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Opere di Claudio Giunta

Mar blanco (2018) 6 copie
Codici. Saggi sulla poesia del medioevo (2005) — Autore — 5 copie
Essere #matteorenzi (2015) 3 copie
Due saggi sulla tenzone (2002) — Autore — 3 copie
Mar Bianco (2015) 2 copie

Opere correlate

Opere. 1: Rime: Vita nova: De vulgari eloquentia — A cura di, alcune edizioni3 copie

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Informazioni generali

Data di nascita
1971
Sesso
male
Nazionalità
Italy

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Come non scrivere non è un libro che contiene il magico segreto per diventare scrittori provetti, ma ci ricorda quelle regole essenziali per non scrivere delle robe brutte vestite di intellettualità e per difendersi da chi invece le scrive. Dubito che, una volta terminato questo libro, avrete voglia di prendere sul serio uno che scrive Nuova York

Giunta ha scritto un libro molto chiaro sulle difficoltà tutte italiane di scrivere nella nostra stessa lingua: è una questione che ci trasciniamo da molti anni (a noi italianə pare proprio piacere non risolvere i problemi appena si presentano) a causa della scuola e di un’intellighenzia che si compiace di usare un italiano oscuro, sia mai che qualche bifolco possa insidiare il loro Olimpo.

In base ai miei ricordi, penso che oggi inorridirei di fronte alla brutta retorica che trasudava dai miei temi delle elementari e delle medie: per fortuna, ho trovato professori che mi hanno raddrizzato alle superiori, ma è stata proprio una casualità e non dovrebbe esserlo, visto che stiamo parlando di una delle basi della scrittura, cioè scrivere per comunicare qualcosa, non per lanciare messaggi criptici che solo pochə elettə potranno comprendere.

E nonostante la raddrizzata delle superiori, il mio stile di scrittura lascia ancora molto a desiderare – grazie per avermelo ricordato, Giunta. A volte mi partono quei discorsi ingarbugliati che quando li rileggo mi chiedo proprio che diavolo mi passasse per la testa in quel momento.

Quindi il mio consiglio è di leggere questo libro se scrivete: che sia sui social, su un blog o su una testata giornalistica, la lettura di Come non scrivere non potrà che fare bene a voi e alle persone che vi leggono.
… (altro)
 
Segnalato
lasiepedimore | 1 altra recensione | Jan 11, 2024 |
Di Claudio Giunta ho già letto “il paese più stupido del mondo”, un bel racconto sulle strane abitudini dei giapponesi. Lui è uno studioso di letteratura italiana e il suo mestiere lo porta a girare il mondo; ha poi il vezzo di raccontare i suoi viaggi; questa non è una guida, ma una sorta di diario delle sue esperienze in Islanda. Degli islandesi c’è poco da dire, una certa propensione alla letteratura, un Nobel, Halldor Laxness, che con il suo libro più celebre “gente indipendente” ha provato a raccontare una terra ai limiti, e qualche cenno ad Auden. Per il resto l’Islanda si racconta con la sua immensa solitudine, la vastità di una natura violenta e di una terra inospitale che dopo la crisi del 2008 ha fatto della sua ospitalità il maggior business. Come detto non è una guida di viaggio, ma alcuni consigli su cosa vedere e, soprattutto, su cosa non fare mai per evitare di trovarsi da soli a meno cinquanta gradi isolati da tutti e da tutto. Giunta è uomo colto ed intelligente e si vede. Un bel libro senza pretese, ma molto gradevole. Devo dire che, invece, il corredo fotografico è davvero modesto.… (altro)
 
Segnalato
grandeghi | Dec 30, 2019 |
Claudio Giunta, professore di letteratura italiana, viene invitato in Giappone per tenere dei corsi nella prestigiosa università di Tokio. Unendo l’utile al dilettevole Giunta racconta la sua visione del Giappone, o meglio dei giapponesi, con uno stile davvero gradevole. Tra pregiudizi e racconti, fa l’italiano in Giappone e mentre ci dice cosa succede lì, ci ricorda cosa succede qui; bellissima la parte in cui racconta l’ovazione del pubblico giapponese per la lettura della divina commedia da parte di Benigni, che ricorda il nostrano pubblico festoso della rai che ascolta il Roberto nazionale strepitare versi e norme avvolto in un religioso silenzio; senza vivere alcuna emozione, se non dire, che grandissimo artista! E Benigni sicuramente lo è, o forse lo è stato, ma senza nulla levargli, non varrebbe la pena di leggerla così, in silenzio, la Divina Commedia o la Costituzione italiana? E’ un libretto piccino piccino, meno di 200 pagine, le dimensione giuste per raccontare questo grandissimo paese così, con grande semplicità. Giunta prende in giro i giapponesi, ma in realtà prende in giro le mode che caratterizzano i popoli di tutto il mondo. Il fatto è che in Giappone la cultura del sociale prevale su quella dell’individuo; e, quindi, tutte le mode sono di massa, assolutamente come si dice da queste parti. L’elemento che meglio caratterizza è lo spirito disincantato con cui l’autore approccia ogni tema, con una scrittura perfetta e diretta. Straordinaria, ad esempio, la stroncatura del libro di Parise, non l’ho letto e credo che non lo leggerò. Ore giapponesi di Fosco Maraini era tutta un’altra roba, per carità. Ma questo libro vuole essere un’altra cosa. E così va letto.… (altro)
 
Segnalato
grandeghi | Mar 24, 2014 |

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