Henning Mankell (1948–2015)
Autore di Assassino senza volto
Sull'Autore
Henning Mankell was born in Stockholm, Sweden on February 3, 1948. He left secondary school at the age of 16 and worked as a merchant seaman. While working as a stagehand, he wrote his first play, The Amusement Park. His first novel, The Stone Blaster, was released in 1973. His other works included mostra altro The Prison Colony that Disappeared, Daisy Sisters, The Eye of the Leopard, The Man from Beijing, Secrets in the Fire, The Chronicler of the Wind, Depths, and I Die, But My Memory Lives On. He also wrote the Kurt Wallander series, which have been adapted for film and television, and the Joel Gustafson Stories series. A Bridge to the Stars won the Rabén and Sjögren award for best children's book of the year. He was committed to the fight against AIDS. He helped build a village for orphaned children and devoted much of his spare time to his "memory books" project, where parents dying from AIDS are encouraged to record their life stories in words and pictures. He was also among the activists who were attacked and arrested by Israeli forces as they tried to sail to the Gaza strip with humanitarian supplies in June 2010. He died from cancer on October 5, 2015 at the age of 67. (Bowker Author Biography) mostra meno
Serie
Opere di Henning Mankell
The Pyramid [novella] 17 copie
Inspecteur Wallander-reeks 4 copie
Trilogía del fuego: El secreto del fuego - Jugar con fuego - La ira del fuego (Las Tres Edades) (Spanish Edition) (2018) 3 copie
Wallanderreeks Groot - 15 ex. pt 2 copie
Der Junge Der Im Schnee Lief 1 copia
Tbres 1 copia
2008 1 copia
Wallander-reeks cassette 9 dln 1 copia
Moorden met een boodschap 1 copia
Opere correlate
Freedom: Stories Celebrating the Universal Declaration of Human Rights (2009) — Collaboratore — 73 copie
Wallander, Series 3: (An Event in Autumn / Dogs of Riga / Before the Frost) (2012) — Original book — 22 copie
Reader's Digest Condensed Books: The Da Vinci Code • Up and Down the Dales • The Return of the Dancing Master • A… (2004) 10 copie
Reader's Digest Condensed Books: Gone Tomorrow | Folly | The Guernsey Literary and Potato Peel Pie Society | The… (2009) 7 copie
Livros Condensados: Nada a Perder | O Sonho de Hannah | Pirâmide | A Escolha (2009) — Autore — 3 copie
Weihnachten bei den Elchen: Die schönsten Wintergeschichten aus Skandinavien (2015) — Autore — 2 copie
Etichette
Informazioni generali
- Nome canonico
- Mankell, Henning
- Data di nascita
- 1948-02-03
- Data di morte
- 2015-10-05
- Sesso
- male
- Nazionalità
- Svezia
- Luogo di nascita
- Stoccolma, Svezia
- Luogo di morte
- Goteborg, Svezia
- Luogo di residenza
- Ystad, Suècia
Maputo, Moçambique
Särö, Suècia - Attività lavorative
- Escriptor
Dramaturg - Relazioni
- Ingmar Bergman (father-in-law)
- Organizzazioni
- Free Gaza Movement
- Premi e riconoscimenti
- ABF:s litteraturpris (1996)
BMF-plaketten (1996)
Eldh-Ekblads fredspris (2000)
Litteris et Artibus medal (2006)
Rivertonklubbens internasjonale ærespris (2012)
August Prize (1995) - Agente
- Leonhardt & Høier Literary Agency
Utenti
Discussioni
Henning Mankell, RIP in All Writers Considered (Ottobre 2015)
Recensioni
Liste
Five star books (1)
Tour of Africa (1)
Reading Globally (1)
Global Mysteries (1)
Nordic Crime (1)
Urban Fiction (1)
Scandinavian Crime (15)
Allie's Wishlist (5)
Detective Stories (13)
Mooie titels (1)
the L2go shelf (1)
Premi e riconoscimenti
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Statistiche
- Opere
- 98
- Opere correlate
- 15
- Utenti
- 49,596
- Popolarità
- #312
- Voto
- 3.7
- Recensioni
- 1,478
- ISBN
- 2,674
- Lingue
- 32
- Preferito da
- 175
Una premessa importante, anche per parlare di questo suo “Ricordi di un angelo sporco”, edito in Italia da Marsilio. Un romanzo di “peso” in termini di foliazione, in cui l’inizio ci trae sin dalle prime righe in inganno, lasciandoci pensare, nel freddo estremo di un paesaggio scandinavo, tra neve, slitte e cieli cupi come la fuliggine, che l’autore giochi in casa. Ma è solo un fremito, un battito d’ali, perché tutto si svolge nella luce calda e abbagliante, umida ed odorosa dell’Africa. Certamente a latitudini estreme, ma sul lato opposto del globo terracqueo, in Mozambico, Africa Orientale Portoghese all’epoca dei fatti raccontati. Una regione molto cara a Mankell che, scomparso nel 2015 all’età di 67 anni con al suo attivo qualcosa come 50 milioni di copie vendute nel mondo, si trasferiva a Maputo per metà dell’anno, occupandosi di attività culturali, arricchendo il cartellone delle rappresentazioni al Teatro Avenida, godendo di quei paesaggio e di quel clima, non sempre clemente, che tanto peso ha in questo suo racconto ambientato tra la fine dell’Ottocento e l’alba di un nuovo secolo.
La protagonista è una giovane ragazza svedese, Hanna, costretta, suo malgrado, a lasciare affetti e famiglia, una sorta di selezione naturale per sopravvivere a far sopravvivere una madre troppo povera per poter mantenere tre figli. Il destino la porterà a solcare l’oceano e ad approdare, dopo un susseguirsi di sventure che sembrano essersi incollate al suo pallore, a trasformarsi da fanciulla ingenua e sognatrice a tenutaria del bordello di prostitute nere più grande e florido della colonia portoghese di Lourenço Marques (l’attuale Maputo), a passare dalla povertà senza speranze alla ricchezza spropositata, dall’accettazione di uno stereotipato atteggiamento colonialista, sprezzante ed immorale, ad una dolorosa presa di coscienza di quella disumana relazione tra esseri umani che chiamiamo razzismo, sino ad una trasformazione, alla lotta contro corrente, in un mare che alterna bonaccia e tempesta dove su nessuna riva c’è però un approdo sicuro, una mano tesa.
Quella di Hanna è una vera metamorfosi dell’anima ed è forse il sentimento che ha provato Mankell per quella terra color ebano. Amava dire che “tutti abbiamo antenati neri”, che stare in Africa lo avvicinava al senso della condizione umana. Ed è forse legato a questo pensiero che, nel suo percorso di presa di coscienza, nel suo avvicinarsi all’idea di una società dove i colori non contano, sino al muro contro muro con i coloni bianchi, Hanna muta anche il nome. Diventa Ana Branca, poi Ana Negra poi ancora Hanna.
C’è quindi il racconto e la condanna del colonialismo più gretto, ben incarnato dalla disumanizzazione delle genti di colore declassate al rango di animali domestici, così come dalla folle umanizzazione di uno scimpanzé cui è imposto, suo malgrado, il ruolo di improbabile dama di compagnia. Ed è forse questo il motivo principale che stimola la lettura, offrendoci di tanto in tanto una scarica elettrica che accompagna l’impulso di ribellione innanzi a ciò che ci è raccontato e che ci infastidisce, tanto urta i valori di una società libera in cui tutti sono uguali.
“Ricordi di un angelo sporco” è un libro sul senso della condizione umana. Trova ispirazione da alcuni vecchi documenti riemersi dall’archivio coloniale di Maputo. Tracce contabili delle ingenti imposte pagate da una donna svedese, tenutaria di uno dei grandi bordelli in cui quegli stessi bianchi colonialisti artefici della segregazione razziale, amavano passare le serate con prostitute, guarda caso, di colore. Ma la realtà che offre ispirazione all’autore evapora però in una scrittura sognante, quasi onirica che, se non fosse precisato il luogo che fa da sfondo alle vicende raccontate, mi avrebbe forse lasciato immaginare una di quelle saghe dal sapore sudamericano e dal tratto fatalista oppure gli scenari a campo aperto che Victor Fleming porta sul grande schermo con "Gone with the Wind" o, a volerla proprio tirare per le lunghe, qualche bel romanzo da epopea familiare stile Wilbur Smith. Una sensazione di cui il lettore più navigato trova convincimento anche nel fatto che nelle sue quasi quattrocento pagine, il racconto che ci è offerto pare quello di una vita intera, tante sono le vicende che vi si susseguono e vi si addensano, ma gli ottant’anni che sentiamo di aver vissuto accanto ad Hanna sono, sul calendario gregoriano, appena un paio. Una goccia d’acqua nell’oceano, sempre presente nel racconto.
Il finale è francamente un po' troppo da fiaba disneyana e si perde in un'aura di suggestioni popolari e spiritismo tribali, dove le scelte dure e sofferte di Hanna, la sua passionalità, la consapevolezza, l’amore incondizionato ed improbabile, scompaiono in un sol colpo, spazzati via da una bacchetta magica invisibile che ci lascia soli, in mezzo al mare.
Pubblicato su: https://www.territoridicarta.com/blog/ricordi-di-un-angelo-sporco-di-henning-man...
https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/… (altro)