Premi e riconoscimenti

Potrebbero anche piacerti

Autori correlati

Statistiche

Opere
43
Opere correlate
7
Utenti
747
Popolarità
#34,028
Voto
½ 3.6
Recensioni
17
ISBN
88
Lingue
10
Preferito da
4

Grafici & Tabelle