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Anne-Marie Garat (1946–2022)

Autore di Dans la main du diable

31 opere 226 membri 25 recensioni

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Comprende il nome: Anne-Marie Garat

Fonte dell'immagine: Anne-Marie Garat en Octobre 2011 au Salon du livre Amerigo Vespucci du Festival international de géographie de Saint-Dié-des-Vosges, France

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Adottando felicemente la forma del feuilleton, l'autrice ci regala una storia ambientata alla vigilia della prima guerra mondiale in cui sentimento, mistero e storia si intrecciano. Sullo sfondo l'Europa che si prepara al conflitto, Parigi e Budapest sono le città dove la storia si dipana. Inseguendo le tracce di un diario, il quaderno ungherese del fidanzato scomparso, Gabrielle non esita a far luce sulla sparizione dell'uomo amato e a far emergere scottanti segreti politici. Una lettura resa piacevole da una buona forma narrativa.… (altro)
½
 
Segnalato
cometahalley | 5 altre recensioni | Aug 30, 2013 |
Cosa NON è: un thriller, un romanzo d'avventura pieno di colpi di scena
Cos'è: sotto una patina di mistero, la crescita di una giovane donna e una saga familiare, sullo sfondo dell'instabile Francia del 1913-14.

Questo titolo è francese al 100%: molta introspezione, sviluppo lento, piacere della buona lingua, sfondo storico perfettamente integrato nella vicenda senza che ne prenda il sopravvento. Per apprezzarlo a fondo bisogna dargli tempo, lasciarsi prendere per mano e condurre fino all'ultima pagina. Ci si troverà ad amare tutti i personaggi nella loro complessità, a tifare per la protagonista nonostante i suoi palesi errori di giudizio, a vivere il clima che si respirava alla vigilia della Grande Guerra e che ricorda così tanto il nostro da far paura.

Gli avrei dato cinque stelle se non fosse che l'autrice a volte mette in bocca a personaggi maschili pensieri ed espressioni che un uomo non userebbe mai, troppo femminili nel tono, mancando l'opportunità di differenziare più a fondo gli uomini di cui ci fa condividere il punto di vista.

Il romanzo è autoconclusivo, ma è anche il primo capitolo di una trilogia che, seguendo le vicende della famiglia Bertin-Galay, attraversa i momenti fondamentali del XX secolo. Ho già preso il secondo volume, spero che si tenga all'altezza del primo.
… (altro)
½
 
Segnalato
Amarillide | 5 altre recensioni | May 11, 2013 |
La storia raccontata dall'autrice continua in questo romanzo le vicende dei personaggi del Dans la main du diable. La descrizione psicologica e dei dettagli delle situazioni continua ad essere accurata e determinante nel creare il clima di suspense di attesa e preparazione delle scene centrali del racconto. In genere quando si vuole dare seguito ad una storia l'interesse dei lettori cala bruscamente; la cosa sorprendente è l'abilità della scrittrice di snodare le storie intorno ai personaggi senza ripetizioni ma con una fedeltà alle caratteristiche degli interpreti principali.La saga familiare vede nel secondo tempo le vicende di Camille che ignora la sua discendenza dalla famiglia ungherese di Gabrielle Demachy e si sente parte integrante del gruppo dei Bertin-Galay famiglia di industriali dolciari della Parigi a cavallo di fine '800 e le due guerre.
I protagonisti sono la giovane donna, Camille moderna decisa e impulsiva e il direttore della fabbrica dolciaria, un uomo ambizioso e tenace,con una grande passione da collezionista d'arte. I due personaggi attraversano una intensa vicenda amorosa che si interrompe tragicamente quando l'uomo cade in mano dei nazisti. Ma questo doloroso epilogo si scopre nel terzo romanzo della saga, così da ricalcare lo stratagemma della prima sequenza tra primo e secondo romanzo. La meraviglia della scrittura densa dettagliata proustiana suscita un vero senso di dipendenza in chi legge. La foto è il vero nucleo narrativo: negli album familiari risiedono gli archivi familiari le care memorie che danno continuità e profondità ai sentimenti.
… (altro)
 
Segnalato
MARIAGIOIA | 1 altra recensione | May 16, 2011 |
Immergendomi nella bella storia d'amore scritta da Anne-marie Garat non ho dato alcun peso alla prolissità, ne ho apprezzato la ricchezza dello stile , i particolari la psicologia .
Mi riprometto di rileggere l'opera nella lingua originale per godere delle sfumature nella lingua francese, che rispetto all'italiano macina più agilmente la ridondanza.
La lettura in francese ha soddisfatto le mie aspettative : è una lingua magnifica e nello stile dell'autrice sontuosa elegante analitica .
Le scene centrali sono preparate attraverso una descrizione dei dettagli psicologici dei personaggi, il racconto delle emozioni.
La storia si snoda con due ambientazioni: una nella città di Parigi e l'altra nelle campagne della cintura intorno alla città ancora di stampo ottocentesco.
i protagonisti vivono il momento fragile e bellissimo della storia europea nella vigilia della prima guerra mondiale, che si conclude con il colpo di rivoltella del delitto di Sarajevo .
I protagonisti sono Gabriella ,punto di vista della narrazione, quasi io narrante che gioca il ruolo della istitutrice, lo scienziato seguace di Pasteur, Pierre e una grande rosa di figure con la caratteristica fondamentale della accuratezza nei dettagli psicologici.
Il tema delle armi chimiche come mezzo di sterminio lega principalmente il primo libro e il terzo della trilogia
… (altro)
1 vota
Segnalato
MARIAGIOIA | 5 altre recensioni | Sep 29, 2010 |

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