Thich Nhat Hanh (1926–2022)

Un testo davvero illuminante e per il quale sono grata.
Semplice, fluido, un approccio del tutto diverso dal solito. Ma efficace.

"Questo è un punto molto importante: non pensare di dover combattere il male e di doverlo cacciare dal tuo cuore e dalla tua mente. Sarebbe un errore. La pratica consiste nel trasformare se stessi. Se non hai rifiuti non puoi fare il compost, e se non hai il compost non hai nulla con cui nutrire il fiore che è in te. La sofferenza, le afflizioni servono: sono organiche, quindi sai di poterle trasformare e di poterne fare buon uso."… (altro)

Duemilacinquecento anni fa, sotto l'albero dell'illuminazione, il Buddha comprese che all'origine dell'infelicità vi sono tre cause: l'errata conoscenza, il desiderio ossessivo e la rabbia. Di queste condizioni la più pericolosa è la rabbia, capace in un solo istante di minare sino alle fondamenta sia il corpo sia l'anima, di distruggere la nostra spiritualità. Gli insegnamenti buddhisti che si ritrovano in questo libro rivelano però che la profonda comprensione di questa emozione rende possibile riconoscere, circoscrivere e alleviare la sofferenza causata dalla collera, che diventa così un mezzo fondamentale per trasformare noi stessi e far emergere la nostra bontà primordiale. Grazie alla "pratica della felicità" e della compassione è possibile non solo vincere la rabbia, ma anche mutarla in potente alleato.… (altro)

Con il consueto stile semplice e piano, Thich Nhat Hanh insegna efficacemente a praticare, attraverso il controllo della respirazione, la consapevolezza e la pienezza mentale, che sono uno dei cardini del buddhismo in generale. Oltre alla trattazione generale, il libro contiene alcuni utili esercizi di meditazione che potranno servire al principiante ma anche al praticante già avviato. Tuttavia non lo consiglierei come libro iniziale per essere avviato allo zen o al buddhismo, dal momento che la meditazione non può essere ridotta a mera tecnica. Pur se il testo di Hahn non intende deliberatamente separare le due cose, è pur vero che per comprendere appieno il valore di zazen e della meditazione in genere è utile qualche riferimento pregresso. D'altro canto, è anche vero che emerge con chiarezza il concetto-chiave: la meditazione è applicabile a ogni aspetto della vita di tutti i giorni perchè ogni gesto quotidiano, se agito in presenza mentale grazie al controllo del respiro, è meditazione.
Completa il volume una scelta da alcuni sutra inerenti sempre il tema della presenza mentale.… (altro)