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Recensioni

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Ho letto il libro. Ho visto il film. Mi dispiace, Clarke, ma Kubrick mi ha tenuta incollata allo schermo come tu non sei riuscito a fare con il romanzo. 2001: Odissea nello spazio è uno dei pochi casi nei quali, a parer mio, il il film è migliore del romanzo. E questo nonostante Clarke e Kubrick abbiano lavorato di pari passo: infatti, Kubrick si rivolse a Clarke perché voleva realizzare un film sull'uomo del futuro (in estrema sintesi). Quindi, romanzo e film, idee di Clarke e idee di Kubrick si sono mischiate fino a dare come risultato uno dei capisaldi della letteratura e del cinema.

Le differenze tra romanzo e film sono diverse: probabilmente, quella più rilevante riguarda il finale, che i critici ritengono più aperto nel film (ma Clarke era un tipo scientificamente rigoroso e voleva che il finale seguisse le leggi della logica, alle quali Kubrick, che voleva colpire l'emotività del pubblico, non era così interessato).

Per quanto riguarda la mia esperienza di lettura di 2001: Odissea nello spazio, ho trovato diverse parti eccessivamente tecniche e poco scorrevoli: mio malgrado, mi sono annoiata parecchio quando Clarke descrive nei minimi dettagli la composizione dei pianeti o la navicella spaziale. Inutile dirvi quanto la resa cinematografica di questi dettagli sia più godibile.

In generale, ho trovato il film anche più stimolante del romanzo: nonostante tratti dello stesso soggetto, la pellicola mi ha spinto a farmi molte più domande di quanto non abbia fatto il libro. Il che è pazzesco se si pensa che gran parte del film è costituito da immagini e musica (il primo dialogo inizia intorno al ventesimo minuto). Bisogna essere davvero molto, molto bravi per mantenere vivo l'interesse.

E il punto, alla fine, penso che sia proprio questo: se Clarke ha prestato all'opera la sua competenza in merito di fantascienza, Kubrick ci ha messo il genio, il carico da undici che ha reso 2001: Odissea nello spazio così visionario. È stato Kubrick a spingere Clarke oltre ogni limite immaginifico, verso l'infinito e oltre, come direbbe Buzz Lightyear.

Concludo dicendo che, tuttavia, sono soddisfatta di aver letto prima il libro, per poi vedere il film. Se avessi fatto il contrario, forse non sarei riuscita a godermi a pieno la visione (leggi: non ci avrei capito una mazza).
 
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lasiepedimore | 208 altre recensioni | Sep 12, 2023 |
Ultimo volume della raccolta dei racconti di Clarke, qui partiamo dal 1960 in poi, stranamente non in ordine cronologico. La vena scientifica appare al massimo: pensate a Vento solare, con le navi spinte dalle vele che catturano la pressione del sole, o La creatura degli abissi, dove si propone di generare elettricità dalla differenza di temperatura tra l'acqua marina superficiale e quella dei fondali (beh, in effetti questa idea non è ancora stata proposta in pratica). Oramai la Luna conta poco, e si può andare su Marte o addirittura su Giove ("Incontro con Medusa"), se non addirittura verso le stelle ("Il continuum del filo", non mi aspettavo un racconto così bello scritto da Clarke nel 1997). Certo che se in quarta di copertina si parla del racconto "Gli anelli di Saturano" uno può chiedersi quale possa essere la cura nella progettazione; a parte le traduzioni di Abramo Luraschi dove ogni tanto la grammatica salta, come fa Enzo Verrengia a tradurre "for each pound of payload" (presumo) con "per mezzo chilo di carico utile"? Lui compra le cose a mezzi chili?
 
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.mau. | Mar 19, 2021 |
Classico romanzo di 'fanta-scienza', per usare un neologismo abbastanza efficace, "Le sabbie di Marte" descrive il viaggi inaugurale dell'astronave 'Ares' -prima nave di linea regolare fra i pianeti- e le lotte di un gruppo di pionieri del XXI secolo per colonizzare le rosse distese desertiche del pianeta Marte. È una lotta affascinante e paurosa su un mondo in agonia dove non esiste quasi più traccia di vegetazione e l'aria è così povera di ossigeno da essere praticamente irrespirabile. Ma la fine del romanzo darà al lettore la più straordinaria -e la meno impossibile- delle sorprese ...
"Le sabbie di Marte" è un autentico capolavori della narrativa a sfondo scientifico e fantastico. Non per nulla il suo autore, Arthur C. Clarke, è un noto scienziato, membro della British Astronomical Association e Presidente della Società interplanetare britannica.
 
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M.Antonia | 28 altre recensioni | Mar 10, 2021 |
Terzo volume della raccolta dei racconti di Arthur Clarke, qui troviamo probabilmente il periodo migliore del Clarke scrittore di racconti, con testi dal 1956 al 1958 più un paio fino al 1960; poi lo scrittore, come del resto tanti altri, è passato ai romanzi. Rispetto ai primi volumi, la Luna continua a essere molto gettonata, ma direi che molti racconti prendono spunto da fatti di cronaca che Clarke trasfigura da par suo. I racconti che mi sono piaciuti di più sono stati Tre per la Luna, Pacifista (al netto del massacro della "traduzione" di Ginetta Pignolo: e per fortuna che Franco Forte nell'introduzione afferma che sono state rifatte le traduzioni approssimative...), I prossimi inquilini, Guerra Fredda, Amore cosmico, I canti della terra lontana, Un leggero caso di insolazione; se leggete il libro, capirete come io preferisca il Clarke umorista a quello più tecnico... come l'ultimo dei raccontini di Tre sulla Luna che predata di dieci anni la canzone beatlesiana Taxman. Come dicevo, purtroppo la traduzione è spesso approssimativa, ma anche l'editing lo è: ogni tanto manca qualche connettivo, come se il testo non fosse stato riletto prima della pubblicazione, e questo capita anche con le traduzioni moderne di Enzo Verrengia.
 
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.mau. | Jan 10, 2021 |
Seconda parte della raccolta dei racconti di Clarke: qui troviamo per esempio "Sentinella" e "I nove miliardi di nomi di Dio". Devo dire che mi sono trovato peggio che con il volume precedente. Secondo me il guaio è nei racconti lunghi - sono dei primi anni '50 - dove Clarke risulta troppo didascalico; quelli sulla Luna sono invecchiati davvero male. Tra i migliori considero invece "Al bivio" e "Superiorità".
Anche in questo caso la traduzione non è sempre all'altezza: poi mi chiedo perché, visto che alcuni racconti sono stati ritradotti "per offrire al lettore una migliore esperienza", non sia stato fatto lo stesso con "Silenzio, prego" che farà rabbrividire chiunque sappia un po' di matematica...
 
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.mau. | Sep 22, 2020 |
Non c'è bisogno di presentare Arthur Clarke. Urania ha deciso di dividere in quattro parti la monumentale raccolta dei suoi racconti - ne mancano otto, per cui nemmeno l'edizione originale ha i diritti - che mostrano l'autore al di fuori dei suoi romanzi. In questa prima raccolta, che arriva fino al 1950, lo stile è inizialmente acerbo, con l'autore che cerca uno stile umoristico venuto - e tradotto - non troppo bene: ma arrivano presto i racconti in cui anche in poche pagine la sua fantascienza hard svetta. Si vedono ancora ingenuità narrative come in "Il leone di Comarre", dove spiega un po' troppe cose inutili (e nemmeno scientifiche, se per questo), ma credo che questo fosse abbastanza comune al tempo. È poi buffo vedere l'idea dei macchinari del futuro - ma qui non lo si può certo incolpare - e interessante vedere come la seconda guerra mondiale appena finita faccia più o meno inconsciamente capolino nei testi. Sulle traduzioni, a parte quelle storiche, ho qualche dubbio su quelle di Enzo Verrengia; a parte il calco pedissequo delle unità di misura, ogni tanto mi sono trovato una costruzione incomprensibile.
 
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.mau. | Feb 26, 2020 |
Il dottor Bowman viene inviato nello spazio con altri astronauti a studiare un monolite nero. Durante il viaggio, HAL, il computer di bordo dell'astronave, comincia a disobbedire agli ordini e ciò porta alla resa dei conti tra uomo e macchina. (fonte: Wikipedia)
 
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MemorialeSardoShoah | 10 altre recensioni | Feb 26, 2020 |
Colossal di fantascienza ambientato in un vicino futuro, tocca temi come l'identità della natura umana, il suo destino, il ruolo della conoscenza e della tecnica. Per quanto l'ispirazione provenga dal classico racconto del 1948 La sentinella di Clarke, quest'ultimo[4] ha ammesso che "La sentinella assomiglia a 2001 come una ghianda assomiglia a una quercia adulta".

Il film è considerato un capolavoro della storia del cinema e ne costituisce una svolta epocale, anche al di fuori del genere fantascientifico. Nel 1991 la pellicola è stata giudicata di rilevante significato estetico, culturale e storico, e inserita nella lista di film preservati nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al ventiduesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al quindicesimo posto. Lo stesso istituto lo ha inserito al primo posto nella categoria fantascienza.
 
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BiblioLorenzoLodi | 10 altre recensioni | Jan 7, 2020 |
CACCIA AGLI UFO : Nuova Zelanda - le immagini dell'incontro con gli oggetti volanti e l'analisi minuziosa dei fotogrammi. Avvistamenti in tutto il mondo fotografati e le prove dell'incontro di un guardaboschi con una nave spaziale vicino Edimburgo nel 1979.
PIOGGE INCREDIBILI : piogge di rane e pesci, blocchi di ghiaccio e semi di piante varie. Le immagini degli insoliti temporali e le domande a cui si tenta di rispondere.
 
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BiblioLorenzoLodi | Nov 27, 2019 |
GLI UOMINI SCIMMIA : lo scalpo di Yety conservato da uno sherpa in Nepal, le foto di impronte enormi e altre testimonianze dell'esistenza dell' abominevole uomo delle nevi.
SCRIGNO DELLE CURIOSITA': perchè le pietre si muovono da sole nella valle della morte in California? perchè le rane possono vivere anni dentro una roccia? come si spiega il fulmine globulare, sfera di fuoco luminosa che vive 6 secondi e poi scompare?
 
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BiblioLorenzoLodi | Nov 27, 2019 |
I MOSTRI MARINI : le foto della piovra gigante avvistata in Florida nel 1896, il corpo di un calamaro di 6 metri recuperato nel Labrador nel 1979, gli avvistamenti di serpenti marini. Questi e altri documenti sull'esistenza di animali marini giganteschi e ancora sconosciuti.
ARCANI CELESTI : qual'è il segreto di Vulcano, pianeta scomparso avvistato tra Marte e il Sole nel 1876? cos'è la cometa di Betlemme? Dall'osservatorio dell'Arizona si tenta di risolvere il mistero dei canali di Marte, linee scoperte nel 1800.
 
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BiblioLorenzoLodi | Nov 27, 2019 |
Narrazione troppo lenta, peggio che in 2001.
 
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AlessandraEtFabio | 71 altre recensioni | May 7, 2019 |
URANIA COLLEZIONE NR. 143
 
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Vincenzop. | 35 altre recensioni | Mar 20, 2018 |
URANIA COLLEZIONE NR. 150
 
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Vincenzop. | 28 altre recensioni | Mar 2, 2018 |
URANIA COLLEZIONE NR. 162
 
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Vincenzop. | Feb 5, 2018 |
Nonostante gli anni è sempre godibile. Certo lo stile è un po' datato, ma rimane sempre un classico!
 
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jcumani | 181 altre recensioni | Aug 27, 2017 |
Excursus malinconico ma anche emozionante in un remotissimo futuro in cui un unica e gigantesca città è tutto ciò che resta dell'umanità. Gli abitanti vivono un'esistenza dorata ed inconsapevole e nessuno pensa all'esterno o a rinunciare a tutto ciò ... ad esclusione di un giovane uomo che invece non pensa ad altro. Sarà l'inizio di un incredibile viaggio in una Terra consumata dai millenni ed in un umanità superstite ombra di se stessa e delle sue glorie galattiche. E anche un viaggio nell'animo umano, alla ricerca del senso della vita, dell'amicizia, dell'amore, la ricerca della conoscenza, dell'universo, della fratellanza fra i popoli ma anche dell'orgoglio intellettuale di una specie che aveva raggiunto i più alti livelli di civiltà per poi cadere nell'abisso.
Un romanzo molto bello che non sente minimamente del peso degli anni e che ci proietta verso un futuro tanto remoto da essere quasi inimmaginabile, una storia emozionate e ricca di spunti di riflessione, una vera e propria lezione di Umanità che ci spinge guardare con occhi diversi ciò che siamo davvero e/o ciò che potremmo essere.
Una lettura consigliata.½
 
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senio | 56 altre recensioni | Dec 30, 2015 |
Agli albori della fantascienza marziana, un racconto modesto ma carino che propone nel finale un bel mistero marziano old style. Modesto ma godibile (ovviamente tenendo conto che è stato scritto nel 1952).
 
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senio | 28 altre recensioni | Dec 19, 2013 |
La costruzione di un ascensore orbitale, guarda caso, deve avvenire proprio su di una collina sacra nello Sri Lanka perché è l'unico posto adatto (!?). Un intero libro a descrivere la storia di questa collina, dei suoi custodi, delle "invenzioni" che devono fare gli emissari del progetto per convincerli ad accettare i lavori, ecc... Di una noia mortale, suscita lo stesso interesse che può suscitare la lettura di un elenco telefonico. Libro che non ha un significato, non suscita alcuna emozione, mediocre.
Solo nell'epilogo Clarke tira fuori una piccola perla di poesia fantascientifica, purtroppo sono solo poche pag.
 
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senio | 51 altre recensioni | Apr 21, 2013 |
Altro romanzo insipido ed noioso. Nel solito prossimo futuro consueto di Clarke, l'erede di un impero commerciale di idrogeno sito sul satellite Titano dovrà confrontarsi con i suoi fantasmi personali e familiari, causa l'evoluzione dei tempi e la possibile fine dell'importanza delle miniere di idrogeno, il riapparire di un rivale in amore che sembrava scomparso e la necessità di "procurarsi" un erede, cosa non facile causa le severe leggi sulla procreazione.
Trama mediocre per un libro mediocre, veramente scarso.
 
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senio | 24 altre recensioni | Apr 21, 2013 |
In un futuro prossimo dove l'uomo sta lentamente colonizzando il sistema solare, appare un misterioso asteroide che sembra avere caratteristiche artificiali. Parte subito una missione di esplorazione che troverà all'interno un vero e proprio mondo artificiale costruito da un'altra specie. Il libro racconta questa esplorazione in una serie infinita di descrizioni bizzarre e difficoltà varie.
Un libro poco significativo, noioso, insipido, realmente privo di un qualsiasi serio spunto emozionante o interessante.½
 
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senio | 181 altre recensioni | Apr 21, 2013 |
Lo ammetto la mia educazione letteraria ha delle grosse lacune.
Anche se è uno dei miei generi preferiti, conosco così poco la fantascenza da cadere letteralmente dalle nuvole quando mi trovo davanti al nuovo libro di Clarke.

Il problema è nato dopo che in 3 giorni sono riuscita a leggere un bel tomo di 1030 pagine circa che consiglio a tutti, ma di cui parlerò un'altra volta (Il quinto giorno di Frank Schatzing).
Avevo dimensionato la mia voracità di lettura su una vacanza un po' più movimentata di quella che mi ha costretto a fare la pioggia. E quindi ecco il fantastico centro commerciale che risolve i problemi. Ho cercato un libro in particolare, il primo della mia lunga lista del da comprare (che riuscirò a mettere anche qui... ) ma non sono riuscita a trovarlo.
In compenso ho comprato altri 4 libri che non erano sulla lista... E uno di questi spuntava con un'etichettina "novità" al centro di una edicola, in mezzo ad Oggi e Chi. Ho aperto il libro, ho letto la seconda copertina e mi sono diretta alla cassa.

L'occhio del tempo incrocia ere diverse mettendole tutte sullo stesso piano temporale. Un primate preistorico viene così catturato da un gruppo di soldati dell'esercito della regina Vittoria e un elicottero in missione nell'Afganistan del 2034 viene abbattuto da un missile e cade sul campo degli stessi soldati. La navicella Soyuz perde ogni contatto con la terra e con la stazione spaziale orbitante prima del rientro sulla terra. Gengis Kan ed Alessandro Magno combattono per la conquista dell'antica Babilonia.
Sicuramente un inizio, ma non una fine. Il romanzo termina lasciando in testa gli echi di una battaglia epica dopo un ritorno al presente.

http://www.bol.it/libri/scheda/ea978884291356.html½
 
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emptyspiral | 32 altre recensioni | Nov 18, 2005 |
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