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Jonathan KellermanRecensioni

Autore di Monster

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Recensioni

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Ottimo thriller.
 
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Angela.Me | 44 altre recensioni | Jun 10, 2017 |
Altro bel thriller di Kellermann, ottimo autore davvero.
 
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Angela.Me | 21 altre recensioni | Jun 10, 2017 |
I thriller di Kellerman sono sempre adrenalici. Le storie sono intriganti e non annoiano mai. Consigliato agli amanti dei thriller
 
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Angela.Me | 21 altre recensioni | Jun 10, 2017 |
‘Motive’ è la trentesima indagine della coppia costituita dallo psicologo infantile Alex Delaware e dal poliziotto di Los Angeles Milo Sturgis: l’autore ne pubblica una all’anno (questa è del 2015 e perciò ne sono già usciti due seguiti) e non si preoccupa più di descrivere i personaggi, gettandoli subito nell’azione a causa di una giovane impiegata brutalmente assassinata accanto a una tavola imbandita a puntino. Il neofita dapprima resta un po’ disorientato – che fa Alex nella vita, visto che gode di tutto quel tempo libero per affiancare Milo quasi senza soluzione di continuità? – ma presto si adatta all’ennesima sinergia fra un tizio con la mente acuta e il suo socio che compensa la minore brillantezza con una notevole buona volontà. Insomma, una delle millanta declinazioni degli archetipi Holmes/Watson ambientata in una California in cui è netta la divisione tra chi ha e chi non ha. Alla prima appartiene la ricca signora uccisa nel parcheggio di un palazzo di uffici: le due morti sembrano lontanissime, ma si avvicinano lentamente fino a che risulta evidente che dietro c’è la stessa mano, quella che ha firmato gli omicidi di una vagabonda e di una ragazza con la passione per la tassidermia. Tra uomini succubi, ragazze viziate, avvocati più o meno squaleschi e una fissazione per il cibo all’apparenza inspiegabile, la storia si snoda disseminando a piene mani falsi indizi e vicoli ciechi, finchè, a furia di prendere cantonate, i due investigatori imboccano la pista giusta senza che troppi innocenti ci vadano di mezzo. Kellerman è bravo nel condurre il lettore dove vuole lui, mantenendone alta l’attenzione grazie ai cambi di direzione regalati dai colpi di teatro distribuiti con i tempi giusti anche quando il colpevole è stato ormai individuato e si tratta soltanto (per modo di dire) di acchiapparlo. Il ritmo del racconto è funzionale all’intreccio, così che i passaggi a vuoto sono ridotti al minimo seppur a discapito della caratterizzazione (a parte la tendenza di Milo ad abbuffarsi) e della vita privata dei personaggi. Allo scopo, lo scrittore preferisce frasi brevi che dominano sia nel narrato, sia nei preponderanti dialoghi tanto che a volte si avrebbe l’esigenza di un passaggio più articolato, magari non solo per descrivere con ossessiva cura i vestiti di chi è in scena.
 
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catcarlo | 25 altre recensioni | Feb 8, 2017 |
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