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Carlo E. Gadda

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Informazioni generali

Breve biografia
Il borghese rabbioso Carlo Emilio Gadda, «l'Ingegnere», sotto la superficie di solido borghese, abitudinario «uomo d'ordine», nascondeva furori anarcoidi che esplodevano nello stravolgimento delle strutture tradizionali della lingua, nelle invenzioni lessicali, nell'impasto baroccheggiante di arcaismi, latinismi, tecnicismi, toscanismi, cultismi, dialettismi... Il nevrotico Gran Lombardo ha dato voce alla sua rabbia civile colpendo con feroce ironia il perbenismo e il moralismo della buona borghesia milanese, ha investito con la sua satira violenta la cultura e i miti del Fascismo, ha espresso la sua ira e la sua protesta in una esplosiva deformazione grottesca. Nella Cognizione del dolore, in una Brianza travestita da Sudamerica, ha proiettato nel dramma del protagonista il suo complesso di Edipo mai risolto, l'ossessivo rapporto di odio-amore con la madre. Alcune espressioni di nuovo conio, segnate da violento sarcasmo, sono rimaste famose: manichini ossibuchivori (borghesi, della buona società milanese al ristorante); il Kuce, il Batrace stivaluto, il Bombetta, Gran Somaro Nocchiero, Giuda imbombettato, Culone in cavallo, il Mascelluto... sono solo alcuni degli infiniti epiteti riservati a Mussolini. Il furor del Gran Lombardo non ha risparmiato nessuno, si è accanito contro le falsità e le ipocrisie della società, il suo linguaggio espressionista non ha conosciuto censura. È morto a Roma il 21 maggio 1973. Siamo ancora qui ad affrontare il complesso di Edipo.(Almamatto)

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