Chris Cook (1) (1945–)
Autore di A Dictionary of Historical Terms
Per altri autori con il nome Chris Cook, vedi la pagina di disambiguazione.
Sull'Autore
Chris Cook is head of the Modern Archives Unit at the London School of Economics. He is the author, editor, and/or compiler of many previous international political reference books, including Facts on File's Asian Political Almanac and The Making of Modern Africa. He lives in the U.K. (Bowker mostra altro Author Biography) mostra meno
Serie
Opere di Chris Cook
The Routledge Companion to World History since 1914 (Routledge Companions to History) (2005) 9 copie
Longman Atlas of Modern British History: A Visual Guide to British Society and Politics 1700-1970 (1978) 9 copie
The Longman Handbook of Modern British History, 1714-1987 (Longman Handbooks to History Series) (1988) 9 copie
The Longman Handbook of Modern European History, 1763-1991 (Longman Handbooks to History) (1992) 8 copie
The Routledge Companion to Early Modern Europe, 1453-1763 (Routledge Companions to History) (2006) 8 copie
The Routledge Companion to Britain in the Nineteenth Century, 1815-1914 (Routledge Companions to History) (2005) 7 copie
The Longman Handbook of Modern British History 1714-1995 (Longman Handbook to History) (1996) 5 copie
The Routledge Companion to Modern European History since 1763 (Routledge Companions to History) (2005) 5 copie
The Longman Handbook of World History Since 1914 (Longman Handbooks to History Series) (1991) 5 copie
The Longman Handbook of Modern European History, 1763-1997 (Longman Handbook to History) (1998) 3 copie
Pears cyclopaedia 1986-87 : a book of background information and reference for everyday use (1985) 3 copie
Sources in British political history, 1900-1951. Vol 1. A Guide to the Archives of Selected Organizations and Societies (1975) 3 copie
Sources in British Political History, 1900-1951, Vol. 3: A Guide to the Archives of Selected Organisations and… (1977) 2 copie
Sources in British political history, 1900-1951 / Vol.2, A guide to the private papers of selected public servants (1975) 2 copie
Sources in British Political History: A Guide to the Private Papers of Members of Parliament: 004 (1977) 2 copie
Sources in British Political History, 1900-1951, Vol. 5: A Guide to the Private Papers of Selected Writers,… (1978) 1 copia
Opere correlate
Pears Encyclopaedia of Myths and Legends: Ancient Near and Middle East, Ancient Greece and Rome (1976) — A cura di — 17 copie
Pears Encyclopedia of Myths and Legends: Western and Northern Europe, Central and Southern Africa (1977) — A cura di — 10 copie
Pears Encyclopaedia of Myths and Legends: Oceania and Australia, the Americas (1978) — A cura di — 4 copie
Etichette
Informazioni generali
- Nome canonico
- Cook, Chris
- Data di nascita
- 1945-06-20
- Sesso
- male
- Nazionalità
- England
UK - Luogo di nascita
- Leicester, Leicestershire, England, UK
- Istruzione
- University of Oxford (St Catherine's College, Nuffield College)
- Organizzazioni
- London School of Economics
- Premi e riconoscimenti
- FRHS (Fellow Royal Historical Society)
Utenti
Recensioni
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Statistiche
- Opere
- 112
- Opere correlate
- 5
- Utenti
- 1,005
- Popolarità
- #25,667
- Voto
- 3.5
- Recensioni
- 5
- ISBN
- 291
- Lingue
- 3
"E' una pubblicazione per lo più periodica, legata alla misurazione del tempo e che, attraverso l'elencazione dei giorni dell'anno, dà ogni sorta di notizie. Oggi, salvo quelli - e sono i più - che dovrebbero meglio chiamarsi annuarî, annuali, ecc., l'almanacco è una pubblicazione curiosa o bizzarra o umoristica. Ma vi fu un'epoca, nei primi tempi dell'invenzione della stampa, in cui l'almanacco rappresentò l'unica lettura - insieme con il libro delle preghiere - dei ceti medî. Esso conteneva tutto lo scibile reputato utile e sufficiente alla vita pratica. Gli almanacchi-enciclopedie, che qualche editore ha modernamente istituito, vogliono rispondere allo stesso criterio."
Chi vuole saperne di più vada a questo link della Treccani. Per quanto mi riguarda questo almanacco, la "Pears Cyclopedia", edita in Inghilterra dalla gloriosa casa editrice Penguin, ha una storia tutta particolare e personale. La mia prima copia la comprai nel mese di novembre dell'anno del Signore 1961, all'edicola della Northern Line della metropolitana a Morden, a sud di Londra, dove ero in attesa di trovare un lavoro per mantenermi. Non mi pareva vero avere tra le mani un libro che, in poco più di mille pagine, mi dava l'impressione di avere a portata di lettura tutto, o quasi, lo scibile che mi serviva per conoscere quella lingua. E per pochi scellini.
Da quell'anno ho acquistato diversi di volumi della "Pears", aggiornata di volta in volta, nelle sue varie sezioni, anno dopo anno. Questa che vedete nella foto è la 122ma edizione. Dal 1977 viene aggiornata sempre dalla stessa persona, un vero bibliofilo, il dr. Chris Cook. Suddivisa in venti sezioni, il volume spazia sugli ultimi sviluppi nei settori della conoscenza umana: dalla politica, alle scienze, dalle arti alla letteratura, dalla storia alla musica, dalla bibbia ai miti e alle leggende, dal cinema all'universo, dallo sport alla medicina.
Capirete quale tesoro portatile fosse per me un volume di questo tipo. Abbondano le tavole, le tabelle, i grafici, insieme ad una cornucopia di piccole e preziose informazioni scritte in una lingua semplice, ma rigorosa e documentata. Una squadra di esperti e consulenti collabora con l'editore e cura annualmente l'edizione del volume, aggiornandone i contenuti e le sezioni. Sfogliare la "Pears" è come avere a portata di mano il mondo passato presente e futuro.
La vedete poggiata sul "Chromebook", targato Toshiba, il pc di Google che si sta affermando sempre di più nel mondo per le sue qualità digitali quanto mai semplici ed affidabili. Basta accenderlo e, come con tutti gli altri pc, si può avere il mondo alla portata delle proprie dita. Tutto quello che si trova nelle pagine della "Cyclopedia", lo si può trovare anche là. Basta digitare un nome e tutto viene fuori in tempo reale.
A questo punto mi chiederete allora quale sia la ragione di comprare la "Pears" se in rete posso consultare quella fantastica enciclopedia gratuita che è "Wikipedia", redatta in tutte le lingue conosciute e continuamente aggiornata. Oppure la Treccani, la Britannica e tante altre enciclopedia, dizionari ed almanacchi che dir si voglia.
La differenza c'è e va definita in maniera chiara e sintetica. I due strumenti, che portano lo stesso nome di origine "book", al momento attuale, sembra che abbiano le stesse qualità comunicative, ma in effetti svolgono il loro lavoro in maniera del tutto diversa. Quella che una volta era chiamata "alfabetizzazione", vale a dire l'apprendimento delle abilità comunicative di base: parlare, leggere, scrivere e far di conto, continuano ad essere le stesse per tutti e due gli strumenti-oggetti, il libro e il pc.
Ma il modo in cui lo fanno è radicalmente diverso. Avere tra le mani un libro, e la "Pears" in particolare, è come possedere il "tutto". Avete mai avuto tra le mani libri dal titolo come quello scritto da Bill Bryson "Breve storia di (quasi) tutto"? Oppure quello di John Barrow "Teorie del tutto"? Libri che ti danno l'illusione di poter abbracciare ogni cosa immaginabile e poi smettere di leggere, pensare e studiare. Insomma la "soluzione finale". Perchè, con tutta questa serie infinita di libri, dei quali già Qohelet si lamentava ben più di duemila anni fa, non sappiamo più cosa fare e cosa pensare. C'è un vero sovraccarico di "sapere" ma temo, di scarsa "conoscenza". Credo che siano ormai più i libri che si scrivono e si pubblicano che gli uomini e donne che li leggono.
E allora, ecco comparire sulla scena della comunicazione il pc, l'altro "libro", il "Chromebook". Spiazza tutti con la sua rete di "piccoli infiniti pezzi variamente collegati" come David Weinberger definì la Rete, una vera e propria ragnatela che si allunga e si distende, sul pianeta e sembra imprigionarlo. C'è chi dice che ha fatto o farà fuori la "Pears", il libro. C'è chi la pensa diversamente. Una questione non solo di gusti, di storia, di prospettive, ma anche di atteggiamenti, tradizioni, creatività, interessi, educazione, istruzione, insomma una nuova "literacy", cioè "acculturazione", non più quella cartacea ma digitale.
L'innovazione tecnologica contemporanea sta dando una nuova e diversa forma alla nostra civiltà, e non solo quella occidentale, ma quella di tutto il pianeta Terra. Come l'invenzione della stampa sconvolse il mondo del rinascimento, così l'invenzione del cinematografo, quella del computer potrebbe segnare la fine del libro tradizionale. Ma io non lo credo e non me lo auguro. Per questa ragione mi sono fatto arrivare per pochi euro la 122 edizione della "Pears".
Posso ricevere l'impressione, e anche l'illusione, di avere tra le mani l'intera conoscenza nel tempo e nello spazio, in maniera fisica. Quando sfoglio, pardon! accendo il "Chromebook" ho come la sensazione di perdermi in quella entità misteriosa che il Poeta chiamò "immenso". "M'illumino di immenso" ma non so di che luce sia fatta questa "illuminazione". Io credo che il computer sia destinato ad essere una appendice del libro. Non lo potrà mai sostituire o eliminare. Dovranno procedere insieme.
Ormai sembra chiaro che neanche il libro cartaceo può fare a meno del pc. "Quei due" sono condannati ad un identico destino: quello delle "convergenze parallele". Una espressione che non ha nulla di politico, ma tutto di un paradossale realismo, in nome di una migliore, vera e salutare conoscenza.
… (altro)