Max Fisher

Il protagonista del film è un ragazzo ebreo, David, tredicenne dalla fervida fantasia, accesa dalle avventure degli eroi "cappelloni" che egli ammira con fanatico entusiasmo ed invidia nei film western che frequenta con irresistibile curiosità. Da questa sua passione avrà origine l'incredibile situazione nella quale si troverà a vivere, emarginato come ebreo nella sua città, Amsterdam 1940, ed esaltato nella irrealtà d'un ideale inopinatamente raggiunto perché, costretto a portare la stella giudaica, si crede insignito di quella di sceriffo. La deportazione dei genitori, disgrazia da lui evitata per puro caso, lo rende randagio in cerca di avventure, come i suoi eroi dello schermo. Viene accolto amorevolmente da una signora caritatevole, che rischia grosso con quell'intruso pericoloso in casa. Il borgomastro del paese, pavido e pronto a tutto pur di salvar la pelle non lo denuncia alla Gestapo, come "dovrebbe", ma lo obbliga a portare l'umiliante stella di cui s'è detto. David, amico e confidente della coetanea figlia del borgomastro che a modo suo lo protegge, riesce con uno stratagemma a far prigioniero un "bandito", che in realtà è un colonnello tedesco. Ora s'industria di trovare un giudice per farlo processare. L'assurda avventura termina con la liberazione del tedesco da parte dei suoi con la collaborazione dei partigiani (che in questo modo evitano la distruzione del paese per rappresaglia) e con l'uccisione di David arrivato a cavallo, come i suoi ammirati eroi della prateria, sulla piazza del villaggio per ingaggiare il duello finale con il fuorilegge. Sarà il borgomastro ad eliminarlo, spinto dal colonnello tedesco che desidera fare di David, che in ogni modo non si sarebbe potuto salvare dalla "giustizia" dei commilitoni, un eroe coraggioso ed involontariamente emblematico. (fonte: Coming Soon)… (altro)