Attilio Micheluzzi (1930–1990)

In un bel volume la piccola società editrice Npe raccoglie tutte le storie di Rosso Stenton pubblicate sull’Eternauta e su Orient Express negli anni 80. E la prima bella notizia è che c’è un grande fermento nel settore, dimostrato dai meritevoli sforzi di operatori del mercato, grandi e piccoli per far rivivere le emozioni della nona arte. Perché raccogliere in un albo tutte le storie di una delle creature di Attilio Micheluzzi merita, indipendentemente da tutto, un plauso. Il rosso Stenton è un palombaro della flotta americana, imbarcato sulla nave Cincinnati e per questa ragione si trova a vivere le sue avventure nella Shangai scintillante dell’inizio del secolo scorso. Le storie di Micheluzzi sono, al solito, intrise di ironia ed avventura e il marinaio americano non fa eccezione. Bella l’ambientazione, solide le quattro storie raccolte come nello stile della Npe in un bell’albo con un formato importante che favorisce la lettura. Le storie di Micheluzzi non mi appassionano più di tanto, ma devo riconoscere il grande talento dell’autore che anche in questo volume dimostra la sua arte.… (altro)

Attilio Micheluzzi ambienta la sua storia nell’India coloniale, mettendo in luce le contraddizioni del paese con più contraddizioni nel mondo. Il protagonista è Reginald Winkie, un impiegato bancario di razza mista che vive con piacere la sua vita e che ha come amante la moglie di un alto dirigente dell’impero britannico. L’uomo si trova al centro di una serie di intrighi per i quali dovrebbe fornire informazioni riservate. Ma si rifiuta e per questa ragione viene accusato dell’omicidio dell’amante e di un importante ammanco nella banca dove lavora. Non è inglese e non è indiano, è figlio di un rapporto misto e nel paese delle caste questo diventa un reato terribile. Reginald si schiera, quindi, dalla parte degli indiani e partecipa alla rivolta dei locali contro l’impero britannico. Grande racconto di storia con la consueta classe di Micheluzzi.… (altro)

Attilio Micheluzzi propone la storia di Paul Lettow von Vorbeck, un aristocratico tedesco che partecipò a vari conflitti in tutti i continenti, tra cui quello in Africa orientale, nel Tanganyka. La storia, nonostante la brevità del volume, è estremamente complessa e va seguita con molto attenzione. La maestria di Micheluzzi nel proporre i particolari delle sue storie e la puntualità nel dare valore a tutti i particolari, anche quelli all’apparenza più insignificanti, caratterizza tutti i suoi lavori. In quest’episodio la bellissima contrapposizione tra due uomini diversi, Paul da un lato, e Hoppner, un irlandese, che insieme devono cercare di salvarsi dopo che l’idrovolante del tedesco è precipitato. I due sono nemici per esercito, per cultura, per estrazione sociale ma proprio nel Tanganika si alleano condividendo un valore generale: la dignità dell’uomo. Un volume, come detto, non semplice ma molto bello.… (altro)

Una storia intensa, forte, quella del soldato legionario Marcel Labrume, disegnata e sceneggiata con la consueta bravura dal maestro istriano. Micheluzzi si caratterizza per l’amore del particolare, nulla è mai lasciato al caso e anche questa volta si vede l’estremo livello di attenzione. Dalle caratteristiche dei carri su cui si spostano i soldati, alle strade della Libia, dove, tra l’altro, Micheluzzi ha trascorso diversi anni della sua vita. Labrume non è un uomo semplice, nessun archetipo di eroe senza paura e senza macchia; anzi il personaggio di Micheluzzi è l’esatto opposto, sempre pronto a schierarsi dalla parte per lui conveniente. Una bella storia, anche se non è esattamente il mio genere, troppe volte perdo il filo e la lettura ne risente.… (altro)